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La più inutile delle giornate è quella in cui non si è riso

 
1422126960.jpg“La più inutile delle giornate è quella in cui non si è riso”
  Nicholas De Chamfort
 
Nel 2006 è nata in Italia l’Accademia della Risata con lo scopo di studiare, sperimentare, divulgare e applicare un nuovo stile di vita, nel quale la propensione a ridere, la positività e il buonumore, diventano una condizione normale dell’essere, con notevoli effetti benefici per l’individuo sia a livello fisico che psichico.
 
Lo studio è quindi rivolto in particolare alla “gelotologia (dal greco ghelos=riso, logos= scienza), ovvero agli effetti terapeutici della risata, non solo come complemento delle cure clinico-terapeutiche, ma anche nella prevenzione delle malattie.

Probabilmente ora starete pensando: come si fa a ridere con tutte le brutture, gli impegni e le preoccupazioni che quotidianamente ci remano contro? Domanda ovviamente più che legittima ad un primo approccio, ma se si approfondisce la questione e si fa un po’ di allenamento , facilmente si potrà riconoscere che infine è solo una questione di prospettiva, e che dalla nostra parte abbiamo un’arma infallibile che ci aiuterà nell’intento, ovvero l’ironia e soprattutto l’autoironia.
 
 
“Si cresce davvero la prima volta che si ride di se stessi” scrisse Ethel Barrymore
 
<Fare una bella risata è soprattutto un modo per scaricare l’aggressività, le ansie e le frustrazioni. “Il primo uomo dotato di umorismo”, scrive Mario Farnè nel volume Guarir dal ridere (Bollati Boringhieri), “è quel tizio preistorico che, randellando violentemente il nemico, rideva a crepapelle”. Col tempo l’uomo ha (fortunatamente) imparato a controllare i suoi impulsi aggressivi, e ha “inventato” la battuta di spirito come uno strumento per sfogarli in modo non violento e, per di più, piacevole. “Con la battuta di spirito ci divertiamo anche senza sganascioni o randellate, proprio perché abbiamo una scarica dissimulata, e quindi senza sentirci in colpa per la nostra aggressività”. Insomma, la risata scarica l’aggressività e allenta le nostre ansie”>
 
 
Pur non avendo nessuna cognizione scientifica, già Ippocatre e Galeno sostenevano gli effetti terapeutici della risata, basandosi probabilmente sulla sola osservazione; oggi sappiamo che la risata stimola le morfine naturali (endorfine, encefaline), è un buon allenamento per numerosi muscoli, e fa arrivare più ossigeno al sangue. E’ per questo che l’Accademia della Risata vuole sfruttare la comicoterapia, inizialmente rivolta ai bambini ricoverati in ospedale, in un più vasto ambito socio-sanitario permettendo a chiunque di trarne beneficio, dall’anziano al portatore di handicap.
 
 
Ma come si può applicare una teoria così accattivante alla vita di tutti i giorni? Con un po’ di pratica ovviamente, magari aiutandosi con lo “Yoga della Risata la particolare tecnica che porta a ridere senza nessun motivo insieme ad altre persone anche sconosciute”, ma anche con dei corsi specifici come quelli preparati dall’Accademia in collaborazione con la testata Elisir della Salute.
 
 
Nei mesi di ottobre e novembre, a Bologna, presso il Poliambulatorio Airone, Via Massarenti 46/i, si svolgerà il
 
Percorso formativo di psicologia del benessere
 
dal significativo titolo OBBIETTIVO BUON UMORE, con il quale i Docenti dell’Associazione di Promozione Sociale Accademia della Risata, attraverso l’uso di specifiche tecniche ed appositi esercizi, aiuteranno i partecipanti a riacquistare “la capacità naturale di ridere di se stessi e con gli altri (con gli amici, in coppia, in famiglia, nel lavoro, ecc.) al fine di migliorare il proprio benessere psicofisico

Il corso si articolerà nelle seguenti date: Ottobre; Sabato 18 e Sabato 25
Novembre: Sabato 08, Sabato 15, Sabato 22, Sabato 29.
(Orario 10-13; 14-17)

Per maggiori informazioni:

http://www.accademiadellarisata.it/Index.asp

Estratti dal sito:
 
L’UMORISMO E’ IL SALE DELLA VITA
“L’umorismo è proprio di chi, superato l’amore narcisistico di sé, sa apprezzare realisticamente ciò che egli è, tollerando anche la percezione del proprio negativo, anzi è capace di integrarlo. Al tempo stesso, la difesa dell’umorismo protegge la stima poiché consente al soggetto di non prendersi troppo sul serio, di non pretendere troppo da sé, di ridimensionare le proprie debolezze senza farne una tragedia; e, probabilmente, anche di non scaricarle sugli altri… il cristiano che ha il senso dell’umorismo, quando cozza contro la disillusione, comprende e sorride: comprende i suoi limiti e sorride del crollo delle sue illusioni. Se da un lato l’umorismo, come senso del relativo e del limite, porta al distacco da sé e stabilisce nell’umiltà, da un altro è un invito alla fiducia, anzi all’audacia”.
(L.Larivera, Natura e necessità dell’umorismo, “La civiltà Cattolica”, luglio 2004)

STILI DI VITA
Decise di vivere allegro, di ridere di tutto, di essere sempre sereno. La formula funzionò,e superò il secolo di vita. (Medico, Luigi Corsaro 1450 circa)
 
MALATO
Un malato che ride, è un malato che vuol vivere, che è deciso a guarire. Anche un malato grave, se ride, non perde energia, anzi, ne acquista. E non c’è nulla di più dannoso dei parenti e dei conoscenti che circondano con mestizia e tristezza il letto di un ammalato. Il quale, il più delle volte, se è sostenuto dall’ottimismo del sorriso, è lui a consolare quanti lo circondano, a cercare di tenerli allegri.

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