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Ma com’è grande qui: questa è la Rai del pensiero unico

Il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, nella riunione del Consiglio d’amministrazione parla di 1600 ore di trasmissione per quanto riguarda i nuovi palinsesti della programmazione autunnale. Freccero dice chiaramente che le scelte che si stanno compiendo sono da informazione mainstream.

Si punta su programmi contenitori e si cancellano trasmissioni come Ballarò, adducendo il pretesto che il talk-show abbiano fatto il proprio tempo. Scelte alquanto discutibili, specie se consideriamo l’approdo in Rai di Walter Veltroni, autore di un varietà su Rai uno ed uno a carattere squisitamente culturale per Rai Cultura. Un arrivo in Rai di uomini che hanno fatto sempre parte della nomenclatura di partito ed hanno diritto a trovare porte aperte nelle reti di appartenenza.

Massimo Giannini, il grande trombato da questa dirigenza, è stato incaricato di realizzare delle interviste per Rai Tre, mentre il grande Gad Lerner, sorpassato e posticcio, condurrà un programma di grande rilevanza per renderci edotti su cosa sia l’Islam e tutte le problematiche inerenti con la nostra realtà.

Ma le sorprese non finiscono qua, ovviamente. Si sta facendo di tutto per avere nella squadra un grande menestrello ed un artista che gode del plauso anche del Papa: Roberto Benigni, l’asso nella manica di questo Governo, uno showman che non deluderà certo le loro aspettative. Se di evento o show si tratta, lo farà all’insegna della leggerezza, facendo sorridere e intrattenendo i telespettatori regalandogli dolci evasioni. Porro sarà sostituito da Alessandro Sortino, con buona pace di Virus che sarà consegnato all’oblio in qualche oscuro ripostiglio. Ma ancora abbiamo un’altra novità: è previsto in Rai l’arrivo di Teo Mammuccari, mentre la fascia di ore si allarga per Fabio Fazio che condurrà Rischiatutto il Giovedì e la trasmissione Che tempo che Fa la domenica. Il sabato apparterrà a Massimo Gramellini, che ci propinerà la scialberia delle sue dieci parole in salsa trita o lesse in acqua salata. C’è anche il grande Mika su Rai Due e sinceramente ci piacerebbe capire a quanto ammonta il suo contratto, come quello di Benigni.

Sappiamo benissimo che questi personaggi si muovono solo dopo aver inserito la monetina nel juke-box e, tutto sommato, se li potrebbero anche risparmiare. Sono altre le cose che la Tv dovrebbe offrire, ma evidentemente, nell’ansia di omologare il pensiero, non si esita a riproporre un clichè a suo tempo adottato dalle reti del Cavaliere e che oggi ritornano di grande attualità. Altro che confronto, dibattiti, informazione in tempo reale! Questi palinsesti sarebbero stati innovativi al tempo delle Crociate. Agli Italiani non rimane altro che spegnere la Tv per risparmiare corrente e non pagare un canone che dovrebbero pagare a noi utenti per guardare trasmissioni simili. Vespa rimarrà il custode dei commenti politici in prima serata. Prepariamoci a serate di plastici e bacchette che si muovono lungo cartine per spiegare al meglio le situazioni. Siamo così stupidi che abbiamo bisogno di un noumen come lui.

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