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 Home page > Tribuna Libera > Le cause principali della crisi economica

Le cause principali della crisi economica

É risaputo che la causa principale della crisi economica attuale, che sta durando dal 2008, è il disastro generato negli Stati Uniti con la questione dei mutui-subprime. In relazione agli eventi del 2008 si parla spesso di eccessiva finanziarizzazione dell’economia e distacco della finanza dall’economia reale.

Ma c’è anche dell’altro? Forse le cause dell’attuale crisi economica, la più grave dal dopoguerra, possono essere cercate probabilmente negli eventi degli ultimi decenni, eventi storici, economici, antropologici, sociali etc. Innanzitutto pensiamo al processo di globalizzazione dei mercati e delle economie, la globalizzazione che ha contagiato anche altri ambiti dando vita a cambiamenti epocali.

La globalizzazione dei mercati ha messo in seria difficoltà le piccole aziende e le produzioni locali. Con l’avvento della crisi economica attuale soggetti già in bilico sono crollati del tutto e se pensiamo alla crisi economica attuale come una crisi della domanda si capisce chiaramente come la globalizzazione dei mercati abbia contribuito a rendere ancora peggiore la crisi economica.

Poi bisogna ascoltare le parole di Thomas Piketty che con il suo libro Capital in the Twenty-First Century ha chiaramente indicato che negli ultimi decenni si è creata una sproporzione abissale tra redditi da lavoro e redditi da capitale. Per Piketty i redditi da capitali sono molto maggiori rispetto ai redditi da lavoro e, con ciò, le diseguaglianze e le ingiustizie sociali sono cresciute al punto da essere un problema per l’economia globale. C’è stata una trasformazione dell’economia politica capitalista dal keynesismo del dopoguerra a neoliberismo attuale: si è passati da una crescita economica attraverso la redistribuzione dall’alto verso il basso, ad una crescita economica attraverso la redistribuzione dal basso verso l’alto.

Da aggiungere poi la deregulation dei mercati come causa, deregulation promossa negli anni 80 del 1900 con Reagan e Thatcher, deregulation che ha spalancato le porte al caos economico globale ancora presente oggi, caos economico globale dovuto anche al declino oltremodo evidente degli Stati Uniti dal punto di vista economico. Il declino degli Stati Uniti però non è solo economico: infatti quella che era una volta la superpotenza numero uno sia dal punto di vista militare che economico ora è stata superata dalla Cina in termini economici da non dimenticare che ci sono anche le economie emergenti, il tutto in un caos economico globale.

Con la fine dell’egemonia degli Stati Uniti sta seguendo una fase di caos sistemico nel quale nessuna superpotenza economica riesce a prendere il posto egemonico che fino a poco tempo fa hanno occupato gli Stati Uniti. Questo succede perché la Cina è affiancata da competitors abbastanza potenti come il Brasile o la Russia e poi, grazie al processo di globalizzazione, non si crea un baricentro dell’economia come era successo con gli Stati Uniti nel passato ma si creano più centri dell’economia mondiale: quindi si determina un caos economico che si accompagna anche a crisi cicliche e a squilibri incombenti.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di vittorio (---.---.---.62) 11 febbraio 2018 17:07

    E’ appunto un bene che non ci sia l’egemonia di una sola superpotenza (ieri USA) ma una condivisione, opportunamente competitiva, fra diverse potenze attuali o prossime (UE, Cina, USA, Brasile, India).
    Ciò non rappresenta affatto,come lei dice, un "caos sistemico" bensì un sistema dotato di pesi e contrappesi e in quanto tale capace di durare

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