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 Home page > Attualità > Cronaca > Melania Rea: testimone scagionerebbe Salvatore Parolisi?

Melania Rea: testimone scagionerebbe Salvatore Parolisi?

In questi ultimi mesi il caso dell'omicidio di Carmela (Melania) Rea (ma non solo, anche di Yara Gambirasio, delle gemelline ...) è restato un po' sotto silenzio, anche se sicuramente, col passare dell'estate e con il ritorno delle trasmissioni di cronaca e di casi irrisolti - da Chi l'ha visto? a Quarto grado, ecc... - i riflettori torneranno di nuovo ad essere puntati sui casi che più hanno scosso le coscienze, che hanno creato i soliti "schieramenti" tra innocentisti e colpevolisti, e che quasi quotidianamente hanno riempito le notizie dei telegiornali, dando ogni volta l'impressione che ci fosse qualche novità, una possibile svolta e risoluzione del "giallo" per capire poi che la verità è ancora ben lontana dall'essere raggiunta.

Tornando al "giallo di Melania", finora abbiamo sempre avuto news che ci disegnavano un quadro alquanto nebuloso del caso, con l'unica "certezza": la figura ambigua e, per molti versi, "incomprensibile" del marito della giovane vittima, Salvatore Parolisi, che poi è l'unico indagato per l'omicidio della moglie.
 
Ricordiamo che il caporalmaggiore è in carcere con l'accusa di omicidio, anche se finora non sono state trovate delle vere e proprie prove, ma una serie di indizi e deduzioni che hanno portato gli inquirenti alla decisione della detenzione per l'uomo, le cui versioni dei fatti sono da sempre e da subito risultate contraddittorie e poco veritiere; a ciò si aggiunge il fatto che lo stile di vita del Parolisi non lascia emergere il quadro di un uomo innamorato e felice con la propria moglie, a causa dei tradimentie dei festini con le colleghe, il che non ha fatto che supportare la tesi secondo cui il militare poteva avere più di una ragione per eliminare la moglie.
 
Non solo, ma c'è la storia del Dna trovato sulla bocca della povera Melania e la questione della macchina: c'è una foto che ritrae una macchina di colore scuro, parcheggiata presso il parco dal quale scomparve la donna, e che la difesa ha sostenuto essere di Salvatore, mentre l'accusa si è premurata di sostenere e cercar di dimostrare il contrario, il che starebbe a dire che l'uomo non era a Colle S.Marco con la figlioletta come ha sempre sostenuto, negli attimi in cui la moglie si allontanava per i propri bisogni.
 
Ebbene, spunta un testimone a favore di Parolisi e la sua testimonianza - che potrebbe risultare determinante per la scarcerazione dell'indagato - ha sempre a che fare con la macchina: il testimone è un militare (maligna come sono, la prima cosa che ho pensato è stata: toh, coincidenza!), il quale sostiene che, se davvero il caporalmaggiore fosse stato nei pressi del chiosco vicino al quale Melania è stata accoltellata e uccisa, certo avrebbe visto passare e parcheggiare la Megan Scenic del marito della vittima... ma così non è stato. Il militare - sottufficiale del 123° reggimento di fanteria di Chieti - era in servizio di vedetta proprio verso le 14:30, ora in cui la donna si era allontanata dal marito e dalla figlia, andando quindi incontro alla morte; è stato dunque ascoltato per ore e non soltanto lui, ma anche un altro militare appartenente allo stesso reggimento di Parolisi.
 
Vedremo come gli inquirenti proseguiranno nelle indagini e quale peso avranno tutte queste testimonianze che di tanto in tanto, a singhiozzi, spuntano per farci sperare che la verità stia per avvicinarsi.
 

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