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Liquid Feedback sbarca a Servizio Pubblico:
la democrazia liquida dai Pirati alla tv

Santoro userà Liquid Feedback per portare all'attenzione dei politici le proposte e le opinioni dei telespettatori. Un po' democrazia liquida, un po' Isola dei Candidati più o meno Famosi.

Liquid Feedback (Lqfb; http://liquidfeedback.org) è una piattaforma di deliberazione online, che serve a valutare, emendare e votare proposte di vario genere, attraverso una complessa procedura di (quella che una volta si chiamava) votazione elettronica. 

Si tratta di uno strumento di democrazia liquida, e non di democrazia diretta, in quanto — diversamente dalla democrazia diretta — prevede la delega, mentre — a differenza dei sistemi di democrazia rappresentativa — prevede la possibilità di ritirare la delega in qualunque momento. I voti e le decisioni dei delegati, inoltre, sono sempre pubblici, anche se il voto è generalmente segreto fino alla chiusura delle votazioni.

Sviluppata nel 2009 principalmente (ma non esclusivamente) ad uso dei Piraten tedeschi, la piattaforma ha una versione italiana efficiente dal luglio 2012, grazie anche al lavoro di alcuni attivisti del Movimento 5 Stelle (il gruppo di Bergamo in particolare) che da questa estate è impegnato nel farne conoscere gli aspetti tecnici. E soprattutto le implicazioni teoriche ed organizzative, supportando l'adozione di liquid feedback all’interno del movimento in vista delle elezioni politiche del 2013.

Parlo di deliberazione, anziché di “discussione”, in quanto Lqfb non si adatta tanto a discussioni libere e scarsamente strutturate come quelle ospitate dai forum, quanto piuttosto alla definizione dei testi delle mozioni (o dei documenti ufficiali) da votare, al loro emendamento, ed infine alla votazione. Trattandosi di una procedura alquanto strutturata e laboriosa, il processo di deliberazione si accompagna spesso a discussioni un po’ più libere, svolte attraverso strumenti quali forum e mailing list.

Liquid Feedback è stato utilizzato in Italia nelle elezioni regionali siciliane di quest’anno per la definizione del programma del Movimento 5 Stelle e di Claudio Fava. I media nazionali, quasi sempre attratti dalle rocambolesche vicende interne ai partiti, aventi ad oggetto i partiti stessi, si sono in larga parte lasciati sfuggire questa interessante novità.

Sono sicura che la decisione — ieri ufficialmente annunciata — di utilizzare questa piattaforma nel programma di Santoro, Servizio Pubblico, susciterà un assai più vasto interesse, ed anche molte polemiche.

Alcune perplessità sull’operazione sono state già ampiamente espresse da Luca De Biase, che pure è uno degli esperti coinvolti nella realizzazione di questo progetto (qui l'elenco dei trenta esperti e influencers coinvolti).

Sbigottita a mia volta, ho chiesto (attraverso Facebook) un parere a Gianpietro Mazzoleni, ordinario di Comunicazione Politica presso l’Università Statale di Milano: «Giulia Innocenzi dichiara su Facebook “Lanceremo il Partito Liquido basato su Liquid Feedback aperto a tutti”: nuove forme di comunicazione politica o di intrattenimento partecipato?». «Se sarà un partito televisivo non sarà intrattenimento partecipato, ma comunicazione politica, anzi partitica, che abbiamo già conosciuto».

Partito o non partito, liquido o meno liquido, il progetto, se corrisponde a quanto presentato ieri su Wired.it, presterà il fianco a molte facili polemiche, ma anche ad altrettanto facili manipolazioni:

La piattaforma sarà aperta a tutti da giovedì, giorno dell’esordio del programma, e Wired mette a disposizione 50 inviti per iniziare a giocherellarci in questi giorni (basta lasciare la propria mail sotto nei commenti). Anche gli iscritti alla rete di donatori, quanti hanno versato una quota per sostenere il progetto televisivo di Santoro lo scorso anno, potranno accedere da subito. 

Una tale apertura nasconde però rischi importanti, legati al mancato controllo degli account. Avvertiva ad esempio Carlo Brancati, vicepresidente del Partito Pirata svizzero, in una intervista al Corriere della Sera di qualche settimana fa:

Se un singolo concentra su di sé un certo numero di deleghe si rischia il take over, ossia una minoranza riuscirebbe a far passare le decisioni contro la volontà della maggioranza. Un pericolo che si corre soprattutto se gli iscritti non sono numerosi.

Si tratta, sia chiaro, di un pericolo mai del tutto eliminabile laddove esista la delega: chi non abbia tempo o non desideri partecipare troverà sempre più comodo delegare qualcun altro, e potrebbe alla fine darsi il caso che siano due o più “minoranze organizzate” a restare sul campo, confrontandosi (o accordandosi) per prendere decisioni, ciascuna forte del suo “pacchetto” di voti. Succede così anche nelle riunioni di condominio.

