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 Home page > Attualità > Economia > Milena e il MES di Troia contro l’Italia

Milena e il MES di Troia contro l’Italia

L'inarrivabile Gabanelli ci spiega che la ratifica italiana del MES altro non sarebbe che un trappolone della Germania per salvare Deutsche Bank con i nostri soldi

 

Poiché pare io abbia una incoercibile propensione al masochismo, oggi mi è caduto l’occhio su una “indagine” di Milena Gabanelli, pubblicata su Data Room del Corriere, l’agile rubrica in cui la Nostra spiega in pochi minuti la complessità del mondo ai non specialisti. Il tema, yawn, è il famigerato MES o meglio la sua non ancora avvenuta ratifica da parte del governo dei patrioti italiani, dopo mesi di fantasiosi tentativi di mercanteggiamento fatti da chi ha leve negoziali simili a quelle di chi vorrebbe scardinare Fort Knox con un cucchiaino da dessert.

I COLPEVOLI? IL MAGGIORDOMO E DEUTSCHE BANK

Questo Data Room è scritto in modo molto lineare, i dati mi paiono verosimili e certamente ci sarà dietro un puntiglioso lavoro di ricerca e verifica delle fonti. Poi, improvvisamente e molto gabanellescamente, giunti all’epilogo del pezzo, la posizione in cui di solito viene suggerita la morale (e più spesso il moralismo) e la chiave di lettura, ecco che Milena e il suo coautore sganciano la bomba:

Bruxelles preme: le crisi bancarie negli Usa e in Svizzera hanno alzato la soglia d’allarme anche in Europa. Il tira e molla d’Italia non piace certamente alla Germania, il primo Paese che potrebbe aver fretta di chiedere l’utilizzo del Mes, visto che Deutsche Bank è esposta per 42 miliardi di prodotti finanziari quasi tutti rischiosi.

Clamoroso al Cibali: quindi Gabanelli ci sta suggerendo che i tedeschi avrebbero fretta di fare approvare la revisione del MES perché hanno bisogno dei soldi, anche dei nostri, per salvare Deutsche Bank e le sue famigerate posizioni di Level 3, quelle che non hanno prezzo di mercato osservabile? E qui si ritorna giovani, il che non è necessariamente un male. Questa storia di Deutsche Bank e dei suoi prodotti Level 3 gira da almeno tre lustri, cioè dall’inizio della Grande Crisi Finanziaria.

Anni ruggenti: erano quelli in cui dalle nostre parti esponenti di maggioranza passavano le giornate a motteggiare “ma noi ne usciremo meglio di altri“. Poi visto che il lieto fine tardava e lo spread del nostro paese lievitava, abbiamo inventato il complotto di Deutsche Bank che si è venduta sette miliardi di Btp per affossarci. O forse era la Bundesbank? Mah, non saprei, queste krukkobanke sono tutte uguali, all’incirca. Erano anni patriottici, quelli della procura di Trani e delle cravatte tricolori.

SALVINI -E NON SOLO- DIXIT

Di fronte a questa rivelazione, che molto gabanellescamente arriva come una sassata al termine di un climax maieutico, mi sono detto: ma dove ho già sentito questa teoria dei tedeschi che vogliono li sordi italiani per aiutare Deutsche Bank, la banca che fa concorrenza alla Torre di Pisa e che ha visto passare i cadaveri di molte banche italiane e moltissimi miliardi di soldi dei contribuenti nostrani a puntellare cadaveri mentre lei è ancora lì e nel 2022 ha fatto un record di utili infilando una notevole sequenza di trimestrali in attivo?

Aspetta: forse questa è la tesi leghista e salviniana, quella di “i tedeschi e i francesi vogliono i nostri soldi per salvare le loro banche, per quello hanno fretta che firmiamo”. Il MES come cavallo di Troia, in pratica. Ecco, sì, direi che la tesi è proprio quella, e data da parecchi anni a questa parte. Ricordavo bene, non sono ancora rimbambito malgrado legga anche la stampa italiana.

E tuttavia, mi restava un dubbio. Non è solo la tesi salviniana, a dirla tutta. Devo aver letto, molto recentemente, qualcosa del genere ma non ricordo dove. Poi, improvvisamente, ecco l’illuminazione. Domenica 7 maggio ho letto qualcosa di vagamente simile sul Sole, era un editoriale.

Ma sì, ecco: era l’editoriale domenicale di Marcello Minenna, poliedrico economista oggi assessore tecnico alla Regione Calabria, tra i massimi esperti viventi (mi dicono) dell’esoterico meccanismo del Target 2, quello dei crediti e debiti interni agli stati dell’Eurozona, oltre che di moltissime altre cose. Minenna stava analizzando i conti con l’estero della Germania, che è sempre il benchmark italiano, nel bene e nel male, e ha scoperto un dato inquietante:

Dall’esame della bilancia dei pagamenti emerge però anche un altro dato di interesse: deflussi di liquidità ben sopra i 50 miliardi annul della voce “derivati”. Questo dato è evidentemente coerente con il grande impegno del sistema bancario tedesco in titoli illiquidi (prodotti derivati e strutturati) di livello 3 e 4 e conseguente allo “smontaggio” di posizioni da parte delle controparti finanziarie per via prima della crisi pandemica e poi di quella energetica ed all’imprevedibile rialzo dei tassi di interesse.

A-ha, ecco il derivato fumante! Mi perdonerete se non ho ricostruito esattamente dove sarebbero questi 50 miliardi di “deflussi da derivati” nei conti con l’estero tedeschi. Né come e perché dovrebbero entrare nella misteriosa ed eterna ristrutturazione by stealth di DB. Ma la tesi si ripresenta, come la peperonata, e comunque mi dicono che quel numero è “evidentemente coerente” con essa, e Aristotele muto. I tedeschi hanno Deutsche Bank che è una bomba atomica innescata nel cuore dell’Europa, e ora vogliono li sordi degli italiani per inserire nel suo nucleo altre barre di grafite e sperare di cavarsela.

