Largo all’Eros alato!
Nel “lontano” 1923 in Russia, esce un libro molto particolare, Largo all’Eros alato! E’ un “manifesto sull’amore nuovo” una “lettera” alla gioventù lavoratrice, che non è un testo di alta dottrina, ma una lettura adatta alla gente comune, che ci parla della necessità di creare delle relazioni tra i sessi libere e improntate sul potenziamento del sentimento amoroso (Aleksandra Kollontaj, Il Melangolo, Genova, 2008).
Nonostante alcuni riduzionisti dottrinari che risentono dello spirito dei tempi è un testo interessante per valutare la nascita e l’evoluzione dei rapporti tra uomo e donna nella civiltà europea e nei paesi di tradizione comunista. Partendo dall’Antica Grecia e passando per l’epoca feudale arriva a definire le regole della società borghese che ai suoi tempi ricalcavano molto da vicino una regola familiare antica e precisa: non era ammesso porre un sentimento o un’inclinazione di ordine personale al di sopra degli interessi della famiglia e del capofamiglia. Fino a circa 100 anni fa, amore e matrimonio coincidevano raramente e i cosiddetti Cavalieri Cortesi “pionieri del sentimento amoroso letterario occidentale”, che corteggiavano spesso platonicamente la donna del Feudatario, erano poi quelli che violentavano le popolane che incontravano lungo la loro strada (ma qualche volta approfittavano anche della lontananza del Feudatario). Solo i più poveri potevano permettersi il “lusso” di innamorarsi (anche senza sapere cos’era la letteratura), perché non avevano nessun grande interesse da difendere o tramandare. Del resto si potrebbe dire che anche di questi tempi chi sposa una persona povera è più innamorato di uno che sposa una persona ricca. O no? La risposta forse dipende dal fatto di sapere se l’amore cresce in base al numero di attrattive (doti positive) del partner oppure no…
Comunque la sintesi del pensiero dell’autrice è questa: “la crisi sessuale è irresolubile senza una riforma fondamentale della psicologia umana, senza l’accrescimento del potenziale d’amore. Ma questa riforma della psiche dipende interamente dalla riorganizzazione fondamentale dei nostri rapporti socioeconomici… Al di fuori di questa vecchia verità, non c’è via d’uscita... Le donne e la loro sorte mi hanno interessato per tutta la vita, ed è stato questo interesse che mi ha portato al socialismo”.
Aleksandra Kollontaj, nata a Pietroburgo nel 1872 (morta nel 1952 a Mosca), diventò il “braccio sinistro” di Lenin e Rappresentante delle Donne al Comitato Centrale del Partito Comunista Sovietico, ma da rivoluzionaria critica entrò in contrasto con le linee ufficiali del regime e fu poi allontanata dalle cariche politiche più importanti per diventare un’ottima diplomatica (stipulò i trattati di pace della Russia del 1940 con la Svezia e quelli del 1944 con la Finlandia). Una battuta su di lei recitava: “In Russia ci sono solo due comunisti, Lenin e la Kollontaj”.
P.S.-Una battuta di MediaMan recita: “La mia compagna deve possedere una sola dote: una grande capacità di sopportazione”.
P.S. 2-MediaMan è un mio alter ego. Per la precisione è quello che non riesce mai a frenare il pensiero ed è il Supereroe della Comunicazione, perché ha la lingua più veloce della Letteratura. Perché a questo mondo non puoi provare a capire il mondo se non vivi in più mondi.
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