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Le foto di Perseverance, in missione su Marte

Il rover è atterrato sul pianeta rosso il 18 febbraio e, oltre a raccogliere campioni, invia immagini grazie a un sistema avanzato di fotocamere dotate di imaging panoramico e stereoscopico.

di Lisa Zillio

 

Il rover Perseverance è atterrato su Marte il 18 febbraio 2021 e da quel giorno sta esplorando il Jezero Crater. L’obiettivo del rover è studiare il sito in cerca di possibili tracce di vita, raccogliere campioni di roccia e di suolo che, in una prossima missione, potrebbero essere portati sulla Terra e testare le tecnologie necessarie per una futura esplorazione umana e robotica del Pianeta Rosso.

Jazero Crater

Il cratere Jezero è largo 45 chilometri ed è situato sul bordo occidentale di una pianura chiamata Isidis Planitia, poco più a nord dell’equatore marziano. La NASA ha scelto il cratere Jezero come sito di atterraggio del rover Perseverance soprattutto perché qui si trovano delle argille, minerali che si formano in presenza di acqua. Gli scienziati, infatti, ritengono che l’area fosse un tempo sede di un antico delta fluviale. Il processo di selezione del sito di atterraggio è durato cinque anni e ha visto esaminati altre 60 località, oltre a Jazero Crater.

 
Il sito in cui il rover Perseverance è atterrato su Marte. Credit: NASA/JPL-Caltech/University of Arizona

Durante le esplorazioni spaziali, gli scienziati sono soliti dare dei nomi non ufficiali a regioni o elementi dalle caratteristiche particolarmente interessanti, in modo da orientarsi durante la ricognizione. Per esempio, il sito di atterraggio del rover Perseverance è stato chiamato “Octavia E. Butler Landing”, in onore della scrittrice di fantascienza Octavia E. Butler. Butler è cresciuta a Pasadena, in California, proprio vicino al Jet Propulsion Laboratory ed è stata la prima donna afroamericana a vincere sia il Premio Hugo sia il Premio Nebula per la fantascienza, e la prima scrittrice di fantascienza a essere onorata con la prestigiosa borsa di studio MacArthur.

Prima del lancio, il team di Perseverance ha diviso il sito di atterraggio del cratere Jezero in quadranti, chiamandoli come i Parchi Nazionali e le Riserve naturali presenti sulla Terra che hanno una geologia simile. Perseverance ha toccato il suolo marziano nel quadrante Canyon de Chelly National Monument (Tséyi‘ in Navajo), il cui omonimo si trova in Arizona, nel cuore della Nazione Navajo. È iniziata così una collaborazione che ha portato ad avere i primi cinquanta nomi con cui il team ha iniziato a catalogare i vari punti del cratere. Tra questi ci sono: “Máaz” (Marte), “bidziil” (forza), “hoł nilį́” (rispetto), e “tséwózí bee hazhmeezh” (file rotolanti di ciottoli come fossero onde).

Gli strumenti di cui Perseverance è dotato

Per portare a compimento la missione, il rover Perseverance è dotato di sette strumenti scientifici principali in grado di acquisire informazioni sulla geologia marziana, l’atmosfera, le condizioni ambientali e le potenziali biosignature presenti su Marte, ovvero elementi che possano portare un’evidenza scientifica della presenza di vita – passata o pressente – sul Pianeta Rosso. La Mastcam-Z è un sistema avanzato di fotocamere dotate di imaging panoramico e stereoscopico, capace di zoomare. Lo strumento può determinare la mineralogia della superficie marziana e viene utilizzato anche come sostegno visivo nelle operazioni del rover. Il MEDA (Mars Environmental Dynamics Analyzer) è un insieme di sensori che riportano la temperatura, la velocità e la direzione del vento, la pressione, l’umidità relativa, le dimensioni e la forma della polvere marziana.

Il MOXIE (Mars Oxygen ISRU Experiment) è una tecnologia sperimentale per produrre ossigeno dall’anidride carbonica. Il PIXL (Planetary Instrument for X-ray Lithochemistry) è uno spettrometro a fluorescenza di raggi X con fotocamera ad alta risoluzione e serve a determinare la composizione elementare dei materiali della superficie marziana, permettendo anche di rilevare e analizzare gli elementi chimici con un dettaglio mai raggiunto prima. Il RIMFAX (Radar Imager for Mars’ Subsurface Experiment) è un radar a penetrazione del suolo in grado di fornire una risoluzione su scala centimetrica della struttura geologica del sottosuolo. SHERLOC (Scanning Habitable Environments with Raman & Luminescence for Organics & Chemicals) è uno spettrometro che utilizza un laser ultravioletto (UV) per determinare la mineralogia e rilevare i composti organici. Infine la SuperCam è uno strumento che può fornire immagini e, contemporaneamente, analizzare la composizione chimica e mineralogia di Marte.


 

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