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 Home page > Tribuna Libera > Natale, la corsa ai regali

Natale, la corsa ai regali

Arrivano le feste, niente regali, spending review. 

Cari amici,

anche quest’anno, per le feste, non fatemi regali. Fate un versamento ad uno dei tanti enti morali che raccolgono fondi per la ricerca contro le malattie o per sfamare i bambini del terzo mondo. Io farò altrettanto.

I vantaggi di questo tipo di regalo sono veramente tanti. Intanto ne guadagnerà la salute in quanto ci affrancheremo dallo stress della compera dei regali e dal doverci lambiccare il cervello per immaginare cosa regalare e ricordare cosa abbiamo già donato. Potremo utilizzare in modo più proficuo il tempo risparmiato dal girovagare con ansia tra i negozi affollati. Ci salveremo dal doverci inserire nel traffico pazzo caratteristico del periodo che precede le festività che insieme ad altri abbiamo creato. 

Non faremo irritare i nostri amici per avere ricevuto regali non graditi e a nostra volta non c’irriteremo per avere ricevuto regali altrettanto sgraditi che poi con altrettanto stress dovremo smaltire.

Inoltre, fare regali, costituisce un’intromissione nella sfera privata del cittadino, intromissione che dovrebbe essere vietata dal Garante della Privacy.

Visto che io stesso sovente mi trovo in difficoltà nell’acquistare qualcosa non di inutile, ma di cui ho effettivo bisogno, e tuttavia mi capita di sbagliare l’acquisto, come potrà un estraneo fare di meglio?

La moda dei regali festivi, anzi, più che moda ormai è diventata un obbligo, non è altro che un meccanismo folle di un consumismo sfrenato che tutti subiscono di malavoglia. Costituisce uno schiaffo doloroso per tanta gente bisognosa. In questo periodo aumentano i suicidi e i casi di depressione acuta da festività.

Quest’anno, oltretutto, il Paese si dibatte in quella che è la più grave crisi della sua storia. I professori raccomandano la spending review, cioè evitare le spese non indispensabili.

Basta con questa follia collettiva che crea traffico, inquinamento, spreco enorme di denaro e infine ci distrae e snatura l’autentica ragion d’essere delle ricorrenze religiose che dovrebbero indurre tutti al raccoglimento dedicato alla spiritualità e per i credenti, alla divinità.

Infine, caro amico che non condividi le mie riflessioni, che sei schiavo del consumismo compulsivo, tieniti pure il regalo a me destinato, te lo regalo volentieri con tanti auguri.

 

Foto: opensource/Flickr

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