Le forze dell’ordine chiedono le dimissioni di questo Governo
A 150 anni dall’Unità d’Italia passando dal Regno alla Repubblica e con una serie di guerre mondiali all’interno della storia italiana,non era mai capitato che i rappresentanti sindacali delle forze dell’ordine protestassero e chiedessero apertamente le dimissioni di questo governo.
E quella presa in giro continua che infastidisce,e in quel ridurre tutto a un gioco,e in quel raccontare ipocrita e pieno di retorica,in quel fare false promesse e agire esattamente al contrario, in quell’usare le persone per miserabili fini personali, in quel portare continuamente divisioni e lavorare per lo sfascio del paese, in quell’alimentare odio per creare distrazioni di massa usando le forze dell’ordine, la manifestazione del 15, per come è stata organizzata, voleva consegnare , mentre il Ministro leghista non si è nemmeno degnato di essere presente in città per seguire l’andamento, e non parliamo di un torneo di bocce.
Molti poliziotti hanno denunciato la malafede degli organizzatori politici, che hanno pensato alla loro zona rossa e a quelle 40 vittime sacrificali tra le forze dell’ordine che dovevano essere ostaggi di eventuali provocatori.
“ La nostra mobilitazione si rende necessaria perché il governo negli ultimi tre anni non ha tenuto fede ai vari impegni presi, riducendo i comparti sicurezza e soccorso pubblico sul lastrico; appena tre giorni fa l’esecutivo ha tagliato altri 60 milioni di euro, nell’ambito del ddl stabilità, alle voci di bilancio destinate all’ordine pubblico e alle missioni”.
"In un periodo di grave crisi economica come quello che stiamo vivendo, non avremmo voluto chiedere un contributo economico ai cittadini, ma siamo davvero arrivati a non avere il necessario per poter lavorare ed offrire sicurezza, in momenti di crisi economica e sociale, come quello attuale, i comparti sicurezza e difesa vengono, in genere, maggiormente sostenuti, anche dal punto di vista finanziario, il governo in carica invece ha fallito anche in questo elementare compito istituzionale”.
"Le uniche forme di solidarietà che possiamo accettare sono le dimissioni dell'esecutivo Berlusconi e dei parlamentari che lo sostengono. Il resto sono solo sterili affermazioni di chi continua a pugnalare alle spalle i poliziotti, con scelte di governo irresponsabili. Il sindacato indipendente e autonomo di polizia della Calabria, esprime sostegno ai colleghi che ieri hanno dovuto operare a Roma in una condizione di assoluta difficoltà, per colpa di un Governo irresponsabile anche sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica, considerato, tra l’altro, che solo pochi giorni fa ha tagliato 60 milioni di euro a questo comparto, mentre domani gli agenti di polizia dovranno operare per un’ altra manifestazione nazionale di protesta in programma a Roma – senza nemmeno le attrezzature danneggiate sabato e non sostituite”.
"Solo in tal modo - sostengono i militari - si potrà evitare il consolidarsi di ulteriori provvedimenti punitivi che, aggiunti a quelli già approvati e già giudicati irresponsabili dal personale militare, determinerebbero nei fatti la morte della peculiarità e della specificità della condizione militare, nonchè dei diritti rappresentativi conquistati con sacrificio negli ultimi anni".
"Il governo taglia sulla sicurezza, ma non si dimentica di finanziare la festa delle Forze Armate del prossimo 4 novembre. È questo - continua - un governo impegnato a salvaguardare l'apparenza più che la sostanza: si sa, le foto ricordo durante queste manifestazioni possono valere più di cento parole, facendo percepire agli ignari cittadini una vicinanza al comparto sicurezza e difesa, di fatto inesistente! Con i tagli alle spese dell'ordine e sicurezza pubblica, il governo ha infatti dimostrato tutti i limiti della sua azione. Alla nostra classe politica non interessa che durante questi servizi il Carabiniere il più delle volte non mangi, oppure lavori dodici ore continuative senza percepire straordinario e in condizioni a dir poco aberranti come ampiamente hanno dimostrato le immagini dei violenti scontri di piazza. A loro interessa solo tagliare le spese per questi servizi. Siamo nel pieno ciclone alimentato da una classe politica che pensa più che a salvaguardare, ad aumentare i propri privilegi. Ci chiediamo quali spese verranno tolte dal bilancio statale, visto che siamo già altamente maltrattati".
”I Carabinieri sono stanchi di sottacere e di subire le imposizioni di un governo che continua imperterrito a penalizzarli economicamente per giustificare i propri sprechi (auto blu con scorta, autisti/maggiordomi, segretari, vigilanze) e che continua a chieder loro sacrifici economici. Oggi abbiamo un dato di fatto oggettivo: la sicurezza per l'italiano è gravemente compromessa. Garantire sicurezza, per i Carabinieri vuol dire lavorare gratis, per i nostri amabili parlamentari vuol dire aumento di servizi di esclusiva utilità gratuiti perché pagati con i sacrifici dei cittadini tutti e con i tagli ai servitori dello Stato garanti dell'ordine e della sicurezza pubblica”
”Qualcuno spieghi al presidente del Consiglio il significato dei sacrifici che il Carabiniere fa per garantire la giustizia sociale ed i diritti del cittadino. I Carabinieri rimandano al governo le belle parole ed i ringraziamenti ipocriti.”
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