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 Home page > Attualità > Cronaca > Lea Garofalo, una donna coraggio sciolta nell’acido dalla ’ndrangheta

Lea Garofalo, una donna coraggio sciolta nell’acido dalla ’ndrangheta

Sono notizie che non vorrei mai dare, specialmente quando le vittime sono le donne. Sì, le prime vittime della 'ndrangheta e le mafie in generale sono sempre le donne, quelle che convivono con uomini appartenenti alla criminalità organizzata.

Molte non parlano, coprono le malefatte, fanno finta di nulla ma altrettante non ce la fanno e trovano il coraggio di denunciare. E sanno che la vita da lì in poi non sarà più facile. E soprattutto hanno una fiducia cieca nei confronti delle Istituzioni.

Lea nel 2002 decise di collaborare con la Procura di Catanzaro e raccontò tutto quello che sapeva sugli interessi, sugli omicidi della cosca Garofalo e Mirabelli. Da allora entrò nel programma di protezione dei collaboratori di giustizia e per ritorsione nel 2005 fu ucciso suo fratello Floriano in un agguato nel 2005 a Pagliarelle, una frazione di Petilia Policastro.

La donna aveva una figlia, concepita con il suo ormai ex convivente Carlo Cosco.

Lea denunciò anche lui assieme al suo complice Massimo Sabatino, di 37 anni, già detenuto per altra causa. Cosco per questo motivo aveva tentato di ucciderla tramite Sabatino, ma non ci riuscì per reazione della donna.


Ma ecco il dramma, ecco che trovo retorico ed ipocrita quando si dice "Bisogna avere fiducia nelle istituzioni", ecco che lo Stato fallisce e forse ne è addirittura colluso: la donna è stata sentita più volte dai carabinieri e dai magistrati della Dda di Catanzaro, ma a causa di alcune contraddizioni e di una certa genericità delle sue dichiarazioni, secondo quanto riferiscono adesso ambienti investigativi, non era stata ammessa al programma di protezione.

E dal 12 novembre dell'anno scorso Lea non viene più protetta. E fu allora che sparì.

In quel periodo, ed esattamente il 20 novembre la donna si trovava a Milano per consentire alla figlia minorenne di incontrare per alcuni giorni il padre. Cinque giorni dopo, il 25 novembre, la figlia e il suo ex convivente denunciano la scomparsa della donna. Una scomparsa che risale alla sera prima, secondo quanto ricostruito dalle indagini.

Pensate, per amore della figlia, solo per amore, rischia la vita per fargli vedere il padre.

Dopo un anno dalla scomparsa oggi la tremenda notizia che lacera il cuore e mi provoca un enorme indignazione: con uno stratagemma, Cosco e i suoi complici riescono ad allontanare la figlia dalla madre portandola da alcuni parenti. La Garofalo, mentre attende in zona Arco della Pace il ritorno della figlia, viene avvicinata, costretta a salire sull'auto dell'ex convivente e uccisa.

Uccisa con il metodo di sempre per non lasciar tracce: sciolta nell'acido.

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