Lo strano caso di Infrastrutture Lombarde spa
Infrastrutture Lombarde spa è una società con capitale interamente della Regione Lombardia, secondo l’art. 5 dello statuto societario.
Tornando alla situazione lombarda, il 7 maggio scadono i termini per affidare il primo lotto dei lavori per il restauro del corpo centrale della Villa Reale di Monza. La regione per iniziare il restauro ha utilizzato la Infrastrutture Lombarde spa per affidare i lavori (la parte pubblica investe 15 milioni di euro, mentre il privato 8 milioni). Al privato viene rilasciata una concessione d’uso della Villa monzese per 30 anni. I dubbi, in primo luogo, sorgono sulla scelta del privato, poiché la società diretta dall’Ing. Rognoni non ha emesso un bando pubblico, bensì una concessione di lavori pubblici per un privato con una grande disponibilità economica, che dovrebbe investire nell’arte per l’arte, situazione alquanto improbabile soprattutto in un periodo di crisi economica.
In secondo luogo, ci si chiede per quale motivo sia in atto questo tentativo di privatizzare la Villa Reale che, tra l’altro, obbligherebbe l’ISA (Istituto Statale d’Arte), presente nell’ala sud del complesso architettonico, a spostarsi. Per far sloggiare la scuola è già pronto un progetto di 12 milioni di euro per costruire un nuovo istituto sull’area della ex caserma IV Novembre al Rondò dei Pini di Monza.
In conclusione, al di là dell’ennesimo tentativo di privatizzazione tipicamente lombardo, ci si chiede come sia possibile affidare a persona indagata per turbata libertà degli incanti e concussione, proprio in appalti pubblici, lavori significativi di un bene pubblico come la Villa Reale di Monza. È, inoltre, da evidenziare il fatto che la regione Lombardia affida ad una struttura formalmente privata, Infrastrutture Lombarde spa, attività che dovrebbero essere svolte in regime di libera concorrenza con gare di evidenza pubblica. Per questo motivo la Cgil Lombardia ha predisposto un esposto alla Commissione Europea.
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