Con Lqfb, però, è sufficiente agli aventi diritto (gli iscritti alla piattaforma) affacciarsi una volta a settimana, o anche una volta al mese, per riconsegnare al sistema la sua liquidità, ovvero controllare l'operato dei delegati, ed eventualmente ritirare la delega per ricominciare a votare in proprio o delegare qualcun altro.

Il sistema della delega nasconde piuttosto un'insidia fondamentale, e cioè che l’amministratore del sistema — il proprietario del sito su cui viene installata la piattaforma, ad esempio — crei accounts falsi (vuoti) al solo scopo di farli delegare, facendo sì che alcuni votanti (ed alcuni voti) pesino sistematicamente più degl altri.

I Pirati e il M5S fanno entrambi riferimento ad una rete “reale” di gruppi locali: anche se a livello nazionale o regionale non tutti i votanti si conoscono fra di loro, a livello dei singoli nuclei (ad esempio dei MeetUp), esistono o dovrebbero esistere delle liste certificate di appartenenti. Ma se la piattaforma sarà aperta a tutti — ad un pubblico di individui singoli, che non si conoscono fra di loro — chi garantirà la trasparenza delle operazioni di voto?

O invece verrà impedita la delega? In questo secondo caso, però, si instaurerà quella che i Pirati per primi hanno chiamato la dittatura degli Activerts (degli attivisti più estroversi), di coloro che hanno il tempo e la voglia di essere sempre collegati e partecipare a tutte le votazioni. Benché sia presto per dirlo, il progetto di Santoro, oltretutto, è stato presentato come una specie di Isola dei Candidati Famosi

Giulia Innocenzi (…) si confronterà con i principali leader politici italiani al fine di arrivare a definire il candidato “migliore” che sfiderà Mario Monti, attuale Presidente del Consiglio, nell’ultima trasmissione (potsdamer-platz)

Messa così, appare come una operazione di definitiva gamification (ed evaporazione) della partecipazione politica. E d'altra parte, tornando a citare De Biase, «se la metafora prendesse il sopravvento sulla realtà, se il conduttore della trasmissione si lasciasse andare a sostenere che il pubblico di Servizio Pubblico forma una sorta di partito con un suo programma e lo volesse imporre con una logica di parte orientata alla conquista del potere, perderebbe la funzione di organo di informazione. E verrebbe decodificato come un sistema di interessi».

C'è da aspettarsi che, comunque sia organizzata la piattaforma, in molti accuseranno Santoro esattamente di questo. Ma non resta che aspettare giovedì o richiedere gli inviti agli esperti coinvolti, sui loro blog.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.47) 23 ottobre 2012 13:12

    La lettura dell’articolo mi ha sollevato alcuni interrogativi. Primo tra tutti quello di eventuali manipolazioni del voto. Sembra che non sia possibile nelle democrazie, eliminare o ridurre le forme di "corruzione " del consenso. 

    Secondo, preferisco che sia un candidato ad esprime direttamente la sua proposta politica, il suo programma e non raccogliere gli umori delle masse (legate come sono alla contingenza). Un leader politico deve anche guidare oltre che ascoltare.
    Ricordo un bellissimo film che mi è tornato in mente dopo aver letto il Suo articolo : Swing vote.
    Complimenti, articolo molto interessante.
    Alfonso Albano

  • Di Andrea Prati (---.---.---.246) 23 ottobre 2012 22:22
    Andrea Prati

    Grazie per questo articolo, ho potuto capirne un po’ di più sull’argomento. Non tutto luccica e brilla quando si parla di web e nuove forme di comunicazione. Assieme ad enormi potenzialità viaggiano anche grandi insidie dietro a questa "democrazia digitale" . 

    Quello che non deve mancare mai all’utenza che utilizza social network e il web in generale è il buon senso che dovrebbe essere in ognuno di noi, la capacità di ragionare con la propria testa. Questo valeva una volta quando si seguivano alla cieca leader politici ancora di più oggi quando seguiamo con interesse identità digitali che fanno opinione.

  • Di (---.---.---.246) 24 ottobre 2012 10:57

    Bisognerebbe segnalare che anche il Partito Pirata Italiano fa un uso generalizzato di Liquidfeedback, dato che da mesi l’ha eletto come luogo virtuale della propria Assemblea Permanente:

    REGOLAMENTO DELL’ASSOCIAZIONE PARTITO PIRATA ADOTTATO ALL’ASSEMBLEA DEL 18.12.2011

    SEZIONE I - PIATTAFORMA

    Art. 1. Piattaforma

    Ai sensi dell’art. 17 dello Statuto, il Partito Pirata adotta il software liquidfeedback come Piattaforma nell’istanza disponibile all’URL http://agora.partito-pirata.it,

    con opzioni di funzionamento di default e con le seguenti politiche.

    a) politica modifiche statuto e manifesto

    tempi di ammissione: 14 giorni

    tempi di discussione: 2 mesi

    tempi di verifica: 7 giorni

    tempi di voto: 14 giorni

    quorum di supporto da superare per abilitare la discussione della questione: 10/100

    quorum di supporto da superare per abilitare il voto di una proposta: 10/100

    quorum di maggioranza da superare per approvare una proposta: 3/4

    flag di stretta maggioranza.

