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 Home page > Attualità > Cronaca > La morte della giustizia

La morte della giustizia

Mi è arrivata in questo momento una notizia alla quale la mia mente si rifiuta di credere.

Sono ormai abituato nei 17 anni che sono passati dall’assassinio di Paolo a continuare a vederlo ripetutamente massacrato da tutte le volte che è stata negata la giustizia per quella strage.

Da tutte le volte che delle indagini sono state bloccate, dei processi sono stati archiviati nel momento in cui arrivavano ad essere indagati i veri autori di quella strage, i veri assassini di Paolo e dei ragazzi della sua scorta. Quelli che hanno procurato l’esplosivo di tipo miltiare necessario per l’attentato, quelli che dal castello Utveggio hanno premuto il pulsante del telecomando che ha provocato l’esplosione, quelli che in una barca al largo del golfo di Palermo attendevano la comunicazione dell’esito dell’attentato, quelli che si sono precipitati sul luogo dove le macchine continuavano a bruciare, calpestando i pezzi di quei cadaveri e camminando nelle pozzanghere formate dal sangue di quei ragazzi, per potere prelevare l’agenda rossa di Paolo e insieme ad esse le prove della scellerata trattativa tra mafia e Stato per portare avanti la quale Paolo doveva essere eliminato.

Credevo di essere ormai abituato a tutto, di riuscire a resistere a qualsiasi disillusione, a qualsiasi venire meno della speranza di ottenere Giustizia, ma questa volta il colpo è troppo forte, questa volta non so se riuscirò a reggerlo.

Il ricorso presentato in Cassazione dalla Procura di Caltanissetta, retta da Sergio Lari, a fronte della sentenza di assoluzione emanata dal GUP nei confronti del Cap. Arcangioli era inoppugnabile. Quella sentenza grida vendetta sia per quanto riguarda la forma giuridica che la sostanza.

Basta guardare, nelle fotografie e nei video, il Cap. Arcangioli. Si vede un uomo che si allontana dalla macchina con il suo bottino tra le mani per consegnarlo a chi gli ha ordinato di sottrarre quella preziosa testimonianza autografa dello stesso Paolo suoi motivi del suo assassinio.


Basta questo per capire che non possono essere in alcun modo accettate le motivazioni addotte dallo stesso Arcangioli per giustificare le innumerevoli e discordanti versioni date per giustificare le sue presunte amnesie sulle persone alle quali quella borsa era stata consegnata. Per riapparire, due ore dopo la sua scomparsa, sul sedile posteriore della macchina blindata di Paolo ma vuota del suo prezioso contenuto.

Quell’uomo che si allontana guardandosi intorno con espressione sicura e che si guarda intorno per verificare se qualcuno lo sta osservando non è un uomo sconvolto, è un uomo sicuro di se e a cui non importa se è fatto di sangue e di pezzi di carne il terreno su cui cammina.

E’ un uomo che sta compiendo una azione di guerra e deve portarla a termine.
E se così non fosse, se il Cap. Arcangioli fosse innocente e non fosse lui ad avere sottratto quella agenda, gli dovrebbe essere data la possibilità di difendersi in un pubblico dibattimento, di difendersi davanti all’opinone pubblica da un’accusa così infamante con la stessa visibilità che è stata data ai processi dei coniugi di Erba, di Meredith, della Franzoni o alla pretesa agonia mediatica di un povero corpo morto ormai da 17 anni come quello di Eluana.

Ma la Giustizia in Italia è ormai marcia, eliminati senza bisogno di tritolo quei giudici che hanno osato avvicinarsi ai fili scoperti della corruzione del sistema di potere, intimoriti gli altri magistrati con gli esempi di provvedimenti disciplinari inauditi e da espulsioni dalla Magistratura per giudici che cercavano soltanto di ottemperare al giuramento prestato allo Stato al momento di intreprendere il loro servizio a quello Stato in cui avevano creduto, si è ormai arrivati alla fase finale.

Per legge si proclama che il nero è bianco e che la realtà non è quella che vediamo. É quella che DOBBIAMO vedere.

LA GIUSTIZIA E’ MORTA.

Commenti all'articolo

  • Di Pietro Orsatti (---.---.---.255) 19 febbraio 2009 00:42

    Prima di tutto un abbraccio a Salvatore e un benvenuto sulle pagine di av. E poi un invito a tutti a diffondere questo articolo ovunque, sui propri blog, sul proprio profilo di fb (per chi lo ha), sulle liste di discussione, ai propri indirizzi mail.
    Questa notizia, oltre che sulla rete, è praticamente invisibile. Bhe, rendimogli la vita difficile al ministero della propaganda. Facciamola emergere dall’oblio delle agende delle redazioni.