Ma Minenna vigila e ammonisce, chiedendo una confessione piena:

Tutto sommato, che il Mes possa consentire al sistema finanziario tedesco di affrontare una volta per tutte il tema dei titoli illiquidi, non ci sarebbe niente di male. Basta saperlo.

L’attenta Gabanelli, che da sempre annovera tra le sue letture preferite le analisi di Minenna in una proficua collaborazione, non poteva non rilanciare l’allarme. Poi ci mettiamo un bel titolo nazional-vittimista (“La Germania si vendica“) e serviamo il tutto con uno dei soliti video dove Gabanelli mulina le braccia e arabesca le mani per far capire a noi zucconi tutti i rischi che corriamo mentre cerchiamo di difenderci dalla concupiscenza e dall’invidia del mondo per questo nostro paese meraviglioso e ricco di joie de vivre. Non mi preoccupa il melonismo in sé ma il melonismo in me.

Perché, sapete, i derivati di Deutsche Bank non se ne vogliono andare, la Germania attende solo la firma italiana per farsi la banca nuova, una specie di Superbonus 110% gratuitamente offerto dai contribuenti italiani. Ma anche di quelli tedeschi, che del MES sono i primi contributori. Narrazione canaglia che non entra nei nostri fallaci incastri. Anzi, ora vi darò una chicca di quelle che svolteranno la vostra esistenza.

La Germania non vede l’ora di mettere le mani sui soldi del MES. Sapete perché? Perché il MES si indebita a tasso superiore a quello dei Bund, proprio come fa la Ue coi bond che finanziano il Recovery Fund. Quindi i tedeschi, che notoriamente sono numericamente analfabeti e non sanno far di conto, non vedono l’ora di prendere il debito MES a costo maggiorato e severe condizionalità macroeconomiche per “salvare” questa Deutsche Bank che da anni si ostina non solo a sopravvivere ma addirittura a fare utili. Parte dei quali gira alla Repubblica Federale sotto forma di tasse: e qui abbiamo l’evidente prova della collusione tra il governo di Berlino e la diabolica banca di Francoforte.

Ah, vedi, come abbiamo fatto a non unire i puntini? Semplice: questa è la differenza tra comuni mortali ottusi, come me e voi che leggete, e sagaci figure come quella di Gabanelli. Vi dirò altro: Deutsche Bank è zeppa dei cosiddetti CoCo Bonds, i debiti ultra subordinati che valgono come capitale da azzerare in caso qualcosa andasse storto (stile Credit Suisse, ma quella è ancora un’altra storia), ma è evidente che i tedeschi non intendono usare quelle protezioni patrimoniali, preferendo indebitare il paese intero a tassi superiori a quelli dei Bund. “Ach, e atesso ke mi hanno skoperto, kosa faccio?” Questi tedeschi mi paiono un po’ troppo italiani, per acume.

PER IL BENE DELL’EUROPA

Ma sapete, l’Italia blocca il MES per il bene di un intero continente, quello europeo. Al di là e oltre gli egoismi nazionali. Ad esempio, ricorda Gabanelli, l’Italia, con le parole del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, vuole “il completamento dell’unione bancaria e dell’unione del mercato dei capitali”. Eh si, perché, spiega paziente Gabanelli,

La prima è il trasferimento della vigilanza sulle banche dalle autorità nazionali a quelle europee e l’Italia vorrebbe un sistema europeo di assicurazione dei depositi. La seconda la creazione di un mercato unico europeo dei capitali, superando le normative nazionali, in modo che a livello europeo si semplifichi la circolazione dei capitali.

Siamo un paese liberal-europeista, lottiamo contro egoismi e balordoliberismi nazionali. Vogliamo l’assicurazione europea sui depositi ma quei cattivoni vendicativi di tedeschi frenano perché chiedono che le nostra banche non si ingozzino di Btp. Tu pensa le pretese di questa gente coi loro sandali con calzino bianco. E il mercato dei capitali, signora Milena mia: noi lo vogliamo ma altri frenano perché hanno evidentemente un sistema bancario marcio. E soprattutto, vogliamo che i controlli passino “alle autorità europee” mentre stiamo suggerendo che le medesime siano asservite al diabolico piano tedesco per spillare miliardi al Belpaese e quindi “premano” su di noi per ratificare la riforma del MES. Liberatevi dell’inferno della logica, vi si schiuderà il paradiso.

E poi, dice Gabanelli, noi vogliamo una misteriosa “semplificazione della normativa europea sugli aiuti di Stato”. Che sarà? Eppure, dopo il Covid e la guerra, siamo prossimi al “liberi tutti” e di ciò godranno i paesi che hanno capacità fiscale. Cioè la Germania, e non noi. Ma forse con “semplificazione della normativa sugli aiuti di Stato” magari unita alla necessaria “flessibilità” sul nuovo patto di stabilità, si intende che vogliamo fare deficit per salvare ogni azienda decotta che (non) si muova nella Penisola? Ah, saperlo.

Quindi, bene fa l’Italia a non ratificare il MES. Che è palesemente un trappolone tedesco, per potersi indebitare a costi più elevati e chiedere soldi in prestito al paese della joie de vivre e delle tavolate felici fatte di carne vera, non di tessuti coltivati in laboratorio.

Mi raccomando, non smettete mai di unire i puntini. I più bravi tra voi potranno accedere alle macchie di Rorschach, verso la conoscenza superiore.

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

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