Berlusconi si appresta a vincere le elezioni europee, sia perché i suoi sostenitori - che lo difenderebbero anche se fosse sorpreso mentre assassina qualcuno – continueranno a votarlo, sia perché l’opposizione non ha nulla di concreto da proporre. Per di più vertici della opposizione non solo non si oppongono a Berlusconi, ma anzi lo sostengono da anni (nel febbraio del 2002 Moretti disse chiaro e tondo che “con questa classe dirigente non andremo mai da nessuna parte”), facendo di lui un gigante mentre in realtà è un uomo qualunque, messo lì dall’intreccio di poteri economico-finanziari occulti (P2) per impedire che dopo tangentopoli l’Italia si dotasse di un sistema politico realmente democratico.
È una prospettiva deprimente perché Berlusconi è un incapace, e all’estero se ne sono resi conto da un pezzo. In Catalogna, ad esempio, le strade sono tappezzate da manifesti con il suo volto e la scritta “come possono farci uscire dalla crisi quelli che l’hanno provocata?”. In Finlandia il partito di centro Keskusta ha pubblicato un manifesto elettorale dal titolo “Berlusconi è contro la Finlandia”.
Inoltre Berlusconi è malato, e non perché lo dice la moglie, ma perché in quindici anni da che è apparso sulla scena politica non è mai riuscito a rendersi credibile nemmeno ai suoi occhi, smentendo sé stesso un giorno dopo l’altro. Basta riandare con la memoria al fiume di sciocchezze che è riuscito a dire e fare nelle ultime due-tre settimane.
È ipotizzabile che dopo le elezioni europee, Berlusconi si avvierà verso il tracollo.
La crisi economica non si fermerà, ma lui continuerà a ripetere che si tratta di malevole voci messe in giro ad arte dalla “sinistra”, fino a fare imbufalire anche una parte del suo elettorato. Ha da poco vinto le elezioni regionali sia in Sardegna che in Abruzzo, ma è già riuscito a scontentare i sardi con il blocco dei lavori per il G8 a La Maddalena (lasciando opere incompiute e debiti insoluti) e ad avvilire gli abruzzesi con il suo patetico reality show tra le macerie a cui finora non è seguito nulla di concreto, ne mai seguirà. È anche probabile che il G8 a L’Aquila si trasformerà in un disastro d’immagine, se non peggio. Con la vicenda Noemi è riuscito a far meglio comprendere al mondo – che già ne era al corrente – di che pasta è fatto.
In quindici anni Berlusconi non ha realizzato nulla. Ha però diviso gli italiani, preso di mira i morti di fame, portato al governo i fascisti, sbriciolato il sistema televisivo pubblico – che già prima non era un granché -, ridotto in poltiglia il cervello di larghe masse di popolazione con programmi spazzatura, per di più intervallati da blocchi di sei minuti di pubblicità (a volte sono anche di 10-11 minuti) ogni 18-20 minuti di programmazione, massacrato il sistema di informazione, ecc.
Ora la popolazione è in larga misura rimbecillita, e il suo Pdl è saldamente al potere, ma Berlusconi – come Napoleone a Mosca – non sa bene che cosa fare perché nessuno sa come uscire dalla crisi internazionale, figuriamoci lui. Io sono convinto che Berlusconi cadrà entro la fine dell’anno (questa è solo la mia opinione, quindi non ha alcun valore); ma temo che, in assenza di una opposizione degna di tale nome, non sia da escludersi un tentativo di svolta autoritaria da parte di quelle forze occulte che lo hanno mantenuto al potere sinora.