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Mafia: azzerato il mandamento di Partinico e Borgetto

I carabinieri del gruppo di Monreale hanno eseguito 16 ordini di custodia cautelare a carico del mandamento mafioso di Partinico e Borgetto.

L’operazione, denominata "Chartago", mette in evidenza gli equilibri mafiosi del palermitano e sul dato che la "guerra di mafia" sembrava essersi conclusa a favore della fazione capeggiata da Salvatore Corrao e Nicolò Salto.

L’indagine ha praticamente azzerato il mandamento mafioso di Partinico e Borgetto dove negli ultimi anni si è registrata una vera e propria faida tra "famiglie" rivali.
La guerra di mafia si è combattuta in una fetta di territorio che è a cavallo tra i territori che erano guidati dai boss Lo Piccolo, che tentavano di espandersi nel trapanese, e quello in cui comanda il latitante Matteo Messina Denaro. Una faida che ha portato numerosi morti.


Dall’inchiesta emergono, inoltre, rapporti fra i palermitani con le famiglie mafiose degli Stati Uniti.

L’indagine fa luce sulla faida che negli ultimi due anni aveva sconvolto i due paesi.

Ecco i 16 destinatari del provvedimento cautelare emesso dal gip del tribunale. Si tratta di: Gaspare e Giuseppe Bacarella, di 51 e 43 anni, entrambi allevatori, residenti a Borgetto; Santo Musso, di 38 anni, meccanico di Borgetto; Nicolò, Antonio e Alessandro Salto, di 53, 25 e 30 anni; Antonio Nania, di 71, già agli arresti domiciliari a Partinico; Francesco e Giuseppe D’Amico, di 50 e 24 anni, di Borgetto; Pietro Brugnano, di 35 anni, imprenditore di Borgetto; Andrea D’Arrigo, di 68, pensionato; Salvatore La Puma, di 31, allevatore residente a Borgetto. In carcere il provvedimento è stato notificato a Francesco Nania, Giuseppe Giambrone e Salvatore Corrao.

Nell’indagine figura anche il mafioso latitante Domenico Raccuglia.

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