  • Di freesud (---.---.---.107) 19 febbraio 2009 00:54

    Un caro saluto a Salvatore. Sono daccordo con Pietro Orsatti: solo la Rete diffonde questa notizia. Cerchiamo di fare del nostro meglio.

  • Di Francesco Piccinini (---.---.---.56) 19 febbraio 2009 00:56
    Francesco Piccinini

    Mi associo al benvenuto a Salvatore... sono felice ed emozionato! Faremo di tutto per diffondere la notizia. Grazie Salvatore!

  • Di (---.---.---.174) 19 febbraio 2009 10:33

    Orsatti ma tu che stai negli ambienti romani perchè non la fai pubblicare nel tuo giornale e dai tuoi amici?

  • Di Carmelo (---.---.---.174) 19 febbraio 2009 11:24

    Comunque anche epolis palermo oggi ha ripreso la notizia, non fate i banferoni!
    http://epolispalermo.it/ pagina 21.
    Il problema è che sono cmq pochi i giornali che riescono a far emergere questa notizia.
    Ciao Carmelo

    • Di (---.---.---.230) 19 febbraio 2009 13:01

       e infatti l’organo del buongoverno di Dell’Utri, condannato per mafia, ha messo una notizia da prima pagina a pag. 21, nel blob informativo e magari senza contestualizzare. Proprio un esempio classico di controllo dell’informazione.
       Mettere la prima pagina 20 pagine dopo: questa e’ la propaganda. Apriamo gli occhi, per favore.
       m.c.

    • Di (---.---.---.174) 19 febbraio 2009 17:25

      però l’ha messa è la prima pagina della cronaca di palermo basta leggere!

    • Di Pietro Orsatti (---.---.---.220) 19 febbraio 2009 19:54

      eh si devo ammettere che epolis è davvero un giornale fondamentale nel panorama informativo italiano

    • Di Giuseppe Cossu (---.---.---.174) 20 febbraio 2009 13:06

      Sicuramente fa piu’ copie di left ed piu’ letto, visto che è gratuito, arriva in qualsiasi bar, tabacchi, distributore e la gente lo prende GRATIS.
      Poi non è politicamente schierato o riconducibile ad un partito e non deve dare il posteriore a nessuno.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.154) 19 febbraio 2009 11:24
    Damiano Mazzotti

    Purtroppo è morta la giustizia e lo stato è in coma mafioso profondo da oltre 15 anni.... E i cittadini stanno a guardare.... Anzi, hanno ancora il coragggio di fare la fila per votare: la Tv è tutto, il resto è niente...

  • Di adambra (---.---.---.212) 19 febbraio 2009 12:14
    adambra

    Forza Salvatore, noi siamo con te!!!!!!!

  • Di Enzo (---.---.---.75) 19 febbraio 2009 12:26

    Ciao Salvatore, comprendo e condivido la tua amarezza. Quel giudice, quei giudici quegli eroi delle forze dell’ordine. Forze dell’ordine così decantate quando a qualcuno fa comodo, ma poi rimasti senza giustizia e con le auto senza manutenzione ferme in garage. Verrà il tempo che gli italiani si accorgeranno di quanto stiamo sbagliando?, verrà il tempo che cittadini, politici, forze dell’ordine si accorgeranno che siamo in un paese rimasto orfano della giustizia, della digntà, della libertà?. Paese dove i giudici diventano colpevoli quando fanno il proprio dovere e dove i mafiosi diventano eroi?. Fatti forza salvatore, bisogna andare avanti

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 19 febbraio 2009 13:15

     Sono contento che una persona come Salvatore Borsellino abbia contribuito, con la sua parola, la sua esperienza, la sua coerenza, la sua dignita’, a questa rete sociale di informazione libera e partecipativa.
     Ho letto con vivo interesse la sua testimonianza che mi ha indignato come cittadino (ma dovrei dire "suddito") e commosso da un punto di vista umano.
     Spero che questo suo scritto sia soltanto il primo di una lunga serie. La sua e’ una testimonianza vibrante e inesorabile, in questo marcio paese di furbi, di mafia, di merda.

     Un grande benvenuto, caro Salvatore, tra coloro che sono pochi e minacciati, ma non si faranno mai ridurre al silenzio, come tuo fratello ci ha insegnato e non ce ne siamo mai dimenticati. Ne mai lo faremo.
     m.c.

  • Di mabo (---.---.---.68) 19 febbraio 2009 13:37

    Mi associo a questo coro unanime, salutando con simpatia e stima Salvatore Borsellino che rappresenta uno dei tanti oppositori a questo regime di “colpevoli smemorati”.

