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La diversità come ricchezza: l’inclusione tra i banchi di scuola 

“La diversità è una ricchezza, penso che bisogna apprezzare le tradizioni altrui e accettare le persone per ciò che sono dentro e non per quello che vediamo fuori”. “La diversità, per fortuna, ci fa essere consapevoli di essere unici al mondo e non tutti uguali. Un corpo, una testa e una nazionalità diversa”. 

Queste sono alcune delle considerazioni dei giovani studenti dell’istituto Enaudi Giordano di San Giuseppe Vesuviano che hanno partecipato al Laboratorio di Inclusione, realizzato da Cidis nell’ambito del progetto Impact Campania. Durante il percorso, gli studenti hanno avuto la possibilità di confrontarsi sui temi dell’inclusione e dell’integrazione con i propri compagni di classe. “Questo percorso mi ha dato la possibilità di uscire dal guscio, infatti sabato faremo una partita di calcio e ci sarà anche N. (di origine bengalese)”, scrive uno dei compagni di classe. 

Negli ultimi anni si è registrata una componente sempre maggiore di studenti e studentesse di origini straniere e spesso nelle classi possono nascere delle incomprensioni dovute principalmente alla mancanza di dialogo e confronto. Il valore aggiunto dei laboratori nelle scuole è proprio “l'apertura alla multiculturalità”, come ha spiegato a Stranieriincampania la docente di una delle classi coinvolte, Rosa Cutolo: “I ragazzi hanno compreso che aprirsi alla multiculturalità dei compagni può essere una ricchezza anche per loro. Gli alunni di origine straniera, invece, hanno imparato a mettere fuori una parte di loro stessi che tenevano nascosta, che tendevano ad oscurare perché pensavano di doversi solo uniformare agli altri, invece così hanno mostrato le proprie radici culturali, dalla cucina alle tradizioni familiari”. 

Un momento importante per gli studenti, sia italiani che stranieri, già provati nella loro socialità dal periodo storico che stanno attraversando: “Questa esperienza servita ad una maggiore apertura dei fenomeni di alterità, amplificati dalla pandemia, dove i nostri ragazzi tendevano a chiudersi e invece hanno imparato a capire il compagno di classe, comprendendo di avere esigenze comuni”.

Uno scambio reciproco di esperienze che ha dato ispirazione per la creazione di un piatto che unisce la tradizione culinaria e ingredienti provenienti da diversi paesi: riso cucinato secondo il metodo utilizzato in Gambia, spezie tipiche della cucina bengalese, pollo allo spiedo alla maniera napoletana, soia cinese, tutto avvolto da una sfoglia di verza secondo una ricetta ucraina e accompagnato da un pane peruviano.

Gli studenti si sono dati appuntamento a fine laboratorio per realizzare questa ricetta nella sede di Casa Cidis e noi di Stranieriincampania non vediamo l’ora di poterla assaggiare.

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