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La Bulgaria ha approvato una legge contro la “propaganda gay”

Appena due settimane fa il Parlamento della Bulgaria ha approvato una legge (con 135 sì, 57 no e 8 astenuti) che bandisce la “promozione”, diretta o indiretta, di qualsiasi idea relativa alla sessualità non-eterosessuale nelle scuole.

 La proposta di legge proviene da Rinascita, partito di estrema destra, filorusso e oppositore dell’Unione Europea e della NATO, noto anche per degli atti di vandalismo a sfondo antisemita commessi dai suoi membri. Il partito aveva solo l’1% nel 2017, ma è arrivato ad avere il 14% dei consensi nel 2024. Il suo leader, Kostadin Kostadinov, in passato ha dichiarato, tra le altre cose, che i Rom sono “parassiti non umani che non hanno posto in Bulgaria”. Solo l’anno scorso un gruppo di suoi iscritti, capitanati dal deputato Emil Yankov, ha fatto irruzione in un cinema che stava proiettando un film LGBT e aggredito la gente presente in sala. Dunque questo movimento ha deciso di passare, per così dire, dalla violenza dal basso alla violenza dall’alto, scrivendo una legge che vieta la “promozione” dell’omosessualità nel sistema scolastico. A votare a favore sono stati i partiti GERB (Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria, membro del Partito Popolare Europeo), l’Unione delle Forze Democratiche (anch’esso un partito cristiano-democratico), il Partito Socialista Bulgaro (membro del Partito del Socialismo Europeo) e C’è un Popolo come Questo, partito populista simile al M5S delle origini. A votare contro sono stati invece Continuiamo il Cambiamento (partito liberale e centrista) e altre formazioni liberali minori. Com’è noto, una legge simile esiste già in Ungheria (dove è persino proibito “pubblicizzare” l’omosessualità in televisione) e in Lituania. Questi tre paesi – Ungheria, Bulgaria e Lituania – hanno fatto delle mosse consapevoli e oggettive per avvicinarsi alla Russia, che è stato il primo paese al mondo a promulgare questo tipo di legge e allontanarsi dall’Unione Europea, della quale pur continuano a far parte.

Dal momento che la legge è ormai passata, resta da chiarire ai professori bulgari se potranno far studiare ai loro studenti Socrate, Platone, Alessandro Magno, Leonardo da Vinci, Oscar Wilde, Pier Paolo Pasolini e tutti i grandi artisti e filosofi della storia che sono stati omosessuali o hanno parlato dell’omosessualità. O i professori bulgari saranno costretti a ridurre in maniera importante i loro programmi di storia, filosofia e letteratura, oppure questa legge sarà talmente inapplicabile da rimanere lettera morta. E molto probabilmente l’intento di Kostadinov era semplicemente quello di consegnare un segnale all’Unione Europea. Questo segnale, rilanciato dai partiti di maggioranza, dice che la Bulgaria, pur essendo formalmente nell’Unione Europea, ideologicamente è dalla parte della Russia, vuole una società più simile a quella russa e sposa i valori e gli ideali russi. A questo punto la palla passa all’Unione Europea. Possono gli europei essere disposti a tollerare paesi come Ungheria e Bulgaria che, pur approfittando del denaro che gli viene elargiti dai contribuenti, calpestano quei valori di libertà, uguaglianza e fratellanza su cui l’Europa è fondata? Fino a che punto si potrà fare finta di niente?

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