    Come ebbi a dire in un commento, tempo fa, l’unico torto di Paolo Borsellino è stato quello di fidarsi di quegli smemorati criminali, e non mi riferisco alla manovalanza mafiosa ma a quelli in doppiopetto che ancor oggi ci rappresentano in parlamento.

    Un saluto a tutti ed in particolare a Salvatore e a tutti quelli che manifestano, giornalmente, con il loro comportamento, solidarietà a tutte le vittime della mafia e del terrorismo di stato.

    Mauro Bonaccorso

  • Di Lorenzo (---.---.---.216) 19 febbraio 2009 15:45

    Un abbraccio Salvatore,

    sono d’accordo con te: la giustizia è stata prima delegittimata e poi uccisa.
    E allora, aggiungo, anche la democrazia è stata soppressa.
    Se il potere giudiziario è controllato dal "potere politico" (uso questo termine improprio perché ritengo che non ci
    sia più una sostanziale differenza tra potere esecutivo e potere legislativo) tecnicamente non si è più in democrazia,
    ma in un regime, in una dittatura.
    D’altra parte anche l’informazione è stata soffocata dal momento che anch’essa è controllata dal "potere politico"
    (basta ricordare l’orrenda censura che i media tradizionali hanno messo in atto nei confronti delle tue parole in
    piazza farnese a Roma).
    In fondo anche il presunto garante della costituzione e presidente del CSM ha deciso in 24 ore di firmare, senza
    proferire parola, una legge che cancella palesemente l’art. 3 della Cost.
    Inoltre ci stiamo abituando all’uso dei militari per scopi di ordine pubblico (proteggere l’illegalità e reprimere
    gli spazi di democrazia/autonomia)
    Ci sono proteste per l’apertura di una discarica che avvelena la terra e quindi anche gli abitanti nei paraggi?
    Mandiamo l’esercito!

    Cosa aspettiamo? ..prima che sia troppo tardi..

  • Di Giuseppe Sigismondi (---.---.---.180) 20 febbraio 2009 21:41

    Che amarezza, e che senso di impotente disgusto.
    Ho i brividi. Non so se scappare da questo paese in via di sottosviluppo, o cos’altro. La mia generazione (ho 38 anni) è stata cancellata per la più parte da qualsiasi possibilità di intervenire costruttivamente nel destino di sé stessa, parcheggiata in qualche call center o rimbecillita davanti ad uno schermo-scherno. Oppure tirata su a guisa di delfini dei senil-infantil-omuncoli che hanno conquistato il potere, e dei quali hanno assunto le stesse sazietà e le stesse bassezze. Non menziono le leggi razziali, quelle per cui i reati - quelli rimasti - si dividono a seconda dell’etnia che li commette: è un capitolo a parte, di cui l’Italia avrà tempo di vergognarsi in un prossimo futuro.
    Gli ultimi anni stanno trasformando velocemente, come si voleva, un paese già quasi fallito in un paese di falliti, obnubilati dalla televisione e dal nero o bianco che è tale contro ogni evidenza perchè lo diventa per legge, per citare le parole qui sopra.
    Condivido ogni sillaba delle quali, e soprattuto partecipo del sentire di Salvatore Borsellino. La giustizia e l’Italia sono agonizzanti. Sono un musicista, perciò Requiem. Ma rabbia e rassegnazione non vanno d’accordo. Vedremo quale prevarrà.

  • Di Elia Banelli (---.---.---.235) 22 febbraio 2009 16:23

    Un sinceramento ringraziamento e un caro saluto a Salvatore. Volevo ricordargli che non è solo e che faremo di tutto per tenere gli occhi aperti e risvegliare questo paese anestetizzato.

    Resistere, resistere, resistere.

  • Di Gloria Esposito (---.---.---.24) 22 febbraio 2009 18:31

    Mi associo a tutti coloro che si sentono onorati di leggere le sue parole su Agoravox al quale tutti noi cerchiamo nel nostro piccolo di contribuire.Io voglio resistere,perchè è la mia unica chance di pensare ad un futuro in Italia.E come me tanti altri giovani hanno voglia di cambiare le cose che non vanno.Spero che in tutto questo marciume almeno questo le sia di conforto:tante persone sanno da che parte stare.E stanno dalla parte sua e di suo fratello e di tutti gli altri che continuano a fare il loro dovere fino in fondo.
    Ma un’altra domanda mi si affaccia alla mente: prima o poi le mie idee conteranno mai qualcosa?
    Ce la sto mettendo tutta per darmi una risposta,nel frattempo cerco di trovare il mio posto nel mondo e credere in un’Italia piu’ giusta a tutti i livelli.
    Un saluto e in bocca al lupo per la sua battaglia e per tutto.

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