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Le vacanze romane di Obama

Le direttive ai media oggi erano chiare e insindacabili: la visita di Obama in Italia doveva acquistare la forma di un evento storico, epico ed irripetibile. Agli occhi degli italiani Obama avrebbe dovuto far sfigurare Kennedy a Berlino e il discorso di Roosevelt per il suo quarto mandato.

Peccato che Barack ha deluso le aspettative: diciamolo, è stato un po’ spompatello e retoricamente insignificante. Il bonus Grandeur se lo è speso restando perlopiù in silenzio dal Papa, paradossalmente l’unico capo di stato democratico in questa folle strisca di terra – almeno lui è stato eletto – , per il resto sembrava che avesse a che fare con dei vassalli ricolmi di smaccato servilismo, tristemente condito da attaccaticcio leccalusismo.

La bandiera a stelle e strisce sventolava sul colle – perché di tanto in tanto bisogna anche ricordare a tutti chi comanda – e tutta la città eterna era blindata per il suo avvento. 

Da Francesco Barack Obama si è limitato a mostrare interessata reverenza e ammirazione, il Papa negli States fa audience ed è amato da quasi l’80% dei cittadini americani, una vera manna per i democratici in vista della prossima tornata elettorale. Il presidente ha perso smalto in patria, dove è poco gradita la sua politica estera, e si è giocato la carta del Papa innovativo per cercare di recuperare elettorato tra gli ispanici e gli afroamericani.

Il Papa invece ha approfittato della vetrina offertagli ammonendo i politici ricordando loro che i peccatori verranno perdonati ma i corrotti no! A quel punto nei palazzi si è avvertito un timore generalizzato; presi dal panico, tutti si aspettavano che da un momento all’altro si aprissero voragini senza fondo pronte a inghiottirli di botto, ma niente! Neanche una poltroncina incrinata o un osso sacro fratturato. Tutti al loro posto inchiavardati alle loro sedie come sempre! Anche la divina Congiura delle Polveri ha fatto flop! 

Obama, senza ritegno si è definito un ammiratore di Francesco, che oramai è visto più come una pop-star che come un capo spirituale, ma tutto fa brodo nell’epoca della comunicazione assoluta, e in fondo le vie del Signore sono Infinite; ma se solo Ciccio I sapesse svisare come Jimi Hendrix allora sì che farebbe davvero il botto!

A quel punto l’uomo più potente del mondo prende la sua Dodge corazzata (nove tonnellate di americanata pura) e va da Napolitano definendolo “un grande amico degli States, una roccia sempre pronta a vegliare sul suo paese!” E noi italiani non possiamo che esser contenti che il nostro Presidente abbia almeno degli amici decenti fuori dai confini, perché da queste parti si ostina a farsela con brutta gente!

La vacanza romana di Barack Obama si è conclusa da Renzi! Il picchetto d’onore (credo si chiami così) è stato un vero spettacolo: Fonzie e Barack erano immobili davanti ad un tappeto rosso, ad un certo punto spunta dalle fila un soldatino di piombo che sarà stato alto un metro e il berretto (presumo si trattasse di un parente di Brunetta). Il piccoletto, evidentemente emozionato, ha agitato il suo spadino nervosamente davanti ai due facendoli passare. Obama aveva una camminata sicura e disinvolta, il nostro premier invece era molto meno easy, sembrava un tronco d’albero: camminava a chiappe strette, forse abitato dal timore che d’un tratto sbucasse Civati pronto a possederlo alla “greca” con lo spadino del soldato bambino mentre Cuperlo lo teneva fermo. Quei sette-dieci metri sembravano tanto interminabili quanto ridicoli e nessuno ha avuto il coraggio di togliergli quel mocio Vileda dal cavallo dei pantaloni e ripetere la scena con un secondo ciak!

Durante la conferenza stampa i due erano evidentemente su due pianeti diversi: Renzi più che altro sperava che la visita di Obama fosse di sostegno al suo governo e alle sue “presunte riforme”, ma Obama se ne è impipato altamente, e dopo aver dichiarato “per dovere di etichetta” di apprezzare le iniziative e la gioventù di Fonzie, ha utilizzato il palco per ricordare agli alleati europei i loro doveri di membri Nato e che ha degli F35 difettosi da piazzare in giro che nessuno vuole più, solo l’Italia a quanto pare: “In Europa ognuno deve fare il proprio dovere, perché nel vecchio continente spende poco per gli armamenti, solo l'1% del pil, mentre negli Stati Uniti si spende il 3%; quindi bando alle ciance perché bisogna prepararsi a tutto” in quanto Putin lo ha un tantinello inalberato! “Lo zar a metro cubo” gli ha prima tolto il controllo sulla crisi in Siria prendendosi il merito dei negoziati e adesso fa il bello e il cattivo tempo in Crimea, sia per trincerare l’Ucraina e sia per avere uno sbocco libero sul Mar Morto, e questo è inaccettabile!

Obama è venuto per ricordare a tutti chi comanda non certo per ungere Renzi, ma se si può unire al servile il dilettevole è tutto grasso che cola. Matteo ha sempre ammirato Barack e i risvolti arricciati delle sue camice stanno lì stropicciatamente a dimostrarlo. Il ragazzo prova anche ad imitarlo con slogan ad effetto finocchiona e slide copiate da qualche meeting dei venditori di folletto, ma ne deve mangiare di pane! 

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