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La tragedia dei matrimoni tra adulti e bambine

An­co­ra oggi è dif­fu­sis­si­ma nei pae­si in via di svi­lup­po la pia­ga dei ma­tri­mo­ni tra uo­mi­ni adul­ti e bam­bi­ne. Una pra­ti­ca che ri­spon­de a lo­gi­che tri­ba­li, in cui pre­va­le la cul­tu­ra ma­schi­li­sta e pa­triar­ca­le e che tro­va una for­te giu­sti­fi­ca­zio­ne an­che a li­vel­lo re­li­gio­so. Nei pae­si in via di svi­lup­po si par­la di una ra­gaz­za su set­te che vie­ne data in spo­sa pri­ma del quin­di­ce­si­mo com­plean­no: so­prat­tut­to nel­l’A­fri­ca cen­tra­le e sub­sa­ha­ria­na, nel­la pe­ni­so­la in­dia­na e in quel­la ara­bi­ca. Le ri­ca­du­te sono, come si può in­tui­re, pe­san­tis­si­me: ven­go­no ne­ga­ti i di­rit­ti e l’au­to­no­mia del­le don­ne, che ven­go­no sot­to­po­ste a vio­len­ze, se­gre­ga­te e spes­so ven­go­no col­pi­te da ma­lat­tie ses­sual­men­te tra­smis­si­bi­li o ven­go­no in­gra­vi­da­te.

Uno de­gli ul­ti­mi casi che han­no de­sta­to scon­cer­to ri­sa­le a set­tem­bre e ar­ri­va dal­lo Ye­men: Ra­wan, una bam­bi­na di otto anni spo­sa­ta a un qua­ran­ten­ne, ave­va ri­por­ta­to gra­vi le­sio­ni in­ter­ne e sa­reb­be in­fi­ne mor­ta dopo che il ma­ri­to ave­va fat­to ses­so con lei la pri­ma not­te di noz­ze. Come ha de­nun­cia­to Hu­man Rights Wat­ch con un’in­chie­sta, sono mi­glia­ia le bam­bi­ne che solo in quel pae­se ara­bo sono co­stret­te a spo­sar­si e ven­go­no stu­pra­te. Se­con­do le sti­me, il 14% del­le ye­me­ni­te si spo­sa pri­ma dei 15 anni e più del­la metà pri­ma dei 18 anni. L’at­ten­zio­ne del­la co­mu­ni­tà in­ter­na­zio­na­le dopo que­sto epi­so­dio ha spin­to il go­ver­no del­lo Ye­men a va­lu­ta­re la fis­sa­zio­ne del li­mi­te dei 18 anni per po­ter­si spo­sa­re.

La mi­ni­stra de­gli este­ri Emma Bo­ni­nocome nota Av­ve­ni­re, ha ri­cor­da­to l’im­pe­gno in­ter­na­zio­na­le del no­stro pae­se per por­re fine al pre­oc­cu­pan­te fe­no­me­no. Che pur­trop­po è però dif­fu­so an­che nel­le na­zio­ni oc­ci­den­ta­li, dove in al­cu­ne co­mu­ni­tà di im­mi­gra­ti le fa­mi­glie or­ga­niz­za­no ma­tri­mo­ni com­bi­na­ti tra bam­bi­ne e adul­ti, spes­so nei pae­si di ori­gi­ne e con per­so­ne che non si sono co­no­sciu­te di­ret­ta­men­te. Casi del ge­ne­re ven­go­no ri­por­ta­ti an­che in Ita­lia e non man­ca­no tal­vol­ta vio­len­ze e uc­ci­sio­ni quan­do la ra­gaz­za ten­ta di ri­bel­lar­si.

Le noz­ze for­za­te rap­pre­sen­ta­no una tra­di­zio­ne in mol­te cul­tu­re, che vie­ne de­nun­cia­ta in sede in­ter­na­zio­na­le an­che dal­le as­so­cia­zio­ni di non cre­den­ti. Il rap­pre­sen­tan­te del­l’as­so­cia­zio­ne uma­ni­sta Cen­ter for In­qui­ry pres­so il Con­si­glio per i di­rit­ti uma­ni del­le Na­zio­ni Uni­te a Gi­ne­vra, Eli­za­be­th O’Ca­sey, ha lan­cia­to re­cen­te­men­te l’al­lar­me su un fe­no­me­no che ri­du­ce le ra­gaz­ze a “stru­men­ti per la ri­pro­du­zio­ne e la gra­ti­fi­ca­zio­ne ses­sua­le” e le trat­ta “non come per­so­ne ma come pro­prie­tà”. Un ma­lin­te­so “re­la­ti­vi­smo cul­tu­ra­le”, ag­giun­ge, por­ta a giu­sti­fi­ca­re “pra­ti­che ana­cro­ni­sti­che” che fan­no par­te di una spe­ci­fi­ca cul­tu­ra o re­li­gio­ne ma che “vio­la­no il ful­cro dei prin­ci­pi di ugua­glian­za, au­to­no­mia e di­gni­tà su cui si ba­sa­no i di­rit­ti uma­ni”. L’e­spo­nen­te del CFI per l’O­nu a New York, Mi­chael De Dora, fa no­ta­re che se il fe­no­me­no è ra­di­ca­to e dif­fu­so è an­che per­ché “mol­to spes­so co­lo­ro che si ser­vo­no del ma­tri­mo­nio for­za­to e quel­li che lo in­co­rag­gia­no so­sten­go­no che la loro re­li­gio­ne giu­sti­fi­chi o ri­chie­da tale pra­ti­ca, in tal modo co­di­fi­can­do la pra­ti­ca nel­la leg­ge”.

Non è un caso che se­con­do la tra­di­zio­ne isla­mi­ca Ai­sha, la più gio­va­ne (non­ché pre­di­let­ta) mo­glie del pro­fe­ta Mao­met­to, si fos­se spo­sa­ta a sei anni e il rap­por­to ve­nis­se con­su­ma­to ver­so i nove. Se­con­do la tra­di­zio­ne cri­stia­na in­ve­ce Ma­ria, ma­dre di Gesù, avreb­be avu­to 14 anni al mo­men­to del­lo spo­sa­li­zio con Giu­sep­pe. Fino a non mol­to tem­po fa era co­mu­ne che le ra­gaz­ze ve­nis­se­ro spo­sa­te pre­sto a uo­mi­ni più ma­tu­ri. Da ri­le­va­re come vi sia tut­to­ra una dif­fe­ren­za di ge­ne­re nel­l’e­tà mi­ni­ma per il ma­tri­mo­nio ca­no­ni­co: 16 anni per i ma­schi e 14 per le fem­mi­ne.

Sa­reb­be uti­le che i lea­der re­li­gio­si pren­des­se­ro de­ci­sa­men­te le di­stan­ze da tali pra­ti­che. I loro te­sti sa­cri giu­sti­fi­ca­no com­por­ta­men­ti le­si­vi dei di­rit­ti di co­lo­ro che, a cau­sa del­l’e­tà, sono iner­mi nei con­fron­ti di chi fa loro vio­len­za. An­che ba­san­do­si sul­la vita di fi­gu­re che le loro dot­tri­ne por­ta­no a mo­del­lo.

 

Foto: Fotopedia

 

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