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Marco Pantani: gli dei dello sport

MARCO PANTANI (ITALIA, 1970-2004) CICLISMO

Soprannominato “Il Pirata”, Marco Pantani è stato probabilmente il più grande scalatore di ogni epoca. Tanto bravo quanto sfortunato (durante la carriera fu bersagliato da infortuni, anche gravi, e da vicissitudini di varia natura), si distinse in particolare al Tour de France, in cui ogni volta che vi partecipava si aggiudicava le tappe più dure, come quelle che portavano la carovana gialla sull’Alpe d’Huez o sul Galibier, montagna su cui, nel 1998, costruì la più grande impresa del ciclismo degli ultimi decenni, quando, in una giornata di pioggia, rifilò 8’57’’ alla maglia gialla J. Ullrich - favoritissimo per il trionfo finale, avendo oltre 3' di margine sul ciclista romagnolo - compiendo il più clamoroso ribaltamento in graduatoria dai tempi di Fausto Coppi, diventando il secondo italiano (dopo lo stesso Coppi) a centrare l’accoppiata col Giro d’Italia nello stesso anno. Alla Gran Boucle vanta anche due terzi posti (8 tappe e 6 giorni in giallo).

La sua carriera subì una brusca nonché irreversibile flessione nel 1999: Pantani corre il Giro d’Italia da favoritissimo, e difatti si aggiudica alla grande ben 4 tappe (in toto vanta 8 tappe e 12 maglie rosa) accumulando 5’ sulla concorrenza; ma proprio sul più bello avviene quello che non t’aspetti: dal controllo antidoping viene rinvenuto nel sangue del Pirata un tasso di ematocrito superiore alla norma, e pertanto viene estromesso dalla corsa. Per il corridore di Cesenatico, che grida al complotto, è un colpo durissimo, e da lì inizierà un calvario esistenziale da cui non uscirà più, e che nel giro di pochi anni lo avrebbe portato alla morte (nel 2004), apparentemente causata da un’overdose di psicofarmaci. Una morte in verità avvolta ancora nel mistero, per la quale si sono fatte e si continuano a fare mille ipotesi diverse, arrivando persino a pensare che sia stato ucciso da qualcuno invischiato nel mondo delle scommesse clandestine, che avrebbero manovrato l’esito del famoso Giro del ’99.

Durante la sua carriera, a riprova di come sia stato uno scalatore puro (negato a cronometro), non ha mai vinto una classica. In totale vanta 53 vittorie, di cui 17 nell'anno di grazia 1998. E' stato uno degli sportivi italiani più amati.

Foto: Wikipedia

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