Parafrasando le parole di Pietro Orlandi: "MI DICONO CHE LO ZIO DI EMANUELA LA MATTINA ANDAVA A LAVORARE IN PARLAMENTO. E NON CERTO PER GESTIRE LA BUVETTE".
Ottima osservazione. Vero. Se Sica aveva convocato Sambuco pochi mesi dopo la scomparsa di Emanuela è probabile che il vigile disegnò il profilo dell’uomo misterioso già all’epoca. Questo spiegherebbe i sospetti del pm su Meneguzzi. In ogni caso ritengo più sensato questo articolo che la marea di fesserie che Pietro Orlandi e il suo fedele vassallo Alessandro Ambrosini sparano a salve ogni giorno.
Alla luce dei fatti esposti in questo articolo che considero illuminante, mi permetto di tracciare una dinamica dei fatti, premettendo che la mia è solo una ipotesi di scuola e basta. Emanuela Orlandi esce dalla scuola di musica. Mentre si reca a prendere l’autobus passa lo zio con il suo Mercedes che la preleva per darle un passaggio. In realtà la porta a casa sua e qui succede qualcosa di brutto che finisce con la morte della ragazza. L’uomo carica il corpo della ragazza nel portabagagli e la porta a Torano dove occulta il suo cadavere. Il giorno dopo, contattato dal padre di Emanuela, assume il ruolo di depistatore così da inquinare le indagini mettendo in campo tutte le azioni elencate in questo articolo. Il resto è uno squallido spettacolo pieno di bugie messo in piedi da mitomani e sciacalli che continua fino a oggi. Ripeto è solo una ipotesi. Spetterà alla Procura di Roma stabilire se Meneguzzi è colpevole o innocente. A condizione che dopo tanti anni sia ancora possibile scoprirlo.