La nuova Costituzione di Giorgio "Napisan" Napolitano
Un gattopardo al Colle, 101 sciacalli nel Pd e 1007 struzzi in Parlamento.
La Repubblica di "Napisan": “L’Italia è un paese da distruggere, un posto bello e inutile, destinato a morire, dove tutto rimane uguale, immobile, in mano a dinosauri…” (da La Meglio Gioventù).
And the winner is...
Giorgio Napolitano! Finalmente il Parlamento è riuscito a partorire un nuovo nome per lo scranno più alto di Roma. Beh, “nuovo” non è forse l’aggettivo più indicato, diciamo che, quantomeno, la benamata “partitocrazia” ha cavato fuori qualcosa dal cilindro! In soli due mesi, molto è cambiato: si è assistiti, di fatto, alla trasformazione in senso semipresidenziale della Repubblica ed alla nascita del primo governo - per alcuni “fantoccio”- del Presidente. Tutto ciò, è bene ricordarlo, “a Costituzione invariata.
Dove trae fondamento giuridico, or dunque, il nuovo assetto politico-istituzionale? Verrebbe da pensare ad una “Costituzione ombra”: una Carta segreta, a metà tra le leggi di Murphy e le tavole mosaiche, i cui principi o massime fondamentali possiamo solo maliziosamente immaginare:
I legge di Napisan:
“Se cerchi il futuro, guardati alle spalle”
II legge di Napisan:
“Se vuoi galvanizzare i parlamentari, strapazzali, ma non di coccole!”
III legge di Napisan:
“Se sei convinto che Berlusconi sia politicamente morto, per non ricrederti, aspetta almeno tre giorni”
IV legge di Napisan:
“Se una rotta conduce alla deriva, sarà certo seguita dal Pd”
V legge di Napisan:
“Avvertenza: occupare a lungo una poltrona può causare dipendenza!”
VI legge di Napisan:
“Le parole sono importanti: pronunciatele con prudenza!”
VII legge di Napisan:
“Se la Costituzione né funziona né si riforma, basta raggirarla!”
VIII legge di Napisan:
“Se credete nella democrazia rappresentativa e partecipata, avete mai pensato di trasferirvi in Svizzera?”
IX legge di Napisan:
“Perché invocare una terza Repubblica, quand’è possibile resuscitare la prima?”
X legge di Napisan:
“Se vuoi giustificare una porcata, basta non chiamarla per nome, appellandosi a formule di distrazione di massa quali governo di servizio”
“Noi fummo i gattopardi, i leoni. Chi ci sostituirà saranno gli sciacalli, le iene. E tutti quanti, gattopardi, leoni, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra” (Don Fabrizio, da Il Gattopardo).
Questo articolo è stato pubblicato quiLasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox