Londra, il duro rapporto della commissione d’inchiesta sull’incendio del 2017 della Grenfell Tower
Del terribile incendio che, la notte del 14 giugno 2017, distrusse la Grenfell Tower – un palazzo di edilizia popolare di Londra alto 24 piani con 120 appartamenti – abbiamo buona memoria anche perché vi morirono due italiani, Gloria Trevisan e Marco Gottardi.
Il rapporto finale della commissione d’inchiesta, reso pubblico il 4 settembre, è impietoso non solo rispetto alla dinamica dei soccorsi ma anche e soprattutto riguardo all’operato dei governi all’inosservanza dei più elementari criteri di sicurezza da parte dei costruttori, che il rapporto definisce “disonesti”.
Altrettanto duro è stato il commento di Amnesty International: l’incendio della Grenfell Tower è stato il frutto di anni e anni di fallimenti di successivi governi nel tutelare i diritti delle persone residenti in alloggi insicuri.
Dopo la Grenfell Tower sono andati a fuoco altri edifici, a Londra e altrove. I lavori di ristrutturazione di centinaia di palazzi a rischio vanno a rilento.
Soprattutto, è una beffa che le persone sopravvissute e le famiglie delle vittime siano, a sette anni di distanza, ancora in attesa della giustizia.
Durante la campagna elettorale, il Partito laburista si è impegnato a “prendere provvedimenti decisivi per assicurare che non assisteremo più a una ripetizione dell’incendio della Grenfell Tower”.
Ora che è al potere, occorre passare dagli impegni ai fatti concreti. Il governo di Keir Starmer han il dovere di garantire la sicurezza di tutti i cittadini, anche all’interno delle mura di casa, e di chiamare a rispondere sul piano giudiziario le imprese che, in nome del profitto, rendono insicure le case dove essi vivono.
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