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La promenade di Charles Benesteau, da un racconto di Emmanuel Bove

Emmanuel Bove. La Parigi anni ’30 e la narrazione del Dasein - Parte Prima.

Uno dei meriti sicuramente attribuibili ad una certa generazione di scrittori è quello di aver saputo narrare la città. Non si rischia più di tanto nel dire che le loro opere costituiscono le migliori guide turistiche in circolazione. Due esempi per tutti: George Simenon e, più recentemente, Carlos Ruiz Zafón.

Però, narrare le città è, tra i generi letterari, certamente uno dei più insidiosi. Si rischia, infatti, di cadere facilmente nel luogo comune, nel già detto, nell’ovvio. Narrare i luoghi, inoltre, situa lo scrittore in una posizione limite nella narrazione con l’introduzione di elementi di certezza nei riferimenti spazio-temporali.

Questi elementi di certezza hanno natura biunivoca. Infatti da una parte la città, i luoghi in genere, costituiscono lo sfondo reale e tangibile, dall’altra, inseriti in questo contesto, i personaggi appaiono come elementi costituenti di questa realtà e per questo motivo, anche loro forzatamente e fin troppo reali. Ad esempio, nel caso di Verona, bisogna fare uno sforzo immane per ricordare che il famoso balcone non è quello di Giulietta e che, la signorina Giulietta, non è mai esistita.

Tra gli autori francesi che hanno saputo, con molta delicatezza, introdurre la città come elemento essenziale dei propri racconti, occorre ricordare Emmanuel Bove, scrittore francese del secolo scorso la cui opera, immotivatamente, è stata spesso trascurata. Vi è un passo dell’opera boviana, sul quale vorremmo soffermarci, che appare, per certi versi, sintomatico ed autentico nel modo di raccontare, ed essere là e nella città. Si tratta di una passeggiata notturna che Emmanuel Bove fa fare ad uno dei personaggi, Charles Benesteau, nel racconto Le Pressentiment.

Perché ci appare importante questo brano? Sicuramente perche ci sono tutti gli elementi per valutare il rapporto tra l’azione, la scrittura, il tempo, la toponomastica e la topografia. A questi si aggiungono, inoltre, particolari riferimenti meteorologici. Ma procediamo con calma.

La trama del romanzo è poco importante, l’episodio che qui ci interessa non ha trama, il racconto appare solo cadenzato dallo spazio e dal tempo. Si tratta, si diceva, di una passeggiata che, nel racconto di Bove, avviene a Parigi nella notte tra il 13 e il 14 agosto del 1931, quasi completamente nel territorio del 14 arrondissement. Charles Benesteau, avvocato sulla cinquantina del foro parigino, ha deciso di abbandonare tutto, famiglia e lavoro, per andare a vivere da solo in un piccolo appartamento, dove la sua occupazione principale consiste nello scrivere i suoi ricordi. Dopo una visita, non desiderata, da parte di alcuni famigliari, Charles esce. Per inciso occorre notare che questa passeggiata verrà ignorata nel film (che è del 2006) tratto da questo romanzo. Il regista Jean-Pierre Darroussin ha preferito ambientatare Le Pressentiment in una Parigi a noi contemporanea, dove Charles si muove in bicicletta.

Per Bove, invece, siamo nella Parigi degli anni ’30. Il 14° arrondissement è quello intorno a Montparnasse. In quegli anni questo quartiere era popolato di artisti, i cosiddetti Montparnos. Se consideriamo solo la rue Delambre, occorre ricordare che vi soggiornarono Sartre, Tzara, Breton. Sempre nel quartiere vanno ricordate le presenze di Picasso, Chagall, Modigliani, Mirò. I locali alla moda, alcuni ancora attivi, erano le Dôme, la Closerie des Lilas, la Rotonde, le Select e La Coupole. In questi locali si esibivano personaggi memorabili come Kiki di Montaparnasse. La comunità dei Montparnos si era costituita a seguito della esposizione universale di Parigi del 1889, in occasione della quale vennero costruite alcune strutture simbolo della città, come la torre Eiffel. L’esposizione favorì l’arrivo nella capitale di un folto gruppo di artisti provenienti dal resto del pianeta, molti di questi lasciarono la già popolata zona di Montmarte per stabilirsi a Montparnasse. Occorre precisare però che, già nel corso degli anni trenta, iniziò a farsi sentire un certo declino dello spirito fecondo e gaudente che aveva, fino ad allora, caratterizzato, la vita del quartiere.

Veniamo ora alla passeggiata notturna di Charles Benesteau. Il domicilio scelto da Charles è in rue de Vanves, a circa duecento metri dall’incrocio con Avenue du Maine. Non cercate questa strada a Parigi: non esiste più, ora si chiama Rue Raymond Losserand. La posizione dell’appartamento in cui Bove posiziona Charles Benesteau dovrebbe essere, quindi, all’incirca all’altezza dell’incrocio con rue Jules Guesde. La rue Losserand si trova nel quartiere di Plaisance che, assieme al quartiere di Montparnasse, al Petit Montrouge e al Parc de Montsouris, costituiscono il 14° arrondissement. La cronaca vorrebbe che il quartiere di Plaisance sia nato anche grazie all’opera di piccoli speculatori, che all’epoca volevano favorire gli insediamenti presentando il luogo come adatto alla plaisance, allo svago.

(segue)

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