Lazio: Marra, giudicato inidoneo ma resta in Regione con 150mila euro all’anno

E’ quanto hanno stabilito i giudici amministrativi, definendo illegittima la posizione del dirigente, nella sentenza confermata in seguito anche dal Consiglio di Stato. A tutt’oggi, Marra, pluri laureato ma non specializzato in risorse umane, continua a visionare curriculum e scegliere candidati, a discapito di altri dirigenti in possesso di requisiti migliori.

Già nominato l’anno scorso direttore del settore “Organizzazione, Personale, Demanio e Patrimonio” – Marra è stato ritenuto due volte inadatto. Una volta per aver indetto un bando interno in violazione della legge sulla trasparenza, pubblicità e partecipazione. La seconda dopo ricorso della Direr -  associazione sindacale dirigenti e i quadri della Regione - accolto dal TAR, nella cui decisione del 25 giugno scorso, si legge:

“L’amministrazione regionale non ha correttamente operato. Appare condivisibile l’assunto della ricorrente secondo cui vi è stato sviamento di potere, posto che l’Amministrazione ha ritenuto di limitarsi ad accertare la piena vigenza degli stessi, dando ulteriore prova di preferire l’ingaggio di soggetti esterni per la copertura di posti importanti”.

Tuttavia, l’uscente Governatore del Lazio, prima di dimettersi, noncurante delle sentenze, ha rinnovato direttamente la nomina al dirigente – che sembrerebbe essere suo grande amico – il quale resta impunemente seduto sulla poltrona. L’irrisolta questione ora passa anche nelle mani della magistratura contabile. Intanto, Raffaele Marra, continua a percepire il corposo stipendio.

Ma la Polverini non aveva affermato di averli cacciati?

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