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L’opposizione religiosa e antiscientifica alla ricerca

Dopo mesi di lun­ghi ne­go­zia­ti, il Par­la­men­to eu­ro­peo ha in­fi­ne adot­ta­to, il 21 no­vem­bre, il pia­no Ho­ri­zon 2020 per so­ste­ne­re la ri­cer­ca scien­ti­fi­ca nel­l’am­bi­to del­l’U­nio­ne dal 2014 al 2020. La Fe­de­ra­zio­ne Uma­ni­sta Eu­ro­pea già ave­va sol­le­ci­ta­to le isti­tu­zio­ni eu­ro­pee, vi­sta l’im­por­tan­za stra­te­gi­ca del­l’in­ve­sti­men­to sul­la scien­za. In par­ti­co­la­re sul fi­nan­zia­men­to per la ri­cer­ca del­le cel­lu­le sta­mi­na­li em­brio­na­li, in­di­spen­sa­bi­le per la co­mu­ni­tà scien­ti­fi­ca al fine di ac­qui­si­re nuo­ve co­no­scen­ze e stu­dia­re even­tua­li cure per gra­vi ma­lat­tie.

La EHF (Fe­de­ra­zio­ne Uma­ni­sta Eu­ro­pea), di cui fa par­te an­che l’Uaarha mes­so in guar­dia dal pres­san­te lob­by­ing so­prat­tut­to di or­ga­niz­za­zio­ne cat­to­li­che, come la con­fe­ren­za epi­sco­pa­le eu­ro­pea (Co­me­ce), vol­to a ta­glia­re la ri­cer­ca sul­le sta­mi­na­li em­brio­na­li dal pro­gram­ma eu­ro­peo. Il Par­la­men­to an­drà avan­ti sul­la base del qua­dro già sta­bi­li­to, che pone ri­gi­di li­mi­ti al fi­nan­zia­men­to di ri­cer­che con fon­di Ue. Per le sta­mi­na­li non sa­ran­no usa­ti con­tri­bu­ti eu­ro­pei in pae­si dove tale ri­cer­ca è vie­ta­ta, nel ri­spet­to del prin­ci­pio di sus­si­dia­rie­tà. Non sa­ran­no con­ces­si fon­di per la clo­na­zio­ne uma­na per fi­na­li­tà ri­pro­dut­ti­ve e per at­ti­vi­tà di ri­cer­ca vol­te a mo­di­fi­ca­re il pa­tri­mo­nio ge­ne­ti­co. Nean­che per crea­re em­brio­ni uma­ni uni­ca­men­te a fini di ri­cer­ca, o per pro­ce­di­men­ti che por­ti­no alla loro di­stru­zio­ne. I ri­cer­ca­to­ri, come già av­ve­ni­va, do­vran­no im­pie­ga­re solo cel­lu­le sta­mi­na­li de­ri­va­te da em­brio­ni crea­ti per la fe­con­da­zio­ne in vi­tro ma che non pos­so­no es­se­re più uti­liz­za­ti a fini ri­pro­dut­ti­vi.

Al con­tra­rio da quel­lo che so­ste­ne­va­no le or­ga­niz­za­zio­ni re­li­gio­se, le isti­tu­zio­ni eu­ro­pee non han­no in­cen­ti­va­to al­cu­na de­ri­va che pos­sa es­se­re con­si­de­ra­ta “eu­ge­ne­ti­ca”. Anzi il Par­la­men­to ha piut­to­sto ce­du­to ter­re­no alle con­fes­sio­ni re­li­gio­se non di­fen­den­do in ma­nie­ra più net­ta la li­ber­tà di ri­cer­ca, seb­be­ne non sia­no sta­ti ac­col­ti gli emen­da­men­ti più re­tri­vi pro­po­sti da al­cu­ni mem­bri. As­sie­me a tan­ti scien­zia­ti e ri­cer­ca­to­ri, la Fe­de­ra­zio­ne ha de­nun­cia­to più vol­te le re­stri­zio­ni e le in­coe­ren­ze del­le leg­gi eu­ro­pee e quan­to sia ipo­cri­ta, per esem­pio, il com­pro­mes­so per cui sono fi­nan­zia­te le ri­cer­che sul­le cel­lu­le sta­mi­na­li em­brio­na­li esi­sten­ti ma non quel­le per crear­ne di nuo­ve.

