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Mi scusi presidente Berlusconi ma...

Per convincermi di non essere preda di una qualche forma di delirio, ho dovuto ascoltare e riascoltare, più volte, ciò che ha detto Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa, dopo l’ufficio di presidenza del PdL.

Eppure, perché mai quelle parole avrebbero dovuto meravigliarmi, se è una costante, del cavaliere, travisare la realtà dei fatti con una faccia di bronzo senza uguali.

Il suo scopo è sempre stato uno solo: distogliere l’attenzione dalle sue molte e gravi responsabilità.

Perciò, in quella conferenza stampa, Berlusconi voleva evitare che si parlasse della disfatta del PdL e dello tsunami che si è scatenato all’interno del partito, per colpa sua.

Questa volta, ad essere vittima delle mistificazioni berlusconiane è stato Monti ed il suo governo.

Secondo il pifferaio di Arcore, infatti, il diffuso sentimento popolare di insofferenza, verso la politica ed i partiti, è da imputare a Monti che, con le sue politiche di rigore, ha sottoposti i cittadini italiani a troppe sofferenze.

Come al solito, però, nessuno degli striscianti e debosciati pseudo giornalisti, presenti in sala, ha osato alzare il dito per porre qualche domandina all’ex premier.

Ad esempio, avrei suggerito di domandargli:

- Mi scusi, presidente Berlusconi, ma lei non ricorda che l’antipolitica ed il grillismo sono nati e si sono sviluppati proprio negli anni in cui c’era lei al governo?

- Mi scusi, ancora, ma lei non crede che, ad alimentare antipolitica e grillismo, siano stati il dilagare del malaffare e della corruzione, in una classe politica dimostratasi incapace ed insipiente, ed il saccheggio di denaro pubblico fatto dai partiti, e gli indecenti privilegi che la Casta si accanisce a difendere a spada tratta?

- Mi scusi, ma lei non pensa che i cittadini del Lazio e della Lombardia, ad esempio, siano incazzati e si sentano feriti dagli scandali che hanno smantellati due consigli regionali in cui a spadroneggiare c’erano proprio berlusconiani doc?

- Mi scusi, ma quando a Cannes, nel luglio 2011, lei parlava dell’Italia come di un paese benestante, in cui non c’era la crisi perché i ristoranti erano pieni, ci voleva prendere tutti per i fondelli?

- Mi scusi, infine, come mai al grido di “si salvi chi può”, solo pochi mesi dopo lei ha abbandonata la nave Italia oramai prossima al naufragio per l’incapacità sua e dei suoi ministri?

In una cosa, forse, Berlusconi potrebbe avere ragione.

Sicuramente la colpa di Monti è quella di non dedicare troppa attenzione a verificare se, oggi, i ristoranti siano più o meno pieni di quanto lo fossero nel luglio 2011.

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