• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Marciapiedi, un sintomo di civiltà

Marciapiedi, un sintomo di civiltà

Tecnicamente, in una città di non grandissime dimensioni, quale è la mia, dovremmo faticare a trovare qualcosa di più facile che camminare su un marciapiede. Da piccolo camminavo indisturbato sui marciapiedi della mia frazione, laddove c’erano, e andavo comunque da solo a scuola e a volte perfino all'asilo ed a fare la spesa nei negozi di vicinato.

Pochi decenni dopo, la sicurezza (che era autentica) si è trasfigurata in un pericolo quotidiano. I nostri marciapiedi nel trascorrere degli anni si sono alterati in ubicazioni sporche e pericolose. Il pedone può vantare tra i suoi nemici i cani (o meglio, i loro padroni), un discreto numero di ciclisti e di motociclisti “tracotanti”, per non parlare di automobili e camion che devono per forza parcheggiare laddove, secondo il codice della strada, il dominio dovrebbe essere pressappoco totalmente del pedone. Non so quanto esagero nell’affermare che i marciapiedi cittadini sono diventati un terreno ostile ed i pedoni camminino praticamente in territorio nemico.

Facciamo una piccola analisi della situazione partendo dai cani… immagino già parecchi di voi sobbalzare al solo leggere questo tratto di articolo: ma come si permette costui di attaccare questi piccoli esseri indifesi? Sicuramente si tratta di un razzista, uno psicopatico a cui bisognerebbe vietare di scrivere!

In realtà un esame di coscienza dovrebbe rendere semplice capire che tra uomo ed animale esiste lo stesso vincolo di libertà e rispetto reciproco che esiste (dovrebbe esistere) tra uomo ed uomo; sì perché il cane in sostanza non c’entra nulla, la colpa in questa situazione sta nell’arroganza, nel menefreghismo e nell’inciviltà di molti personaggi che vanno in giro con il cane e con un sacchettino di plastica (da noi li troviamo a disposizione con una certa continuità nei dispenser stradali) che apparentemente dovrebbe servire a ripulire i bisogni dopo il "passaggio" del cane … il punto è che praticamente nessuno usa quel sacchettino, se non, obbligato, in presenza di testimoni, altrimenti nella maggior parte dei casi, si lascia tutto lì a perpetuo ricordo del migliore amico dell'uomo, almeno fino a quando non lo calpesta un pedone ignaro e innocente.

In queste settimane, godendo di ferie e malattia, ho percorso parecchio i marciapiedi della mia città, assicuro che su questo piano sono un vero percorso di guerra, da automobilista non me ne ero mai reso conto.

Una new-entry tra i nemici dei pedoni è divenuta la bicicletta, alla quale non sarebbe poi così nemmeno vietato circolare sui marciapiedi, se si mantenesse quel solito reciproco rispetto, ma la leggi del più forte e del più maleducato vincono sempre. Questa categoria, il ciclista (spesso, ma non necessariamente, giovane), si offende se gli si fa notare l'incongruità della loro pessima abitudine... se non gli si dà strada, reagiscono con sbuffi e proteste, convinti di circolare sul marciapiede in tutto diritto con precedenza sui pedoni. Spesso si affiancano con medesimo comportamento le moto circolando a motore acceso sul marciapiede… le scuse sono sempre quelle: devo entrare nel cortile, portarla nel box o nel garage per farla riparare. Fosse vero, perché non la spingete, la vostra moto?

A queste due categorie (ma anche alle automobili in realtà) va aggiunta anche l’accusa di comportamenti non propri consoni anche nei pressi di semafori e strisce pedonali; spesso quando si accontentano di non passare comunque, pur di rosicchiare tre o quattro metri alle macchine che anche loro aspettano il verde, impediscono il passaggio ai pedoni e li obbligano a sfidare il traffico astrisce pedonali occupate.

Capita non di rado che anche le automobili e i camion siano pericolosissimi: per esempio, quando salgono sul marciapiede per fare più in fretta o per utilizzare chissà quale scorciatoia presunta… succede invece di continuo che parcheggino sul marciapiede, obbligando i pedoni a scendere per strada e rischiare la pelle. Tra frequentatori dei marciapiedi ricordo che si catalogano anche invalidi e neonati su passeggini e carrozzelle varie, oltre che bambini ed anziani spesso incerti sul da farsi… siate civili e cortesi, non mancano di certo i parcheggi.

Se siete arrivati alla fine di questo articolo, in cui ho volutamente alzare un poco, ma non troppo, i toni, dovrebbe sostanzialmente significare una di queste due cose: o che siete dalla parte dei nemici dei pedoni, ma che almeno un briciolo di rimorso vi tormenta, oppure state dall’altra parte.

Nel primo caso, fatevi un esame di coscienza e ditevi che è ancora tempo per cambiare e per rendere a Cesare ciò che dovrebbe appartenergli in esclusiva: il diritto di camminare agevolmente e sicuramente sui marciapiedi, che dovrebbero essere destinati unicamente ai pedoni.

Nel secondo caso, dovete impegnarvi nel fare opera di convincimento attorno a voi: parlare, discutere, spiegare, convincere che non è giusto, non si può togliere al pedone l'unica zona di circolazione che gli è adatta, non possono essere derubati dei marciapiedi, delle isole pedonali, delle zone pedonali e del diritto a camminare tranquilli.

Si perché in fondo si tratta solo di educazione e civiltà, pratiche che si diffondono solo con i comportamenti e col passaparola.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares