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La destabilizzazione Greca potrebbe espandersi in Europa?

 

I tragici avvenimenti che stanno investendo la Grecia al seguito dell’uccisione di un giovane manifestante, su cui è ancora difficile dare informazioni attendibili per la profonda divergenza di posizioni rilasciate dalle varie fonti, paventano la possibilità dell’accensione di focolai di protesta e di destabilizzazione dell’ordine costituito in tutta Europa.

Ora i simboli attaccati dai manifestanti Greci sono principalmente gli istituiti di credito e ciò potrebbe portate a un spinta emulativa nel resto d’Europa e del Mondo a causa dell’insofferenza generalizzata, ed anche giustificata invero, nei confronti delle banche. Le autorità greche e internazionali hanno l’obbligo d’intervenire in maniera immediata in modo da risolvere democraticamente questo pericoloso precedente prima che si espanda a macchia d’olio. Ove vi siano, come sembra, responsabilità certe nei confronti di alcuni funzionari dello Stato è necessario giudicarli con fermezza in base agli errori commessi, stessa cosa ove vi siano responsabilità certe tra i manifestanti.

L’insofferenza dei giovani studenti greci è cosa nota ma sino ad ora non si era giunti a uno stato tale di tensione; è certo che reagire con la forza dinanzi a manifestazioni studentesche sia la cosa più insensata. Facciano ammenda e si dimettano quegli sciagurati che proposero una cosa del genere anche nei confronti dei manifestanti Italiani contrari alla riforma Gelmini, in tali circostanze solo l’apertura al dialogo e il confronto possono dare risultati duraturi e condivisi.

Durante i periodi d’incertezza economica, come l’attuale, le potenziali spinte destabilizzanti all’interno di una Nazione aumentano a dismisura in maniera direttamente proporzionale all’acuirsi della crisi. Non è un caso che i primi moti partano dalla Grecia che si trova in uno stato di sofferenza economica superiore a quello di molte altre Nazioni europee.

Errore clamoroso sarebbe il sottovalutare la portata dei moti greci relegandoli a “fatti locali”; ciò che avviene in Europa in questo delicatissimo frangente coinvolge tutto il continente Europeo. 

Commenti all'articolo

  • Di Annalisa Melandri (---.---.---.24) 9 dicembre 2008 21:15
    Annalisa Melandri

    Non sono fatti locali e d’altra parte la presenza di reti di solidarietà tra i vari movimenti europei si va facendo sempre più visibile, come quando alcune settimane fu per l’Onda che registrò consensi in altre regioni europee, adesso anche i ragazzi greci stanno riscuotendo appoggio in tutta Europa.
    Futuri focolai di protesta me li aspetterei anche in Francia a breve, d’altra parte è la naturale, credo, reazione a governi di destra che hanno quasi monopolizzato un po’ dappertutto il continente

  • Di DD (---.---.---.140) 10 dicembre 2008 17:48

    SIIIIIIIIIIIIII!!!!!!! Finalmente pian pianino si sta cominciando ad incazzarsi con questo schifo di Potere. Sostengo a pieno le rivolte. Bisogna evitare di danneggiare gli innocenti e fare le cose sensate pero’ abbiamo il dovere di appoggiarle continuando a ripetere a queste persone che non devono cadere nel tranello del leninismo stanlinismo (....), estrema destra ecc....Questa rivolta deve essere studiata per proporre una vera nuova visione del mondo. In questo spazio contiunero’ a ripeterle certe cose: fra un po’ con la tecnologia ci impediranno di protestare. E’ la ricerca tecnologica la chiave per capire come il controllo cambierà su di noi. Se non si agisce in fretta ma con intelligenza non faremo neanche più in tempo a protestare e allora si che faremo veramente una rivolta come gli animali.
    Non sono né esagerato né rivoluzionario e penso che molti non si stiano ancora rendendo conto della situazione in cui viviamo e a quello che porterà se non ci incazziamo veramente...

  • Di reza (---.---.---.30) 10 dicembre 2008 19:53

    Ma siamo proprio sicuri che dopo la Thailandia, anche in Grecia, le cose siano come i media ci raccontano ?

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