La promessa a San Francesco, nel libro di Luigi Antonio Greco una testimonianza di fede e di speranza
Una storia vera e attuale. Di sofferenza e di fede. Che tocca nel profondo i cuori e li apre alla speranza.
Roma - Una storia vera e attuale. Di sofferenza e di fede. Che tocca nel profondo i cuori e li apre alla speranza. L'ha scritta Luigi Antonio Greco nel libro "La promessa a San Francesco". È il diario di un pellegrinaggio sulla via del Santo di Assisi, intrapreso per grazia ricevuta, che si trasforma in un cambiamento spirituale, quasi mistico, con la conquista di un'armonia interiore e di più profondi orizzonti di fede.
"Era il mio modo di dire che Dio ci sarebbe stato – scrive - che avrebbe pensato lui a tutto e che, anche se io non ero fisicamente in ospedale, c'era Lui, accanto a lei". Un giorno, mentre prepara un borsone per la moglie in ospedale, trova in un cassetto un'immagine di San Francesco. È una piccola lastra intagliata a forma di pergamena, proveniente da Assisi. "Presi in mano l'immagine, la rigirai, e pregai San Francesco di proteggere mia moglie e di farla guarire. Gli feci anche un voto: se Caterina fosse tornata a casa e fosse stata bene, avrei fatto un pellegrinaggio per ringraziarlo e onorarlo. Poi, misi la piccola immagine nel borsone per l'ospedale". Dopo quasi un mese di cure, Caterina torna a casa guarita. Per Luigi Antonio è tempo di mantenere la promessa.
Si tratta di coprire a piedi i 296 km che separano Assisi da Roma, camminando tra i sentieri impervi degli Appennini umbri e laziali, in mezzo a una natura selvaggia e incontaminata, con ogni condizione meteo-climatica, ripercorrendo il cammino compiuto da San Francesco otto secoli fa per recarsi da papa Innocenzo III. L'impresa richiede una preparazione e una pianificazione meticolose.
La preparazione fisica, mentale e spirituale di Luigi Antonio dura quasi un anno. Durante il quale deve superare i postumi del Covid, un intervento chirurgico e dire addio al padre, mancato mentre lui è ancora convalescente. Allena ogni giorno il corpo, con l'attività fisica. E lo spirito, con letture, preghiere e meditazioni. Dedica molta cura alla selezione dell'equipaggiamento: la scelta di cosa mettere nello zaino è già di per sé la metafora di un viaggio spirituale che chiede di spogliarsi del superfluo, alleggerire l'animo dalle scorie della quotidianità e puntare all'essenziale. Proprio come il poverello di Assisi.
Luigi Antonio parte il 1° maggio 2022 in treno per Assisi. Da lì, dalla Basilica Superiore, farà ritorno a Roma il 10 maggio, dopo aver percorso dieci tappe tra borghi storici e paesaggi mozzafiato, immerso nella solitudine e nel silenzio della natura, col sole o sotto la pioggia, dormendo e rifocillandosi poche ore al giorno nei rifugi, negli ostelli e nei conventi. Sulla via, piccoli accadimenti, incontri casuali e prove da superare conducono il pellegrino lungo un itinerario di spiritualità francescana, a meditare e riflettere sulla pace dei popoli, sull'attenzione verso chi vive nella solitudine, sull'esigenza di un nuovo stile di vita più rispettoso del prossimo e della Natura. Quando Luigi torna a casa è una persona diversa, con una nuova consapevolezza della vita, in pace con se stessa e con gli altri, pronto a farsi testimone di fede e di speranza nella vita di tutti i giorni. E anche questo, in fondo, è un piccolo grande miracolo.
Il 30 % del ricavato delle vendite sarà devoluto in beneficenza per le mense dei poveri.
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