• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Le Commissioni Parlamentari, la formazione del Governo e la centralità del (...)

Le Commissioni Parlamentari, la formazione del Governo e la centralità del Parlamento

Le Commissioni parlamentari permanenti possono essere varate: secondo il parere di numerosi autorevoli costituzionalisti, non c’è nessuna norma regolamentare o costituzionale, che ne ostacola la convocazione. Impedire alle commissioni di operare, significa degradarle ad organismi di attuazione del programma di governo, e quindi relegare il Parlamento ad una funzione subordinata rispetto al governo.

È giusta ed opportuna dunque la protesta del movimento, per convocare le commissioni parlamentari anche in assenza di un nuovo esecutivo, perché è giusto ed opportuno ripristinare la centralità del Parlamento, messa all’angolo in questi ultimi venti anni, da una politica di centralità del governo.

Ma la centralità del Parlamento viene sostenuta, dal M5S, a 360 gradi, e quindi non solo rispetto all’esecutivo, ma anche rispetto ai partiti.

E così assonanze rispetto a questa linea politica per la centralità del parlamento, si ritrovano non solo nella protesta per il varo delle commissioni, anche nel processo formativo del governo.

Il governo è stato sempre il frutto dell’accordo delle segreterie dei partiti, oggi il rigetto dell’accordo con il PD è stato votato dai parlamentari del movimento. Finalmente una linea che rompe con i vecchi riti e le pratiche degli accordi fra i segretari, rispetto ai quali i parlamentari erano del tutto emarginati. I deputati e i senatori sono stati, da sempre, semplici esecutori di quanto stabilito dalla classe dirigente dei partiti. Oggi i parlamentari diventano protagonisti nella definizione del programma di governo, ma anche nella sua esecuzione. E tutto ciò, ribalta il ruolo primario dei partiti rispetto agli eletti.

Insomma una linea che sostituisce nel processo formativo del governo, il tradizionale rapporto Presidente incaricato/partito, con il rapporto Presidente incaricato/gruppi parlamentari.

Il baricentro politico, si sposta dalle segreterie dei partiti ai gruppi.

Un duro colpo per gli apparati di partito. Ma questa linea del M5S, che fa leva sull’autonomia politica dei parlamentari rispetto alle forze di appartenenza, viene intralciata dalle interferenze di Grillo. Grillo rappresenta il movimento, e come movimento non può intervenire a gamba tesa nei processi decisionali degli eletti. Comunque essa anche se con lentezza, sta facendo breccia nella realtà politica del movimento. C’è tensione tra i parlamentari, divisi tra coloro che accettano questa interferenza, e quelli che le respingono.

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares