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Matteo Macchioni: “Voglio portare la magia del Natale nelle vostre case”

Il 18 dicembre alle 21.00 terrà un concerto di Natale, in diretta streaming, dal Duomo di San Giorgio a Sassuolo, la sua città di origine. Un evento insolito vista l’attuale emergenza che, nonostante le difficoltà, consentirà agli spettatori da casa di lasciarsi avvolgere dall’incantevole magia del Natale.

A rendere possibile tutto questo, è Matteo Macchioni, un affermato tenore di musica classica che, per l’occasione, ha voluto che questo concerto fosse un modo per mandare avanti il suo progetto per la musica e per il pubblico che, da anni, lo segue con affetto. “Mi dispiaceva lasciare il Natale senza la mia voce per le persone che mi vogliono bene, per i fan e le migliaia di persone che sarebbero venute ad ascoltare questi concerti di musica sacra, pensati per il Natale”. Un concerto che i fan potranno seguire in diretta nelle rispettive pagine facebook di Matteo e del comune di Sassuolo.

Matteo si accosta agli studi musicali sin dalla più tenera età, diplomandosi con lode in pianoforte nel 2007. Nel 2010, partecipa ad “Amici” di Maria De Filippi, un’esperienza che gli consentirà di farsi strada con determinazione ed impegno.

Da Rossini a Donizetti, da Mozart a Verdi, Puccini e Leoncavallo, a oggi, Matteo si è esibito con successo su palcoscenici di prestigio e in festival di rilievo in Italia e all’estero, senza rinunciare ai suoi progetti futuri che, pandemia permettendo, lo potrebbero vedere protagonista, a inizio 2021, in Danimarca. Anche se il futuro è incerto, in Matteo non manca la voglia di fare nuove esperienze, di far conoscere la sua musica in giro per il mondo.

 

Appuntamento per il prossimo 18 dicembre con uno speciale concerto di Natale dal Duomo di San Giorgio a Sassuolo. Quali sono le tue sensazioni?

“Sono molto felice di avere congeniato questo progetto, in risposta a quelle che sono le problematiche legate alla pandemia che mi hanno impedito di partecipare a un tour, che avrebbe percorso diverse città italiane, partendo da Torino per arrivare fino a Roma. Mi dispiaceva, avendo dovuto cancellare questo tour, per rispettare le normative di sicurezza legate al Covid 19, lasciare il Natale senza la mia voce per le persone che mi vogliono bene, per i fan e le migliaia di persone che sarebbero venute ad ascoltare questi concerti di musica sacra, pensati per il Natale. Ho deciso di provare a progettare un evento in streaming e di farlo dalla città in cui vivo, a Sassuolo, nella chiesa principale della città, senza il pubblico in presenza, ma con le riprese che la trasmissione in diretta farà attraverso la mia pagina facebook ufficiale e quella del comune di Sassuolo. È un progetto innovativo. Non ne ho mai fatti di questo tipo. Non sono l’unico, perché, nell’ambito del mondo dello spettacolo, da quello che vedo e da quello che leggo, ci sono tanti artisti che propongono spettacoli e concerti in diretta streaming. È un surrogato, ma è un modo innovativo e tecnologico per poter arrivare a tutti, anche senza il pubblico in presenza. Sono felice di aver reso possibile qualcosa per questo periodo”.

 

Come ti stai preparando per questo spettacolo inedito?

“Sto scrivendo il copione, una cosa assolutamente inedita. Io, di solito, mi limito come artista a cantare, predisporre una scaletta, proprio perché l’esigenza dell’audio video impone di avere una serie di eventi in una scaletta predeterminata. Sto scrivendo un copione di letture, tra un brano e l’altro, sia io che la pianista e direttrice d’orchestra Mirta Rosciani che mi accompagna al pianoforte, racconteremo i brani che, poi, andremo ad eseguire, di musica strumentale o musica sacra vocale, narrandone la storia, gli aneddoti. Ci sono tante belle cose da dire. Questi contenuti andranno a rendere vivo il concerto”.

 

È sempre particolare vedere approcciare un giovane alla musica lirica. Com’è nata questa passione?

“Io ho avuto la passione per la musica, in generale, fin da piccolo, non in particolar modo per il canto lirico. Ho cominciato con il ritmo e la batteria fin da piccolissimo. Poi, ho proseguito gli studi con il pianoforte. La passione per il canto è arrivata molto più avanti. È nata collateralmente a quelli che sono stati i miei studi musicali. Fin da bambino, avevo l’esigenza del ritmo, di sentire, di fare e produrre suono. Questa passione è stata riconosciuta dalla mia famiglia che mi ha fatto studiare”.

 

Immagino le tue emozioni per un ragazzo della tua età di calcare i più grandi palcoscenici italiani e internazionali.

“L’emozione è sempre fortissima, viva come se fosse la prima volta. Io ho debuttato dieci anni fa in teatro e, da allora, ogni volta che metto il piede sul palcoscenico, per me, è un’emozione. In questi mesi, con questo lungo stop forzato dalla pandemia per il Covid 19, credo che l’emozione di ricalcare il palcoscenico, al di là del concerto di Natale, sarà bellissima. A inizi 2021, dovrò partire per la Danimarca, se tutto va bene, incrociando le dita, perché non è previsto che io vada, ma, con questa pandemia, non c’è niente di sicuro. Mettere di nuovo piede sul palcoscenico dell’opera di stato danese sarà un’emozione fortissima, forse ancora di più di quella che io ho provato quando ho debuttato dieci anni fa, perché arriva con sette e otto mesi di stop forzato”.

 

Sei stato il primo tenore a entrare a far parte della scuola di “Amici” di Maria De Filippi. Che ricordi hai di quell’esperienza?

“È stata un’esperienza molto bella. Non ho potuto giocare. Io ancora non ero un cantante professionista. La passione per il canto è arrivata molto più in là rispetto alla mia infanzia e alla mia adolescenza. Quando partecipai ad Amici di Maria De Filippi, ero un semplice studente di canto. Ho potuto spaziare, divertirmi, interpretare brani di diversa estrazione, non solo arie liriche, ma anche pop. Ho cantato un po’ di tutto. È stato divertentissimo. Poi, è arrivato tanto studio e tanta gavetta. La carriera lirica è partita qualche anno dopo. Quell’esperienza la conservo nel mio cuore come un momento molto particolare, di grande divertimento e anche di crescita, perché stare davanti alle telecamere quando ti guardano cinque o sei milioni di persone, è un qualcosa che ti dà una grande energia, ma ti aiuta molto a crescere e a dominare te stesso”.

 

Qual è il tuo sogno nel cassetto che vorresti realizzare, quando tutto questo sarà finito?

“Non voglio peccare di presunzione, ma, al di là di questo momento, ponendo la pandemia come un danno che è arrivato per tutti e che nessuno poteva evitare, a prescindere da quello che è successo quest’anno, il mio sogno lo sto già vivendo e ne sono felice. Cantare, avere esperienze nuove, vedere città e portare il canto italiano in giro per l’Europa e per il mondo. È una soddisfazione immane e un sogno che si realizza quotidianamente”.

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