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Le contraddizioni del nuovo Pdl sul fenomeno immigrazione

L’iniziativa promossa dalla deputata liberal - democratica romena, Adina Vain, mette in luce le contraddizioni del nuovo Pdl sul fenomeno immigrazione.

Colossale trappola quella tesa venerdì 3 aprile 2009 al Parlamento europeo dal deputato liberal - democratico (gruppo cui appartengono pure gli italiani dell’Idv) romeno, Adina Valean al Pdl, il mega - partito voluto da Berlusconi, che nelle intenzioni del suo promotore sarebbe dovuto diventare una delle anime cruciali del Partito popolare europeo.

La deputata proveniente da Bucarest, con un occhio di riguardo anche nei confronti dei due milioni e mezzo di suoi connazionali sparsi per tutt’Europa per motivi di lavoro, è riuscita a far approvare dal Parlamento europeo una risoluzione che condanna qualsiasi limitazione legislativa imposta da uno stato membro alla libera circolazione di qualsiasi altro cittadino europeo all’interno del territorio dell’Unione.

Principale imputato il governo italiano, e per esso il suo ministro degli Interni Roberto Maroni che desidererebbe invece, secondo il pensiero della deputata romena, porre forti limitazioni alla libera circolazione dei romeni in Italia, interdicendone l’ingresso a qualsiasi persona comunitaria non in grado di guadagnare mensilmente una cifra superiore alla soglia di povertà.

Nella mozione si parlava anche di riconoscere pure agli immigrati extra - comunitari, il diritto al ricongiungimento familiare e la libera circolazione, sempre subordinata al possesso del requisito della cittadinanza dell’Unione, degli omosessuali.



Il vero obiettivo malizioso dell’onorevole Valean era però quello di dimostrare a tutti i suoi colleghi europei, l’acritica subordinazione del nuovo Pdl ai voleri degli estremisti xenofobi della Lega Nord.

Sostanzialmente il trappolone è riuscito in pieno. Dato per scontato il sostegno alla mozione da parte del gruppo liberal - democratico europeo, la stessa è stata votata anche dai socialisti, dagli ambientalisti, dalla sinistra e dai popolari con l’eccezione degli appartenenti al Popolo delle Libertà, e cioè dei deputati in passato eletti nelle fila di Forza Italia ed Alleanza Nazionale che, invece di astenersi come avrebbe gradito il presidente del gruppo europarlamentare popolare Joseph Daul, si sono schierati insieme agli ultra - nazionalisti del Fronte Nazionale francese o agli autonomisti ed euroscettici della Lega Nord respingendo la mozione. 

Berlusconi che a Roma si dichiara, insieme a Fini, entusiasta di appartenere al Partito Popolare europeo poi a Bruxelles quando si tratta di riconoscere anche ai romeni gli stessi diritti degli altri popoli dell’Unione si schiera con la Lega, assumendosi la responsabilità di spaccare il Partito popolare”. Questo quanto dichiarato, al termine della votazione con cui è stata approvata la mozione dell’onorevole Valean, da molti europarlamentari dell’ex Europa orientale.

Certamente la posizione, relativa alla votazione dell’ordine del giorno Valean, assunta dal Popolo delle Libertà che si è schierato con i movimenti xenofobi ed euroscettici, pone più di un interrogativo sull’effettiva proiezione europea dei partiti italiani, molto più interessati a difendere posizioni di rendita a Roma che guardare a Bruxelles con vedute più ampie.  

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