• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Economia > L’ottusità dei tedeschi ed il martello del mercato

L’ottusità dei tedeschi ed il martello del mercato

Non è la prima volta nella storia recente del genere umano che i tedeschi si mostrano ottusi e reticenti nel fare quel che sarebbe opportuno fare. La loro paura di pagare i debiti degli altri questa volta rischia di rovinare tutti e loro per primi.

Le notizie che provengono dai mercati finanziari più che informazioni sulle quotazioni sembrano bollettini di guerra, di una guerra tragicamente perduta.
Il tempo stringe ed ormai la politica se non riesce a decidere entro questa settimana la prossima potrebbe essere quella della crisi verticale non più della finanza ma dell’economia reale.

I consigli di amministrazioni delle principali aziende di tutto il mondo si riuniscono per tagliare i posti di lavoro e questa è una cosa che riguarda tutti noi, non solo i risparmiatori o coloro che investono in borsa.

C’è tanta gente che è abituata a pensare che l’andamento delle quotazioni azionarie sia una materia esoterica ed elitaria, che riguarda soltanto chi compra e vende i titoli,ma le cose no stanno così.

La borsa esprime la vitalità di un’economia sottostante, perchè se un’azienda vale 100 imprenderà per 100, se vale 50 ridurrà della metà la capacità operativa della sua attività.

Negli USA che anticipano tutto sia la crisi che le risposte ad essa già si contano i morti ed i feriti: la disoccupazione è diventato un fatto per 2 milioni di nuovi individui che, fino ad un mese fà, avevano occupazione e reddito: Ebay, adesempio, ha deciso di tagliare del 10% il proprio personale perchè le aste online vanno male.
Secondo molti analisti le quote azionarie di tante imprese sparse per il mondo sono minori della loro liquidità.

Ma non voglio dilungarmi nell’analisi numerica della crisi.

Quel che mi interessa mettere in evidenza è che questa crisi, al punto cui è arrivata, non è più una crisi economica ma è una crisi politica, nel senso che l’economia picchia in testa allapolitica con gli strumenti che ha.
Mi spiego meglio, almeno ci provo.

Quello che i mercati stanno dicendo alla politica è che nessuno degli attori in campo è in grado di risolvere la partita da solo, neanche gli americani che nel passato erano stati in grado di governare l’insieme.


Poichè la mancanza di fiducia nei mercati è tale che nessuno compra solo un’azione concertata tra tutti può ricreare le condizioni di un nuovo inizio garntendo gli operatori.

Gli americani hanno fatto la loro parte ma mancano ancora giapponesi ed europei.
I giapponesi dopo la sberla di stanotte (il mercato giapponese ha perso quasi il 10%) sembrano essersi svegliati dal letargo e si sono dichiarati disponibili a concordare un piano con FED e BCE: non hanno detto numeri ma tenendo conto
che sono la seconda economia del paese si tratterà di cifre molto grosse.
Gli europei, invece, continuano ad essere il nano politico che sono sempre stati.
In questo nanismo i tedeschi giocano un ruolo non secondario, anzi, mi viene da dire, che sono i veri nani dell’europa comunitaria.

Innanzitutto essi sono i veri ispiratori della politica della BCE che continua a mantenere tassi d’interessi alti mentre il mondo crolla ma la loro opposizione al progetto "Tremonti", cioè la creazione di un fondo comune basato sul PIL per affrontare la crisi, dimostra quanto lenti essi siano a capire quel che sta accadendo.

Hanno paua di pagare i debiti degli altri e non capiscono che loro stessi sono i più esposti alla crisi.

Dunque questo popolo che, già nel passato, si è assunto grandi responsabilità nel fare scelte che la storia ha condannato, potrebbe nuovamente giocare un ruolo molto negativo.

Ma voglio essere ottimista perchè penso che il maglio del mercato ammorbidirà l’ottusita teutonica.

Mentre scrivo il DAX30 perde il 7% circa e la finanza tedesca è sotto pressione.
Questi sono i cannoni veri nel tempo di pace e parlano un linguaggio brutale ma chiaro.

Vedrete che alla fine parteciperanno al salvataggio globale, almeno lo spero prima che sia troppo tardi

Commenti all'articolo

  • Di MediaMan (---.---.---.80) 9 ottobre 2008 10:27

    Prima di criticare i tedeschi ci penserei due volte... E’ vero che probabilmente conviene abbassare al più presto i tassi di interesse ma di certo prendere i soldi di tutti i cittadini e quindi anche di quelli poveri per pagare i debiti delle banche dei ladri mi sembra una fesseria bella e buona che rischia di scatenare una guerra civile prima negli stati uniti e poi nel mondo occidentale... Non dimentichiamo che l’attuale direttore del ministero del tesoro americano fino a qualche anno fa era a capo di una delle banche che truffava e che ora non c’è più, la Goldman S.... Comunque andrà vedremo un 2009 molto, ma molto movimentato... E qualcuno con la sua bella cravatta potrebbe essere strangolato....

    • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.159) 9 ottobre 2008 10:49
      Rocco Pellegrini

      Veramente ci ho pensato tee volte....
      Al di la degli scherzi resto dell’idea che ho sostenuto anche negli altri articoli che ho dedicato a questa crisi.
      Secondo me la vastità e la profondità della crisi, che non può essere ridotta a manovre speculative nè a manovre di mascalzoni , è tale che vale quel detto di Roosevelt, ricordato da Tremonti stamane alla camera, che più o meno suona cos’: "Se la casa dwel tuo vicino brucia e meglio che glipresti l’estintore. Forse perderai l’estintore ma non rischierai di bruciare anche la tua casa".
      Spegnere il fuoco sui mercati e ricreare un minimo di fiducia è, a mio avviso, l’imperativo categorico cui dovrebbero ispirarsi le mosse della comunità mondiale.
      I tedeschi sembrano non capire questa cosa e questo è il loro grande limite.
      Quanto al fare piazza pulita degli speculatori e di tutto il resto è facile a dirsi ma difficile a farsi.
      Licenzieresti Draghi perchè fino a 30 mesi fà era il responsabile per l’europa di Lehman Brothers?
      Secondo me i tecnici hanno le loro responsabilità ma i politici, che fissano le regole, ne hanno di più.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares