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Lotta tra poteri: L’Esecutivo cerca di screditare il Giudiziario

 

Alcuni esponenti del Governo stanno cercando deliberatamente di screditare dinanzi l’opinione pubblica il potere Giudiziario.

Non è una novità che il Governo in carica non abbia buoni rapporti con i magistrati, ma in questi ultimi giorni di settembre siamo arrivati al grottesco, con dichiarazioni da parte di ministri e parlamentati veramente inaccettabili e comunque estremamente dure.

Le risposte da parte del CSM e dell’ANM sono state puntuali e giustamente molto risentite. Non è tollerabile che in uno Stato di Diritto un ministro, Brunetta nel caso specifico, possa apostrofare con parole farneticanti tutti e tutto compresa appunto la magistratura. Ministro poi della Funzione Pubblica che invece di restituire dignità e credibilità ai dipendenti pubblici li umilia e li mette alla berlina.

Di certo il duro scontro sullo scudo Fiscale, che nella maniera in cui è stato presentato è una vera e propria amnistia, un premio per gli evasori fiscali e i truffatori che possono riportare in Italia il frutto delle proprie truffe nei confronti dello Stato pagando un misero 5% ed avendo la certezza di non avere conseguenze per i reati commessi e non ancora contestati, è una delle cause che sta portando ad un vero e proprio scontro tra poteri. 

Lo Scudo Fiscale è l’ennesima beffa che premia i pochi ricchissimi, cari al Governo, ed offende la stragrande maggioranza degli italiani onesti, che le tasse le paga fino all’ultimo centesimo e di certo non possiede milioni di € nei paradisi fiscali. Ogni Italiano vero, a prescindere dal colore politico, dovrebbe sentirsi profondamente indignato dinanzi ad una tale ingiustizia a vantaggio dei disonesti.

Ma la questione ancora più scottante che si vuole celare agli italiani è il cosiddetto, anche se impropriamente, Lodo Alfano.

Questa norma, di stampo feudale, è al vaglio della Corte Costituzionale che appunto il 6 ottobre dovrà pronunciarsi in materia decidendo in maniera incontrovertibile se sia o meno anticostituzionale.

Pertanto il timore del Governo è proprio questo, infatti in caso di una valutazione sfavorevole al Lodo Alfano, l’Italia e gli italiani avrebbero il diritto di pretendere le dimissioni immediate del Ministro Alfano e del Presidente del Consiglio Berlusconi, l’unico vero beneficiario del Lodo Alfano. In verità sia Alfano sia Berlusconi avrebbero il dovere morale ed etico di dimettersi immediatamente in caso di cancellazioni per incostituzionalità della norma, ma è molto probabile che tocchi ai cittadini, che dispongono della vera sovranità di badi, pretendere le dimissioni.

Ecco perché i fedelissimi del Premier cercano in ogni modo di generare lo scompiglio e distogliere l’opinione pubblica, già piuttosto addomesticata in Italia, dai problemi cruciali.

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