La EHF lan­cia an­che l’al­lar­me sul­l’in­fluen­za cre­scen­te in sede eu­ro­pea del­le or­ga­niz­za­zio­ni no-choi­ce che pre­ten­do­no una pro­te­zio­ne le­ga­le per l’em­brio­ne qua­le “per­so­na”, a dan­no sia del­la ri­cer­ca, sia dei di­rit­ti ri­pro­dut­ti­vi del­le don­ne. Come av­ve­nu­to cir­ca un mese fa con l’op­po­si­zio­ne al re­port del­la par­la­men­ta­re Edi­te Estre­la (S&D) e la pe­ti­zio­ne “Uno di noi” so­ste­nu­ta dai ve­sco­vi.

Se in Eu­ro­pa la ri­cer­ca deve su­bi­re l’of­fen­si­va cle­ri­ca­le, an­che in Ita­lia ci sono pro­ble­mi. Tan­ti. Nei gior­ni scor­si il con­si­glio dei mi­ni­stri ha ap­pro­va­to il de­cre­to sul­la spe­ri­men­ta­zio­ne ani­ma­le, più re­strit­ti­vo ri­spet­to alla di­ret­ti­va eu­ro­pee che re­ce­pi­sce, e che pone per­tan­to ul­te­rio­ri li­mi­ti alla ri­cer­ca in Ita­lia. Inol­tre, pro­prio l’al­tro ieri i so­ste­ni­to­ri del me­to­do Sta­mi­na han­no dato vita a una vo­cian­te ma­ni­fe­sta­zio­ne a Roma. Si può di­scu­te­re sul­la pos­si­bi­li­tà di con­ce­de­re li­ber­tà di cura, ma non si può pre­ten­de­re che fon­di pub­bli­ci sia­no uti­liz­za­ti per fi­nan­zia­re te­ra­pie che non tro­va­no un ri­scon­tro scien­ti­fi­co at­ten­di­bi­le e non se­guo­no gli stan­dard con­di­vi­si, come av­vie­ne per Sta­mi­na. Pe­ral­tro, pare che ampi stral­ci del­la re­la­zio­ne pre­sen­ta­ta al mi­ni­ste­ro del­la Sa­lu­te dal­lo psi­co­lo­go che ha in­ven­ta­to il me­to­do, Da­vi­de Van­no­ni, sia­no sta­te ad­di­rit­tu­ra co­pia­ti da Wi­ki­pe­dia. È com­pren­si­bi­le pro­va­re com­pas­sio­ne per le per­so­ne col­pi­te da gra­vis­si­me pa­to­lo­gie che non han­no una cura, e sia­mo tut­ti emo­ti­va­men­te coin­vol­ti da sto­rie del ge­ne­re, an­che con­si­de­ran­do che spes­so si par­la di bam­bi­ni e di fa­mi­glie che de­vo­no af­fron­ta­re tra­ge­die im­men­se. Ma non si può stru­men­ta­liz­za­re il do­lo­re di que­ste fa­mi­glie per ob­bli­ga­re le isti­tu­zio­ni a so­ste­ne­re e fo­rag­gia­re que­sto tipo di te­ra­pie.

Due epi­so­di che de­vo­no far ri­flet­te­re sul pre­oc­cu­pan­te sta­to del­la ri­cer­ca scien­ti­fi­ca in Ita­lia, sem­pre più cir­con­da­ta da una cul­tu­ra osti­le. Tan­to che an­che la pre­sti­gio­sa ri­vi­sta Na­tu­re Neu­ro­scien­ce ha at­tac­ca­to fron­tal­men­te il (non più) Bel­pae­se: “L’I­ta­lia non è un pae­se per scien­zia­ti”. Han­no ra­gio­ne, pur­trop­po. Le isti­tu­zio­ni non pos­so­no più sot­trar­si alla sfi­da e de­vo­no fare la loro par­te, come ha au­spi­ca­to an­che la neo­se­na­tri­ce Ele­na Cat­ta­neo - ri­cer­ca­tri­ce nota a li­vel­lo in­ter­na­zio­na­le pro­prio per gli stu­di sul­le sta­mi­na­li - per ri­crea­re un “pon­te” tra po­li­ti­ca e scien­za. Per­ché la ri­cer­ca non può es­se­re sof­fo­ca­ta da cam­pa­gne che fan­no leva sul­la com­pren­si­bi­le emo­ti­vi­tà su­sci­ta­ta da ani­ma­li e bam­bi­ni. E per­ché l’in­ve­sti­men­to nel­la scien­za è un in­ve­sti­men­to de­ter­mi­nan­te per il fu­tu­ro del no­stro Pae­se.

 

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