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 Home page > Tribuna Libera > Leggi contro l’omofobia ed il femminicidio

Leggi contro l’omofobia ed il femminicidio

La ghettizzazione delle specie protette. Prodotto delle leggi che invece dovrebbero tutelare il principio di uguaglianza.

Legge contro l’omofobia. Le leggi a difesa di singole categorie, che siano gay (omofobia), femmine (femminicidio) o extracomunitari, altro non producono se non la ghettizzazione della categoria nell'ambito delle specie protette o in via di estinzione. Distinguono e distanziano un sotto insieme di persone rispetto alle altre, provocando un effetto contrario a quello che si proponevano, l’esclusione invece che l’inclusione.

Gli omosessuali vengono così legalmente riconosciuti come cittadini “diversi”. In contraddizione con il principio "i cittadini sono tutti uguali rispetto alla legge" (che per me comunque non può essere applicato integralmente nei confronti dei “non componenti” ovvero gli extracomunitari che non sono cittadini) si discrimina tra categorie utilizzando le preferenze sessuali come “argomento matematico” capace di determinare un sotto insieme. Ma così facendo si ufficializza il concetto di “diverso”. Nessuno nega l’omofobia quale fenomeno che, ove sia dimostrato essere crescente, possa meritare l’attenzione delle istituzioni.

Ma forse ciò si dovrebbero risolvere in provvedimenti di tipo amministrativo indirizzati a sollecitare l’attenzione delle forze del’ordine e della magistratura inquirente e giudicante. Si potrebbe pensare ad una campagna culturale presso le scuole, non discriminante e rivolta ad una specifica categoria, quanto più in generale tesa ad abbattere le barriere culturali e pregiudiziali che impediscono la piena uguaglianza di tutti da un punto di vista sociale.

Foto: Stefano Bolognini/Wikimedia

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