• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > La stagione della caccia: lunedì, il film tv dalla penna di Camilleri

La stagione della caccia: lunedì, il film tv dalla penna di Camilleri

Dopo il grande successo dei due episodi de "Il Commissario Montalbano", Rai1 si appresta a sfoderare un altro asso nella manica. Lunedì, in prima serata, andrà in onda "La stagione della caccia", film tv tratto dalla penna di Andrea Camilleri. Ambientato nella Vigata dell'800, il blasone non conta molto. A capitanare lo scettro dei nobili, la famiglia Peluso di Torre Venerina. Questa potente famiglia comincia a essere afflitta dalla scomparsa di molti parenti. I componenti di questa famiglia vengono a mancare uno dietro l'altro, come se fosse una battuta di caccia. L'inizio di questa stravolgente vicenda coincide con l'arrivo, a Vigata, di un personaggio misterioso: Fofò La Matina, interpretato da Francesco Scianna.

JPEG - 46.4 Kb

 È un giovane farmacista, figlio di un contadino che, molti anni prima, aveva lavorato come campiere dai Peluso. 


Ma, poco tempo dopo il ritorno in paese di Fofò, figlio del defunto Santo La Matina, geloso dei segreti di piante miracolose, i cosiddetti "camperi" del marchese Peluso, la famiglia Peluso viene sconvolta da una serie di morti che sembrano riconducibili a cause naturali o a accidentali disgrazie. Viene a mancare il vecchio marchese Peluso che, pur essendo svanito e quasi paralizzato, affoga in mare. Ma non è finita qui. Muore avvelenato dai funghi il tanto desiderato figlio maschio Rico, che il marchese era riuscito a procreare, grazie all'arte farmaceutica del padre di Fofò; muore, fuori di senno, la marchesa Matilde; muore anche lo stesso marchese Peluso, che era riuscito a divenire padre per la seconda volta, sia pure per vie "traverse", di un figlio maschio; muore, insieme alla moglie americana, lo zio Totò, che aveva fatto fortuna in America ed era ritornato a Vigata dopo lunga assenza; muore anche Nenè, un cugino che aveva invano cercato di accasarsi con 'Ntontò, figlia del marchese. Che ne sarà di ‘Ntontò, sempre più sola in quel palazzo, in cui non vi sono altro che desolazione e sconforto?
Il film tv si ispira all'omonimo romanzo di Andrea Camilleri, edito da Sellerio nel 1992. Lo scrittore, autore dei grandi successi di Montalbano, rivela di essersi ispirato alla "Inchiesta sulle condizioni sociali della Sicilia (1875-1876)", in cui un responsabile dell'ordine pubblico di quel periodo affermava che un farmacista ha ucciso, per amore, sette persone. 
Uno dei tanti temi del film è la follia dei singoli personaggi, così complessi, poco semplificati, che sfuggono alle categorie di protagonista e antagonista. Questo e molto altro in un film che, se dovesse bissare il successo di Montalbano, potrebbe dare seguito alle opere di un grande scrittore come Camilleri. 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità