La forza dei robot. Il futuro e l’Intelligenza Artificiale

Martin Ford è un esperto di tecnologia e di software che ha scritto un libro molto interessante, che prende in esame la grande espansione planetaria dell'Intelligenza Artificiale: "Il dominio dei robot. Come l'intelligenza artificiale rivoluzionerà l'economia, la politica e la nostra vita (il Saggiatore, 2022, 263 pagine effettive).
La cosa più importarte da ricordare su Martin Ford è che nel 2018 ha discusso "con ventitré tra i principali studiosi e imprenditori nel campo dell'intelligenza artificiale... quattro delle persone con cui" ha "parlato hanno vinto il premio Turing, l'equivalente per l'informatica del premio Nobel" (p. 13). Si tratta quindi di una persona che ha riflettuto e ha valutato tutti i migliori punti di vista del settore.
Dal suo saggio emerge che "Il lavoro intellettuale che segue procedure standard è particolarmente esposto al rischio di venire automatizzato, dato che si può delegare a un software [anche il lavoro giornalistico]. Il lavoro manuale, invece, richiede robot costosi" (p. 14). Quindi molti lavoratori di fascia media avranno un brutto cambiamento da temere, nell'arco dei prossimi cinque anni.
Sicuramente "l'IA cancellerà molti posti di lavoro, ma al tempo stesso renderà prodotti e servizi disponibili per un maggior numero di persone" (p. 16). Qualcuno dovrà pensare a tutte le persone che non potranno lavorare. Probabilmente il reddito di cittadinanza sarà più diffuso di quello che possiamo pensare oggi.
La sicurezza collettiva sarà sempre più a rischio: sono possibili grandi "cyberattacchi perpetrati grazie all'IA ai danni di infrastrutture fisiche e di sistemi critici sempre più interconnessi e gestiti da algoritmi", e "minacce al processo democratico e al tessuto sociale". Forse la vera democrazia resterà per molti anni un bel ricordo del passato.
Queste pagine rappresentano una "guida per riflettere sulla rivoluzione in corso, per separare il sensazionalismo delle montature mediatiche dalla realtà e identificare le strade migliori, sia per l'individuo sia per la società" (p. 17). La panoramica riguarda sicuramente tutti gli aspetti fondamentali della società (in parte anche quelli militari).
Probabilmente "Il risultato di tutto questo è che l'IA finirà per avere la stessa portata dell'elettricità [o più facilmente qualcosa di meno], ma non sarà mai altrettanto stabile e prevedibile nei suoi comportamenti. Resterà sempre una forza assai più dinamica e dirompente, con il potenziale di sconvolgere praticamente qualsiasi cosa con cui entra in contatto" (p. 22). Il processo sarà quasi graduale e in molti casi quasi tutti noi ne rimarremo invischiati senza poter fare nulla di veramente decisivo.
Del resto l'intelligenza è la risorsa "alla base di ogni creazione umana". Chi pilota le grandi multinazionali deciderà il futuro di quasi tutti noi, come chi pilota le attuali piccole società che si occupano di Intelligenza artificiale, che fanno quasi tutte a capo di multinazionali e di società statalizzate come quelle cinesi.
Inoltre "Ci si aspetta che il 5G aumenti la velocità di trasmissione dei dati mobili di almeno dieci volte, e forse addirittura cento, in parallelo con un notevole allargamento dell'ampiezza della rete per eliminare quanto più possibile i colli di bottiglia" (p. 33). Molto probabilmente questa intensificazione elettronica causerà anche qualche grave problema di salute nel mondo vegetale e in quello animale e umano. In ogni caso i dati sono diventati il nuovo petrolio.
Forse la cosa più importante riguarda il fatto che "Non si può derivare la causalità dalle semplici analisi dei dati" (p. 153). Quindi "se un essere umano riesce a capire che è l'alba a spingere un gallo a cantare e non il contrario... è probabile che la più potente tra le reti neurali profonde non riesca a raggiungere una simile intuizione" (p. 152). La realtà sembra quasi una banalità, ma è una cosa molto differente.
Il piccolo futuro dell'Intelligenza Artificiale è già qui, ma il grande futuro resta ancora in gran parte imprevedibile. E una domanda sorge quasi spontanea: esisterà davvero "la democratizzazione dell'IA"? (Fei-Fei, p. 31).
Martin Ford ha fondato una società di software della Silicon Valley e scrive di tecnologia per giornali e riviste: The New York Times, Fortune, The Guardian, Financial Times. Inoltre tiene conferenze in tutto il mondo. Nel 2017 ha pubblicato "Il futuro senza lavoro" (Il Saggiatore). Per approfondimenti: https://mfordfuture.com; https://blog.ted.com/tag/Martin-Ford
Nota particolare - Musk ha addirittura affermato che l'Intelligenza artificiale è "evocazione di demoni" e che "l'IA è più pericolosa delle armi nucleari" (p. 16). Martin Ford è invece un futurologo che crede nella separazione tra lavoro e reddito, attraverso il reddito di cittadinanza. Per approfondimenti futuri: www.galileofestival.it. Qui invece si possono trovare dei corsi online gratuiti: www.fast.ai, www.deeplearning.ai. E qui si può conoscere in profondità l'IA: www.idsia.usi-supsi.ch/it
Nota sulle proteine - "L'abilità di AlphaFold nel prevedere la formula delle molecole proteiche... dimostra in maniera inequivocabile che la ricerca alle frontiere dell'intelligenza artificiale ha prodotto uno strumento scientifico pratico e indispensabile, potenzialmente in grado di trasformare il mondo" (p. 10).
Nota legale - Prima o poi "I deepfake potrebbero mettere i bastoni tra le ruote al sistema legale. Immaginate dei media falsificati ad arte ed esibiti come prova a giudici e giurie impossibilitati a distinguere se quanto hanno davanti agli occhi sia autentico" (p. 235).
Nota generale - "Lapprendimento artificiale con supervisione umana non è all'altezza del clamore suscitato. Non è una vera intelligenza artificiale" ma è piuttosto "un sofisticato strumento di pattern matching" (Seltz-Axmacher, p. 79). Inoltre "L'apprendimento supervisionato è il metodo di formazione utilizzato forse nel 95 per cento delle applicazioni pratiche di machine learning" (p. 117).
Nota non percepita come tragica - Oggi "Molte nuove opportunità create si collocano nella cosidetta "gig economy", dove ai lavoratori non viene garantito nulla in termini salariali e di orario di lavoro" (p. 14). Le attuali conseguenze sono la diffusione della disuguaglianza con grandi rischi di disumanizzazione. Ma gli esseri umani si abituano a quasi tutto...
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