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Le forme della censura in Italia

L’on. Butti ha proposto in Commissione di Vigilanza RaI che i talk con un marchio politico destra/sinistra vadano in onda a giorni alterni. L’ennesima manifestazione di un’attività censoria, che si sviluppa con una continuità impressionante in tv come nella stampa, e ora incomincia ad interessare anche internet. Un meccanismo censorio molto raffinato, non immediatamente riconoscibile e per questo ancor più pericoloso. Con la proposta Butti si vogliono colpire le trasmissioni di Floris e Santoro ai quali si vogliono dimezzare i telespettatori.

Santoro è seguito da una media di cinque milioni di persone a puntata, Floris da tre milioni. In un mese le quattro puntate dei due conduttori assommano 32 milioni di utenti. Se le puntate diventano due saranno seguiti solo da 16 milioni Nessun conduttore della destra può mettere sul piatto della bilancia un tal numero di utenti. E’ facile capire chi danneggia questa proposta.

Una censura che non taglia i programmi, ma i telespettatori, attraverso un interferenza nelle gestione del palinsesto.

L’altra forma di censura è quella che interviene sui conduttori, limitandone la liberta e l’autonomia ed intimorendoli.

Il primo atto di censorio in tal senso fu l’editto bulgaro. Si colpirono Santoro e Biagi per minacciare tutti i conduttori Rai.

E ancora:

- le azioni giudiziarie temerarie e in particolare quelle contro Travaglio e la Gabanelli, con richieste di ingenti risarcimenti di danni;

- le manganellature mediatiche attraverso articoli velenosi, ad esempio, contro il direttore di Repubblica accusato di evasione fiscale e contro Santoro di abusivismo edilizio.

Ora si prosegue con la Gabanelli su cui viene addossata tutta la responsabilità della trasmissione per eventuali azioni giudiziarie di risarcimento danni, togliendole ogni forma di salvaguardia aziendale come previsto in altre reti private.

In queste condizioni il lavoro del giornalista minacciato, intimorito, diventa particolarmente difficile. Certamente costituisce un freno alle denunce e alle inchieste

Un'altra forma di censura consiste nel creare ostacoli e mille difficoltà alla messa in onda del programma. E’ il caso della trasmissione di Fazio e Saviano, è il caso dei contratti non rinnovati ai collaboratori di Santoro.

Esiste poi una censura ex lege, come quella che limita le intercettazioni, e con essa la pubblicazione dei loro contenuti.

E poi ancora c’è la sottrazione della pubblicità con palesi inviti a non dare pubblicità ai giornali di sinistra, e con la riduzione del finanziamento pubblico. Si affama un giornale per non farlo uscire.

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