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La ’ndrangheta (prima parte)

Sembra una giornata di festa, una riunione di famiglia, e in effetti è una giornata molto particolare. C’è un bimbo di appena pochi mesi in mezzo ad una grande stanza, ed è circondato da amici e parenti, tutti emozionati, tutti in trepidazione per l’evento che sta per verificarsi.

Il padre avvicina alle mani del bimbo appena nato un coltello (e precisamente la zaccagna) e una grande chiave.

Sono tutti appartenenti alla ’ndrangheta e vogliono verificare, a secondo quale oggetto tocca il neonato, se diventa malandrino oppure sbirro. La zaccagna è un coltello che simboleggia la ’ndrangheta, la chiave invece la "sbirraglia". Ma il bimbo, come sempre avviene, toccherà il coltello. Anche perchè la chiave, in realtà, viene collocata un po’ distante in modo da non essere toccata.

Questo è il rituale che inevitabilmente compiono le famiglie mafiose calabresi, perchè la ’ndrangheta è soprattutto un legame di sangue. Ma questo lo spiegherò nei prossimi post.

Vi ricordate la strage di qualche tempo fa compiuta all’estero? E precisamente a Duisburg, in Germania? Erano stati giustiziati sei giovani italiani da una ’ndrina di San Luca.

Da quel giorno sembravano tutti meravigliati, la gente pensava che la ’ndrangheta fosse solo un problema calabrese, come per dire che non riguardasse tutti noi.

Ma pochi sapevano e sanno tuttora che in realtà è una vera e propria holding del crimine. E’ una mafia che non conosce confini, e abbraccia tutto il mondo.

Secondo l’Eurispes il volume d’affari delle quattro principali organizzazioni criminali in Italia è pari al 9.5 per cento del prodotto interno lordo. Bè, solo la ’ndrangheta ne possiede il 4 per cento. E’ la mafia più ricca, il suo giro d’affari ruota intorno ai 36 miliardi di euro. E’ la più organizzata e la sua potenza sta anche in come è strutturata.

Non è verticistica come Cosa Nostra, insomma non ha un capo dei capi, ma è sviluppata in maniera orizzontale. E il dialogo tra le famiglie (le ’ndrine) è pure migliorato negli ultimi tempi e più capaci di adeguare le proprie attività alle esigenze di mercato.



Intrattiene rapporti con le AUC (Autodefence Unidas de Colombia), il braccio armato del narcotraffico colombiano. Non a caso il capo di questa organizzazione ha anche origini calabresi. 

Tanto è vero che proprio in Colombia è stato sequestrato un sommergibile che avrebbe dovuto trasportare in Italia tonnellate di cocaina, sfuggendo i controlli a i radar.

Intrattiene rapporti con alcune schegge dell’ETA, il gruppo terrorista basco, oppure con l’IRA, l’organizzazione terroristica irlandese. Recentemente una nave controllata dalla mafia calabrese è stata sequestrata dalla polizia perchè trasportava armi ed esplosivi destinati proprio all’Irlanda.

Ma non traffica solo le armi cosiddette convenzionali. La più grossa montagna di merda nascondeva nella piana di Gioia Tauro anche il gas nervino, quelle arme chimiche che ti ammazzano provocando l’arresto muscolare e quindi non ti permettono di respirare più.

Oppure traffica materiale radioattivo come nel 1998 quando è stato documentato un tentativo di vendita concernente barre di combustibile nucleare prodotte dagli Stati Uniti dalla General Electric e destinate ad una centrale atomica dello Zaire.

La ’ndrangheta non ha preferenze, è bipartisan. Se pensate che riguarda solo una certa parte politica voi vi sbagliate di grosso. Anzi la favorite.

Non sta mai all’opposizione, gli affari vengono prima di ogni connotazione politica. E per affari e politica si muore, come dimostrano gli omicidi di Vico Ligato e Francesco Fortugno.

Più avanti vi spiegherò come si è insinuata nelle logge massoniche, come è strutturata, e soprattutto capire il motivo per cui è così forte e pericolosa.

E la colpa è anche nostra, perchè pensiamo che sia invincibile. Oltre che sottovalutarla.

Commenti all'articolo

  • Di Bruzio (---.---.---.58) 7 settembre 2009 17:04

    Carissimo incarcerato, complimenti per questo report sul tema. Da calabrese ho poco da essere allegro per gli effetti di questo sistema criminale e per la paralisi che causa nei gangli vitali delle persone. E’ triste dover parlare di mafia specialmente a tanti anni dalla morte di personaggi che avevano risvegliato la coscienza nazionale col loro sacrificio ( la lista è troppo lunga ma basta nominare i giudici Falcone e Borsellino per capirci) .
    La conoscenza è un buon punto di partenza e ciò che fai è meritorio, io nel mio piccolo trasferirò il tuo articolo a più persone possibili.
    Bruzio

    • Di l’incarcerato (---.---.---.65) 7 settembre 2009 17:41

      Grazie Bruzio per aver apprezzato il mio lavoro. Spero solamente che serva a qualcosa, almeno a riaccendere l’attenzione su questa struttura pericolosa e come , se avrai la pazienza di seguirmi, talemente collusa con lo Stato che si è arrivato al punto di non distinguerla più.

      La mia non è una vera inchiesta perchè non sono un giornalista di professione, ho adoperato i pochi ma validi mezzi a disposizione: lettura di validi libri, siti internet, ho scavato dentro le notizie, non ho tralasciato nulla, seguito le varie operazioni dell’antimafia. Tanto è vero che il nocciolo duro di questo reportage si concluderà con una vera e propria inchiesta sulla regione umbria e in particolar modo a Perugia.

      Grazie e un abbraccio!

  • Di sganapino (---.---.---.164) 8 settembre 2009 15:21

    E’ notizia odierna che in Italia si spende il 20% in più di quanto si dichiara al fisco. La prima regione in testa a questa classifica è appunto la Calabria che spende ben il 40% in più di quanto dichiara. Se consideriamo poi che il 50% dei cittadini non può evadere le imposte, se ne deduce che in Calabria la metà della popolazione evade l’80% di quanto dichiara. Come può accadere questo miracolo? Tu lo stai inziando a scrivere.

  • Di Igor (---.---.---.207) 9 settembre 2009 01:43

    Ciao incarcerato !complimenti più sinceri da un 17enne !sconfortante quando vero !questa lugubre realtò uccide non solo le persone ma i sentimenti e la voglia di vivere !sono quasi commosso un forte abbraccio

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