La politica del fare nulla perché nulla cambi
La politica italiana, coadiuvata da una stampa spettacolo e da giornalisti schierati da questa o da quest’altra parte che le reggono il gioco per poi finire col fare i deputati del partito di riferimento, continuano e perseverano nell’eterno show che vuole l’inutile chiacchiericcio e zero fatti sulle prime pagine e neppure un trafiletto sui problemi concreti e reali che la gente comune vive ormai da troppi anni sulla propria pelle.
Viviamo in un paese che sta letteralmente franando sia da un punto di vista idrogeologico del territorio che di governance della cosa pubblica.
I soldi del Pnrr e i milioni di euro di tasse che i ‘soliti fessi’ pagano all’Erario non si sa come, dove e quando vengono spesi.
La gente reclama strade e città più pulite e più sicure, stipendi adeguati al caro vita, scuole, ospedali e trasporti pubblici che funzionano, meno tasse e meno burocrazia, una pensione dignitosa senza dovere lasciare il lavoro a 70 anni quando ormai da vivere resta ben poco, ecc, ecc.
E loro i politici cosa fanno? Un cavolo di niente! Stanno in perenne campagna elettorale a contendersi le poltrone e a spartirsi la torta buttandola in caciara sul fascismo e l’antifascismo, sulla destra e la sinistra, sul presidenzialismo e il premierato, sul proporzionale e il maggioritario, sul saluto romano e quello gladiatorio.
E dall’altro canto, i giornalisti che fanno? Li assecondano sul loro terreno, invece di inchiodarli alle loro responsabilità istituzionali in termini di salari e pensioni, di scuola e di giustizia, di sanità e di sicurezza.
E poi il mainstream si domanda, o fa finta di chiedersi, perchè il 50 per cento e passa degli italiani non va più a votare!?
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