Mineo lascia il Partito democratico e afferma: "A Roma certo non voto il Pd"
Corradino Mineo lascia il Partito democratico al Senato per approdare nel gruppo misto.
"Luigi Zanda mi ha dedicato - senza avvertire né me né altri di quale fosse l'ordine del giorno - una intera assemblea, cercando di ridurre le mie posizioni politiche a una semplice questione disciplinare, stilando la lista dei dissidenti 'buoni', Amati, Casson e Tocci e del 'cattivo', Mineo. Il Pd non espelle nessuno - ha detto Zanda - ma nelle conclusioni ha parlato di 'incompatibilità' tra me e il lavoro del gruppo. Non espulsione, dunque, ma dimissioni fortemente raccomandate"
L'ex direttore di Rainews ha già le idee chiare per quanto riguarda il futuro, infatti all'Espresso dichiara: "Ho sentito Civati, così come ho sentito D'Attorre, Fassina e pure Ferrero. Ora mi occuperò di quello che stanno costruendo, è chiaro, ma lo vorrei fare con il massimo dello spirito unitario e con il massimo della generosità"
Sempre all'Espresso spiega quale posizione dovrebbe assumere la nuova formazione politica alle amministrative in caso di una possibile alleanza con il Pd: "Credo dipenda dalle situazioni, ma è chiaro che dove c'è Verdini o qualche esperimento simile a quello che vogliono fare in Sicilia, non si può certo non differenziarsi, non rompere in maniera netta".
Per Roma, si esprime a favore della proposta di Tocci che vorrebbe un Pd defilato in favore di una lista civica e sembra convinto quando afferma: "A Roma certo non voto il Pd, dopo quello che ha fatto con Marino"
Foto: Sannita/wikimedia
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