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Le intimidazioni sessiste nei media e nelle redazioni - VIDEO

Secondo un sondaggio, il 64 per cento delle giornaliste in giro per il mondo ha subito intimidazioni.

 
Amanda Hess ha pubblicato in un post sul suo blog per Slate uno studio condotto dalla International Women’s Media Foundation e dall'International News Safety Institute, in cui sono riportati i dati di un sondaggio effettuato su 875 giornaliste di tutto il mondo, su come sono trattate in redazione.


risultati sono sconcertanti, e mostrano che il 64 per cento delle giornaliste ha subito intimidazioni, minacce o abusi in ufficio o mentre lavoravano sul campo. Il 46 per cento ha dichiarato di aver subito molestie sessuali sul posto di lavoro, inclusi “commenti indesiderati sul modo di vestire e sull'aspetto fisico”.

Dati stridenti pensando alla potentissima direttrice del New York Times, Jill Abramson, e ad un certo tipo di indirizzo che stanno prendendo determinate decisioni. Dalle prime direttive di Matteo Renzi da segretario Pd, che ha costituito una segreteria nazionale composta in maggioranza da donne, alla scelta di Obama di nominare alla guida della Fed Janet Yellen o di Bank of Israel di mettere a capo un'altra donna, Karnit Flug. E che dire del ruolo di "Angie", Angela Merkel, che a dispetto del vezzeggiativo, resta l'incontrastata regina d'Europa?

Ma il punto, invece, al di là di operazioni - anche importanti - che finiscono sotto i riflettori e catturano l'interesse dei media e dell'opinione pubblica, è che in realtà la disparità di sesso esiste ed è ancora molto radicata. Lo ha dimostrato Representention Project - movimento che utilizza il contenuto dei film e dei media per esporre le ingiustizie create da stereotipi di genere - cha ha raccolto un supercut video, da web e TV, per mostrare quanto ancora il sessismo è pervasivo nei media.

E le circostanze non riguardano unicamente i Paesi arabi - finiti tempo fa al centro dello studio sui diritti delle donne di Thomson Reuters Fondation - ma il nostro mondo, quello Occidentale, quello che riteniamo "più evoluto".

Testimonianza, ulteriore e se ce ne fosse bisogno, che c'è veramente ancora molto da fare. Forse, la possibile elezione di Hillary Clinton alla presidenza degli Stati Uniti potrebbe essere uno scossone, come lo è stato Obama per l'altrettanto ampia - e altrettanto non completamente risolta - tematica della multirazzialità.

Ma il superamento degli stereotipi sessisti è un sentimento individuale, che le immagini e i simboli possono aiutare a sviluppare, ma mai definitivamente senza le consapevolezze personali.

 

@danemblog

Questo articolo è stato pubblicato qui

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