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Lo sguardo selettivo

Ogni giorno circa cinquecento bambini e adolescenti attraversano la frontiera settentrionale

Cuenca, Ecuador Carolina Vásquez Araya

Quest'articolo è disponibile anche in: IngleseSpagnolo

 

(Foto di Oleg Yasinsky)

Una delle peggiori violazioni contro i bambini e gli adolescenti viene perpetrata davanti agli occhi di tutto il mondo, senza provocare la minima reazione né innescare la volontà di cercare una soluzione. Non c’è riguardo per il vasto numero di bambini e adolescenti in fuga dai loro paesi di origine in cerca di rifugio. Indipendentemente dal motivo di questo esodo, è chiaro alla comunità internazionale come le attività statunitensi abbiano distolto l’attenzione al problema e, sotto le politiche razziste e xenofobe di Donald Trump, abbiano trasformato le strutture di confine in un campo di concentramento che ricorda la prigione di Guantanamo.

Bambini e adolescenti di tutte le età sono stati rinchiusi in questi immensi magazzini, separati dai genitori e senza assistenza psicologica. Tutto ciò per scoraggiare l’immigrazione, mandando un duro messaggio a chi cerca di sopravvivere nei Paesi del nord. La nuova amministrazione deve ora affrontare il compito monumentale di sciogliere i nodi legali anti-immigrazione insediati dal governo di Donald Trump, le cui decisioni hanno causato danni irreparabili a migliaia di famiglie centroamericane che cercano solo rifugio dalla criminalità che infuria nei loro Paesi, perpetrata soprattutto dalle autorità.

Mentre i bambini vengono sacrificati a causa della corruzione e della negligenza dell’amministrazione (in particolare in Guatemala, Honduras ed El Salvador), i leader politici hanno chiuso gli occhi davanti all’inconcepibile violazione dei diritti umani della loro popolazione più giovane abbandonandoli a se stessi e concentrandosi sull’accumulo della ricchezza personale e sull’utilizzo di fondi pubblici per consolidare le loro reti di influenza. In questo compito non sono soli: hanno l’appoggio incondizionato delle potenti organizzazioni imprenditoriali e il sostegno dei militari, dei membri del Congresso, giudici e magistrati, la cui influenza negli affari di Stato ha corrotto fino al midollo entità politiche e giudiziarie.

Prima di puntare il dito contro le famiglie che lasciano migliaia di bambini e adolescenti, è importante dare uno sguardo alla situazione in cui vivono queste popolazioni. Privi di aiuti da parte dello Stato, servizi di base, sicurezza sanitaria e di lavoro a causa dello spreco vergognoso e spudorato di chi prende le decisioni sulle politiche pubbliche in materia di istruzione, sanità e alimentazione, si trovano intrappolati in un circolo vizioso di violenza da cui è impossibile scappare. A ciò si aggiunge la malnutrizione cronica dei bambini, condannandoli spesso ad una morte lenta; e anche la costante minaccia delle reti di traffico degli esseri umani e di droga, operazioni non solo impunite dai governi, ma anche tutelate.

Per la società di questi paesi, la situazione dei bambini fuggiti non è una priorità. Focalizzata su questioni che la toccano molto più da vicino, come la propria sopravvivenza, ha uno sguardo selettivo quando si tratta di bambini e adolescenti dei ceti più poveri. Tale indifferenza è altresì un fattore decisivo per il destino di questo grande conglomerato, dato che i suoi problemi e le sue carenze non incidono significativamente sulla sensibilità collettiva, e la società preferisce concentrarsi sulle questioni che la riguardano direttamente. Si tratta di uno dei motivi dell’abbandono: la mancanza di impatto negli affari dello Stato e la scarsa volontà di lottare per recuperare l’integrità delle sue istituzioni. In questo scenario, i bambini hanno tutto da perdere.

 

Traduzione dallo spagnolo di Rossella Crimaldi. Revisione di Silvia Nocera

Questo articolo è stato pubblicato qui

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