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 Home page > Attualità > Cronaca > Mafia, Società foggiana, maxi sequestro a boss Francavilla

Mafia, Società foggiana, maxi sequestro a boss Francavilla

Maxi sequestro a carico di boss definito soggetto socialmente pericoloso nel "Codice antimafia" per reati che vanno dall'associazione di stampo mafioso, fino alla fabbricazione o detenzione di ordigni e materiali esplosivi.

Sequestro milionario a carico del boss della Società foggiana, Emiliano Francavilla, classe ’79, considerato nell’accezione del Codice antimafia un soggetto socialmente pericoloso per numerosi e gravi precedenti penali e di polizia, denotanti una spiccata dedizione al crimine fin dal 2002: associazione di tipo mafioso, lesioni personali, estorsione, truffa, porto abusivo d’armi, falso, ricettazione, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, emissione di fatture per operazioni inesistenti, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, violenza privata, danneggiamento, favoreggiamento, fabbricazione o detenzione di materie esplodenti.

A seguito di complesse indagini svolte dagli specialisti della Guardia di Finanza, è stato dal Tribunale di Foggia - Sezione Misure di Prevenzione su proposta del Questore di Foggia il sequestro di un appartamento finemente arredato con giardino e cantina e di un’autovettura per un valore di oltre 500.000 euro, nella disponibilità di Francavilla. Emiliano Francavilla, considerato un esponente di spicco della Società foggiana, è attualmente detenuto in virtù di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bari in data 06.06.2012 nell’ambito dell’operazione “Baccus” condotta dalla Squadra Mobile di Foggia e dal G.I.C.O. di Bari, in relazione al reato di associazione per delinquere finalizzata all’usura, estorsione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, nonché all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, nonché in forza dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla stessa Autorità Giudiziaria in data 05.07.2013, nell’ambito dell’operazione “Corona”, eseguita dai carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Foggia, in relazione ai reati di associazione mafiosa, fabbricazione o detenzione di materie esplodenti, violenza privata, estorsione, danneggiamento e detenzione e porto illegale di armi. Le indagini eseguite dai finanzieri, che sono consistite nella valorizzazione in chiave patrimoniale degli elementi acquisiti nelle indagini penali, nonché nell’esame, nel confronto e nell’intreccio di informazioni estratte dalle diverse banche dati in uso alla Guardia di Finanza (es. Anagrafe Tributaria, Anagrafe dei rapporti finanziari e applicativo Molecola dello S.C.I.C.O.), hanno permesso di verificare l’assoluta sproporzione tra i beni nella disponibilità del pregiudicato e la sua capacità economica.

Nello specifico, gli accertamenti hanno portato a dimostrare che Francavilla, dal 2007 al 2012, a fronte di disponibilità lecite per circa € 280.000,00 aveva sostenuto spese ed investimenti per oltre € 500.000,00. Riguardo alle strategie di contrasto alla criminalità organizzata, da tempo si è evidenziata l’importanza dello strumento delle misure di prevenzione personali e patrimoniali, capaci di limitare gli spostamenti dei malavitosi sul territorio e soprattutto, sul piano patrimoniale, di incidere sulla loro ricchezza nonché di determinare una “perdita di immagine e di prestigio” agli occhi dei loro adepti. Obiettivo strategico di primaria importanza è, infatti, quello del contrasto alle proiezioni economiche della criminalità, mediante l’aggressione dei patrimoni e delle disponibilità finanziarie riferibili direttamente o indirettamente alle organizzazioni delinquenziali, nonché alle loro capacità di infiltrazione nel tessuto produttivo. ([email protected])

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