La Rai a Palazzo Grazioli e la sinistra spartitoria
Franceschini e non solo lui ma tutta l’opposizione si mostrano scandalizzati perchè Berlusconi sottolinea la sua dominanza in Italia decidendo a casa sua le nomine della Rai. Strillano e protestano per l’offesa arrecata alle istituzioni, al parlamento. Da un certo punto di vista, hanno ragione: la democrazia è fatta non solo di sostanza ma anche di forme, di procedure. Le sedi sono importanti e costituiscono parte del processo decisionale democratico.
Ma si tratta di critiche del tutto insincere, ipocrite, che non possono commuovere nessuno dal momento che la sinistra italiana con tutta quella che i radicali c hiamano a ragione partitocrazia ha partecipato da sempre alla spartizione dell’enorme stuolo di dipendenti della RaiTV italiana: non c’è giornalista, non c’è impiegato,funzionario, direttore o altro che non appartenga ad una precisa fazione politica, ad una cordata di persone interna alla stessa fazione politica. Nessun giornalista è stato mai assunto con criteri obiettivi, attraverso un vero concorso, per i suoi reali meriti. Tutti sono stati selezionati dai potenti politici del momento. Si può fare una storia delle classi dirigenti italiane attraverso la stratificazione per età dei giornalisti assunti in Rai.
La RaiTV ha raggiunto proporzioni elefantiache e costi spropositati. Credo si tratta della RadioTV più costosa del mondo e con più dipendenti. Il peso dei dirigenti è scandaloso su quello dei dipendenti. Circa quattro miliardi di euro l’anno vengono fagocitati in stipendi, prebende, appalti, subappalti. Il Consiglio di Amministrazione della Rai non ha eguali per gli assegni ed i privilegi concessi ai suoi membri.
La Rai non è fallita da un pezzo come l’Alitalia per il semplice motivo che viene mantenuta da un balzello di oltre cento euro da oltre venti milioni di utenti italiani.
Franceschini, il PD, tutta la sinistra italiana si sono ben guardati da sempre si sollevare problemi riguardanti i costi e gli sprechi faraonici dell’azienda Rai. Interessa loro partecipare al bottino da spartire. Inoltre, periodicamente, si rinnova lo scandalo delle nomine, un indecente balletto che viene eseguito e vinto da coloro che hanno saputo aggiornarsi ed agganciarsi con i vincenti del momento. Si può dire che la questione non riguarda più neppure i partiti ma le oligarchie che li controllano. Non è un caso se in tutte le trasmissioni Rai TV vediamo sempre le stesse persone e soltanto queste.
Aspetto da tempo il momento in cui la sinistra italiana (non spero niente dal PD) scinderà le sue responsabilità sulla questione Rai e proporrà una radicale riforma che la riduca a proporzioni accettabili da una democrazia. Oggi la RaiTV è un pauroso tumore che mina la salute della democrazia italiana.
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