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La nuova normativa sui rimborsi elettorali

La vecchia normativa sui rimborsi elettorali "dei bei tempi" faceva sì che i partiti politici potevano ricevere dei contributi da parte dello Stato non sul danaro effettivamente investito in comizi e volantini ma in proporzione ai voti rastrellati.

Inoltre anche se fosse finita anticipatamente la legislatura tali partiti avrebbero continuato ad incassare negli anni i finanziamenti annuali maturati sul vecchio voto, tale normativa infatti creava le condizioni per incassare anche quattro volte quello che effettivamente i partiti spendevano per le elezioni.

La recente norma del Senato ha posto la parola fine ad una legge che era d'altri tempi ed era totalmente fuori dai tempi del rigore in cui viviamo attualmente.

Il dimezzamento delle spese per rimborsi elettorali nel 2012 porterà ad un dimezzamento dei rimborsi elettorali per i partiti da parte dello lo Stato di 91 mln di Euro, somma che è stata destinata ai terremotati.

La nuova normativa inoltre prevede, negli anni a venire, un finanziamento per i rimborsi ai partiti da parte di un sistema misto, ovvero pubblico e privato, con il controllo dei bilanci affidati ad una commissione di magistrati preposta.

L'adozione di tale provvedimento era doveroso non solo alla luce dei recenti scandali relativi a tesoretti accumulati e malgestiti da parte di qualche "allegro amministratore" tesoriere, ma per la credibilità che è costato il rigore attuale.

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