• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > "Leggo Saviano", tra moda e solidarietà

"Leggo Saviano", tra moda e solidarietà

Questo non vuole essere l’ennesimo messaggio di solidarietà a Roberto Saviano, anche perchè andrebbe a finire nel marasma di iniziative che in questi giorni si stanno svolgendo in diverse città d’Italia.

Ad una di queste ho partecipato per "dovere civile e morale", come mi è capitato di leggere, proprio a Napoli. Si è svolta per l’appunto ieri, al Palazzo delle Arti (Pan), la maratona di lettura collettiva di Gomorra. Sarà perchè il termine collettivo mi ricorda un pò i movimenti e le iniziative estemporanee di rivendicazione popolare, ma quella di ieri mi è parsa molto di più un’iniziativa creata apposta per la stampa. 

Organizzata dall’Assessore al Turismo di Napoli, "Leggo Saviano" ha avuto luogo in uno dei quartieri più in della città e mentre lo schermo installato sul palco, dove si sono avvicendati alla lettura, giornalisti, politici e volti noti di note fiction, mostrava immagini di degrado e vita agra, all’interno della sala non sono mancate foto scattate ad arte di giovani assorti nella lettura del "best seller" e tutta la sfilata della Napoli bene.



In un ambiente così sembra quasi facile ribellarsi alla camorra. Non ho visto rappresentati delle associazioni anti racket, né giovani dei qaurtieri più a rischio, partecipare all’evento collettivo. Dico questo, perchè ritengo che la collettività di Napoli siano loro. Perchè Saviano per scrivere il suo libro ha girato tra quei quartieri dove la camorra ti sta con il fiato sul collo e perchè la vera conquista, per lui e per tutti noi, sarebbe stata sentir leggere Gomorra tra le vele di Scampia, per fare un esempio.

Per fortuna, la staffetta non si ferma a Via dei Mille, anzi proseguirà passando per il presidio anti discarica di Chiaiano, quello degli studenti dell’Orientale e Casal di Principe. Con la speranza che diventi un momento di vera solidarietà e un segnale di cambiamento.

Commenti all'articolo

  • Di Paolo (---.---.---.232) 27 ottobre 2008 22:05

    Ti dico solo che queste montature si possono fare solo lontano dalla realtà, se l’avessero fatto in Via Dell’Avvenire forse sarebbe venuto loro il torcicollo, perchè con un occhio avrebbero dovuto guardarsi sempre alle spalle.
    Allora la lettura non sarebbe venuta bene, visto che il microfono era davanti.


    • Di Sonia Lombardo (---.---.---.34) 28 ottobre 2008 01:19

      Credo che il torcicollo gli sia venuto lo stesso, a forza di guardarsi l’uno con l’altro, forse per accertarsi che fossero ben notati, come per dire "Ehi anch’io c’ero e sono contro la camorra". Ma credo che la vera battaglia contro camorra non si faccia così.
      Grazie per il commento (è il primo!!)

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares