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Lavoro: degnamente disoccupati

L’Osservatorio Inps sulla cassa integrazione segnala che a gennaio di quest’anno sono state presentate 201.267 richieste di sussidio di disoccupazione, di cui 198.294 per Naspi, con un incremento del 13,4% su gennaio 2018. Si tratta del dato peggiore degli ultimi quattro anni, su una serie storica iniziata, appunto, nel 2016. Cosa inferire da questo dato?

Intanto, osservando gli andamenti mensili (li trovate a pagina 14 del report), si percepisce in modo plastico che c’è stagionalità. Quindi, non è molto utile dire che a dicembre 2018 le richieste di disoccupazione erano state “solo” 127.162. Guardiamo invece al mese di gennaio di ogni anno disponibile, e scopriremo che lo scorso anno le richieste di disoccupazione furono 177.505. Il balzo c’è e si vede.

Quindi? Due chiavi di lettura, additive. La prima è che i numeri di gennaio 2019 sono impattati da un evidente rallentamento congiunturale (pensate quanto sono perspicace), come testimoniato anche dall’andamento delle richieste di cassa integrazione, spinte dalla straordinaria. La seconda, che si affianca alla prima, è che questo sia anche l’effetto del Decreto dignità, con le stabilizzazioni imposte alle imprese nel peggior momento possibile, quello di un forte aumento di incertezza, internazionale e -soprattutto- domestica.

Come potrebbe essere andata, l’ho già suggerito: alla scadenza dei contratti a tempo determinato, le aziende hanno scelto quali lavoratori tenere e stabilizzare, per insopprimibili esigenze operative. Per tutti gli altri, quelli con minori competenze, arrivederci e grazie. Difficile isolare le concause e ponderarne l’impatto, ma questa chiave di lettura appare verosimile. Quindi, il Decreto dignità come acceleratore di una riduzione degli organici, spinta dalla forte incertezza.

Se pensate che le mie siano malevole e tendenziose inferenze, prendete l’ultimo report dell’Osservatorio Inps sul precariato, relativo al mese di gennaio 2019, andate alla tabella 4 ed osservate la variazione netta dei rapporti a tempo determinato di dicembre 2018 e gennaio 2019, quest’ultima ancora provvisoria.

Ma quel che conta è che i nostri piccoli ingegneri sociali possano fare la ruota col loro “boom di assunzioni a tempo indeterminato”, no? Moriremo di propaganda ma almeno potremo vedere il sole sorgere ad ovest. Basta volerlo intensamente.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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