    b) politica ordinaria

    tempi di ammissione: 7 giorni

    tempi di discussione: 21 giorni

    tempi di verifica: 7 giorni

    tempi di voto: 7 giorni

    quorum di supporto da superare per abilitare la discussione della questione: 7/100

    quorum di supporto da superare per abilitare il voto di una proposta: 7/100

    quorum di maggioranza da superare per approvare una proposta: 1/2

    flag di stretta maggioranza.

    c) politica breve

    tempi di ammissione: 28 ore

    tempi di discussione: 10 ore

    tempi di verifica: 10 ore

    tempi di voto: 24 ore

    quorum di supporto da superare per abilitare la discussione della questione: 7/100

    quorum di supporto da superare per abilitare il voto di una proposta: 7/100

    quorum di maggioranza da superare per approvare una proposta: 2/3

    flag di stretta maggioranza.

    d) politica brevissima

    tempi di ammissione: 12 ore

    tempi di discussione: 3 ore

    tempi di verifica: 9 ore

    tempi di voto: 12 ore

    quorum di supporto da superare per abilitare la discussione della questione: 7/100

    quorum di supporto da superare per abilitare il voto di una proposta: 7/100

    quorum di maggioranza da superare per approvare una proposta: 2/3

    flag di stretta maggioranza.

    Sono adottate politiche brevi o brevissime, a discrezione del proponente, nei seguenti casi: per questioni organizzative, comunicazioni o pubblicazioni urgenti.

    Transitoriamente è utilizzata come Piattaforma anche la mailing list [email protected] nella quale si propone, discute e decide secondo il metodo del consenso e pertanto una decisione si intende assunta ove nessuno si opponga o comunque la sua proposta di modifica non sia stata inclusa nella decisione.

    Temporaneamente e fino all’approvazione di un Regolamento l’ammissione di nuovi soci è approvata dall’Assemblea ermanente con procedura brevissima.

  • Di Agnese Vardanega (---.---.---.210) 24 ottobre 2012 13:06
    Agnese Vardanega

    Grazie della segnalazione! Naturalmente l’articolo non pretendeva di esaurire l’argomento Liquid Feedback, e neanche l’argomento relativo alle "insidie" di un suo uso televisivo. Del resto, è usato proficuamente anche da aziende e non-profit, e penso quindi che possa trovare un uso equilibrato anche in una trasmissione televisa (possibilmente, però, non per dare vita "partiti liquidi" ...).

    Approfitto anche per aggiungere una info al topic "Pirati": Brancati era presente alla conferenza stampa, ma l’ho letto solo dopo la pubblicazione dell’articolo.
  • Di (---.---.---.26) 27 ottobre 2012 16:08

    Grazie per l’articolo, fa ben capire quanto un mezzo in se non sia la soluzione ai problemi.

    Nel caso del liquid di Servizio Pubblico, oltre al problemone di collusione tra ruoli che solleva De Biase (e’ giornalismo o campagna ad un partito?), c’e’ il caso di uno strumento in mano alle persone sbagliate: guardacaso proprio Carlo Brancati, che e’ stato espulso dal Partito Pirata Italiano per la sua opposizione all’uso di Liquid Feedback ed insistente proposta di se stesso come leader e stratega del partito: http://piratibitchx.org/2012/10/24/...

    Insomma stiamo assistendo al test di uno strumento che potrebbe essere anche interessante, ma banalizzato dalla miopia di chi si e’ fatto avanti a spallate pur di far carriera.

    L’arrivismo e’ un male di cui parlan pochi in Italia, ma per uscire dall’impasse politica di oggi c’e’ piu’ bisogno di meno leaders e piu’ giocatori di squadra. Un uso consapevole dei mezzi di comunicazione e decisionali puo’ aiutare questo miglioramento, ma ahime’ qui non e’ il caso che ci si para davanti.

     Anonimo Pirata Italiano

  • Di Francesco Finucci (---.---.---.92) 23 novembre 2012 12:37
    Francesco Finucci

    Un ulteriore nodo che credo vada sottolineato è un problema di grosso rilievo, per quanto riguarda Liquid Feedback. Assieme alla selezione degli "aventi diritto al voto", che già c’è, ad esempio nel M5S, spunta la questione della selezione di chi ha il potere di gestire l’intero sistema, ossia webmasters, programmatori, grafici etc. All’interno del sistema (o del partito, a seconda dei casi) loro sono quello che nella macchina statale sono le autorità indipendenti. Hanno un potere enorme nelle loro mani, perché conoscono fino all’ultima stringa il funzionamento del voto, e quindi, se deviati da indebite pressioni possono modificarne l’andamento. Ad oggi, citando ancora il M5S di cui mi sono occupato, lo staff è composto da volontari, ma prima o poi ogni gruppo che intenderà usarlo deve definire chiaramente chi e come agisce su un meccanismo tanto delicato.

  • Di (---.---.---.170) 24 novembre 2012 09:41

    Come faccio ad aderire ufficialmente al partito pirata?

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