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La buona democrazia...

E’ mia convinzione che si possa parlare di questioni importantissime e basilari con parole semplici, purché ogni parola sia pesata e sia espressione di fatti veri.

La fiducia negli uomini politici, nei partiti, nelle religioni è stata definitivamente minata dalla abissale lontananza tra le alte parole pronunciate e il comportamento reale nell’esercizio delle proprie funzioni, tanto che lo scetticismo verso qualunque cambiamento si è cristallizzato quasi in proverbi: una volta al potere sono tutti uguali, il potere logora chi non ce l’ha, fai quello che dice il prete ma non ciò che fa, e via andando.

La più colossale e storica demolizione della fiducia degli uomini verso una istituzione è derivata dalla disinvoltura con cui si è passati dalle parole divine, fondative dell’etica cristiana, come porgere l’altra guancia e non uccidere, a reazioni violente come le Crociate con relative crudeltà e massacri, senza che questa svolta epocale fosse legittimata da una revisione dottrinale, ma stabilita “motu proprio” dalle gerarchie ecclesiastiche del tempo. Nulla più di questa doppiezza etica ha demolito la fiducia negli uomini di Chiesa, che da allora in poi passarono a ben maggiori malefatte fino alle torture, gli squartamenti, le uccisioni degli “eretici”, le inquisizioni, le conversioni forzate, l’appoggio al colonialismo, continuando a spacciare questi crimini in nome di Dio. Il tutto per conservare il potere temporale e politico, per incrementare la ricchezza della Chiesa e il potere della Curia, aiutando le classi nobili ad arricchirsi alle spalle dei contadini e dei braccianti a cui predicavano pazienza, rassegnazione, con la promessa di una vita eterna felice. Per completare il quadro del tradimento dei principi etici fondativi, bisogna ricordare la spaccatura con i protestanti che generò processi, violenze, guerre, omologabili agli scontri tra stati per ragioni economiche e territoriali.

Il più grande colpo alla cristianità è stato sferrato dai cristiani stessi che hanno avuto la spaventosa arroganza di capovolgere il messaggio cristiano in una prassi che ha omologato per sempre la Chiesa a qualunque altro potere temporale organizzato, creando una cultura diffusa della doppiezza e della incoerenza tra principi e comportamenti reali.

Nell’era moderna un altro insulto è stato inflitto alla credibilità dei comportamenti umani, questa volta nella politica, all’interno del più grande fenomeno del ‘900, quello del comunismo, che riuscì a dare un ulteriore colpo alla fiducia tra esseri umani, trasformando una teoria economica e filosofica giusta, condivisa da milioni di persone, in una prassi di dittatura di nomenklature e gerarchie di partito, fino all’eresia, come nelle monarchie, di insediare al potere i propri parenti, anche qui in nome della inesistente dittatura del proletariato.

E che dire della democrazia? Il termine significa potere del popolo, mentre è manifesto che il vero potere è in mano alle banche, alle forze economiche, alle mafie, ai padroni della informazione che hanno il monopolio di TV e giornali, mentre la RAI, che dovrebbe difendere gli interessi pubblici in quanto finanziata dai cittadini, è in mano ai partiti politici e ai loro parenti o sodali.

Praticamente questa falsa democrazia è la dittatura delle oligarchie che hanno in mano tutto, formano i pensieri delle persone, creano le mode, impongono i consumi, hanno le mani perfino sullo sport e la musica. Poi ci raccontano che siamo liberi e che possiamo votare per chi ci piace. Risultato: ormai meno del 50% dei cittadini va a votare perché ha capito che il proprio voto non serve a nulla. Sento spesso parlare di democrazia in crisi e che ci vuole un uomo forte, come se la storia non avesse insegnato nulla sul ruolo dei dittatori. La democrazia non funziona semplicemente perché non c’è, non c’è mai stata, e a decidere tutto, come ho già scritto, c’è solo il denaro, la casta dei politici di professione, la disinformazione servita da media controllati dagli stessi poteri.

L’unica luce in questi ultimi anni, per cercare di dare alla democrazia, per la prima volta, il suo autentico significato, è stata accesa dal Movimento5Stelle, con tutti contro, destra sinistra e centro, terrorizzati da quelle semplici regole che il Movimento propone di approvare, che possono controbilanciare, a favore dei cittadini elettori, lo strapotere dell’economia, della informazione, della politica.

Senza queste regole la democrazia è una parola vuota:

-certificato penale alla mano, solo gli incensurati possono presentarsi come candidati a rappresentare i cittadini in Parlamento

-dopo due legislature non si è più eleggibili

-durante la legislatura non si può lasciare un partito restando in Parlamento, ci si dimette e subentra il primo dei non eletti del partito stesso

-i candidati non possono essere designati dalle segreterie di partito, ma scelti dai cittadini del proprio collegio, con apposite elezioni primarie

-il candidato si può presentare solo se risiede da almeno due anni nel proprio collegio, che è il tempo minimo per conoscere i problemi del territorio

-nessuno, nemmeno il padreterno, può candidarsi in più collegi perché ciò determina l’inconsistenza della scelta degli elettori che così votano un simbolo invece di una persona in carne e ossa

-la legge elettorale deve essere la stessa che viene usata per i sindaci: se non si supera il 50% si va al ballottaggio dopo 15 giorni tra i primi due candidati più votati

-la RAI deve essere trasformata in “public company” di proprietà dei cittadini che, ogni 5 anni, canone pagato alla mano, eleggono il Presidente con tutti i poteri, tra candidati indipendenti dal potere economico, politico, religioso, e può restare in carica solo due legislature

-i cittadini devono possedere l’arma del Referendum propositivo (senza il quorum della partecipazione di oltre il 50% dei cittadini), per introdurre leggi dal basso e diventare così protagonisti e legislatori

-ogni risorsa possibile deve essere destinata a dare un reddito minimo ai disoccupati cittadini italiani, che si può definire “reddito di cittadinanza” per non lasciare nessuno nella solitudine e nella disperazione.

Foto: Antonella Beccaria/Flickr

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